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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - GERMANIA - LA STAATSGALERIE DI STOCCARDA OMAGGIA TIEPOLO "MIGLIOR PITTORE DI VENEZIA" - INTERVISTA IN ANTEPRIMA AD A. HOMER CURATRICE DELLA MOSTRA

(2019-10-09)

'Tiepolo. Il Miglior pittore di Venezia’ e’ il titolo della mostra in programma a Stoccarda, dall’11 ottobre al 2 febbraio 2020, organizzata in occasione del 250’ anniversario della sua morte.

L’omaggio, il primo tributatogli in Germania, è offerto dalla Staatsgalerie, l’istituzione museale che vanta nella sua collezione permanente cinque dipinti e ben cinquanta disegni del grande artista veneziano, uno dei piu’ importanti del XVIII secolo, ricercato non solo in patria ma anche in Spagna, dove venne chiamato da Carlo III per decorare le sale del nuovo Palazzo Reale, e a Wurzburg, in Germania, dove affresco’ diversi ambienti del palazzo residenziale dei Principi Vescovi con le Storie di Federico Barbarossa.

Grazie alle sue composizioni grandiose, quasi teatrali, e alla sua straordinaria creatività e immaginazione, Tiepolo (1696 -1770) fu  un maestro apprezzato in tutta Europa. 
Un artista dotato, tra l’altro, di grande ironia che sfido’ quelle che erano le idee convenzionali del suo tempo sull’arte inserendo nei suoi lavori ambiguita’ e dettagli sorprendenti che ancora oggi disorientano.

“E’ un grande evento espositivo che propone complessivamente centoventi opere: accanto ai lavori conservati presso il museo tedesco, vi sono molte delle sue creazioni piu’ significative prestate da collezioni pubbliche e private internazionali." afferma in un’intervista in anteprima ad Italian Network Annette Homer, curatrice sia della mostra che delle Sezioni di Pittura Italiana 1300–1800 che di Pittura Barocca Europea presso la Staatsgalerie di Stoccarda.
Quella di Stoccarda è  una rassegna che ripercorre tutto il suo iter creativo sottolineando la grande varieta’ della sua produzione: dagli eleganti dipinti a soggetto storico e mitologico alle sue opere religiose piu’ drammatiche sino alle caricature, ai disegni  e alle acqueforti.”

“Abbiamo costruito un percorso che mette in rilievo le caratteristiche salienti del Tiepolo, il suo essere in bilico tra Barocco e Illuminismo. Un percorso dove si puo’ apprezzare sia la sua forte adesione alla tradizione veneziana attraverso l’uso sapiente della luce, del colore e della fantasia che la sua vena scherzosa ed ironica rilevabile in opere come Il Ratto di Europa prestato dall'Accademia di Venezia o il disegno di Pulcinella proveniente dai Musei Civici di Trieste. Abbiamo inoltre selezionato alcuni lavori, come i Capricci e gli Scherzi, dove le immagini diventano ambigue e viene lasciato allo spettatore il compito di decifrarle,” spiega Hojer.

Allestita cronologicamente, con  alcuni apprendimenti tematici, la mostra e’ strutturata in diverse sezioni dedicate a Tiepolo Giovane, alle opere del 1730, alle composizioni religiose, al soggiorno a Wurzburg, ai dipinti su tela, ai lavori tardi, al viaggio a Madrid e alla produzione grafica ricca di disegni, caricature e acqueforti.

“Tra  i ventisette dipinti, le quattro serie di acqueforti e i molti disegni presenti in mostra, voglio ricordare il San Giacomo Maggiore. E' uno dei lavori più impressionanti del Tiepolo: e' alto piu’ di tre metri e viene dal Museo delle Belle Arti di Budapest. Dipinto nel 1750 per l'ambasciata spagnola a Londra, ritrae il Santo come comandante dell'Ordine di Santiago e glorifica il potere della Spagna come Impero Mondiale,” puntualizza Hojer.

"Abbiamo anche Il Riposo durante la fuga in Egitto, realizzato in Spagna dal maestro negli ultimi anni di vita. Inserisce la Sacra Famiglia in un paesaggio impressionante, fra rocce imponenti e di fronte ad un cielo senza fine: qui le forme ed i colori del paesaggio diventano più importanti rispetto ai personaggi raffigurati, rivelando una concezione quasi moderna. Ci sono poi le serie dei Capricci e degli Scherzi che sottolineano i lati onirici, enigmatici e fantasiosi del Tiepolo e possono considerarsi i modelli a cui si e’ ispirato Francisco Goya per i suoi Caprichos," continua la curatrice.

A testimonianza di come Tiepolo continui a influenzare gli artisti di oggi, la mostra propone anche alcune creazioni multimediali di Christoph Brecht, tutti lavori in stretto dialogo con le opere del maestro veneziano. Da segnalare un video musicale realizzato in collaborazione con la Stuttgart State Opera appositamente per questo evento espositivo.

In occasione della mostra, patrocinata dall’Ambasciata Italiana in Germania, e’ stato stampato un catalogo con saggi che approfondiscono la carriera europea del Tiepolo e che esaminano i cambiamenti sociali ed estetici del periodo storico in cui visse il maestro, mutamenti che i suoi dipinti documentano dettagliatamente.

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Nato a Venezia da una agiata famiglia di armatori, Tiepolo viene affidato giovanissimo al pittore Gregorio Lazzarini.  E, nel 1717 comincia la sua carriera artistica e nel 1719 sposa segretamente Maria Cecilia Guardi, sorella dei pittori Francesco e Giannantonio, dalla quale avrà 10 figli.
Le sue prime opere, eseguite a Venezia, sono principalmente a olio. Intorno al 1725, passa all’affresco, una tecnica che gli permette di esprimere il lato scenografico della sua arte.

Nel 1726 affresca il Duomo di Udine, la cappella del Santissimo Sacramento e poi il  Palazzo Vescovile, realizzando alcune delle sue vòlte più famose.
Successivamente si reca a Milano dove esegue alcuni cicli di affreschi per i palazzi Archinto edificato nel 1731 (purtroppo andato distrutto nel 1943) e Dugnani.
Negli anni 1732-33, lavora a Bergamo nella cappella Colleoni.
Seguono la decorazione del soffitto di Santa Maria dei Gesuati (Venezia, 1737-39), dei dipinti per la scuola dei Carmini (1740-44) e le Storie di Antonio e Cleopatra (1747-50).

Sottoposto ad incessanti richieste, il Tiepolo nel 1750 si reca a Wurzburg in Germania per la realizzazione degli affreschi del Palazzo del Principe-Vescovo.

Poi, affiancato dal figlio Giandomenico, nel 1757 affresca la Villa Valmarana ai Nani a Vicenza, realizza il ciclo di decorazioni per il palazzo Rezzonico di Venezia, la Gloria della famiglia Pisani nella villa di Stra e la cappella della Purià ad Udine.

Al culmine della sua fama e ricchezza viene invitato dal re di Spagna a Madrid dove si reca con i figli Giandomenico e Lorenzo. Li' realizza  alcuni  affreschi nel Palazzo Reale e poi una serie di sette Pale per la chiesa di San Pascual Baylòn vicino ad Aranjuez. Muore a Madrid nel 1770, dopo una vita dedicata interamente alla pittura. (09/10/2019-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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