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ITALIANI ALL'ESTERO - ITALIA/AUSTRALIA - CALABRESI IN AUSTRALIA: A COSENZA CONVEGNO INTERNAZIONALE -ON.CARE' (ITALIA VIVA) A COSENZA ": SINERGIE SCAMBI COMMERCIALI, UNIVERSITARI E SICUREZZA SOCIALE.."

(2019-10-03)

Nei giorni scorsi (21,22 - 24 settembre) si è tenuto a Cosenza un interessante incontro fra una delegazione  della . A.C.C.A . Australian Calabrese Cultural Association, con sede a Melbourne,  ed esponenti della Regione Calabria.
Con l’Avvocato QC dott. Vincent Morfuni, presidente dell'Associazione, coadiuvato dai soci e dal Consultore dr. Vince Daniele, il Presidente dell’Associazione Internazionale Giudici Onorable Gaetano Tony Pagone, oltre a consultori, avvocati, commercialisti, tributaristi, esperti in piani di investimenti finanziari globali tutti di origine calabrese, che hanno incontrato esponenti dell'Ordine degli Avvocati, l’Ordine dei Commercialisti , la Coldiretti , l’Assocultura, docenti e ricercatori Unical, studiosi ed esperti ,esponenti politici della regione e del governo italiano.
Nel corso delle tre giornate di convegno, alle quali ha preso parte l'on. Nicola Care' (Italia Viva)  sono state confrontate  normative giuridiche e fiscali tra Australia e Italia in tema di export/import, turismo e scambi culturali con l'obiettivo di valorizzare il rapporto con l’imprenditoria locale e la ricchezza del tessuto umano e le opportunita' che la Calabria offre, la sua cultura e tradizioni.

"Noi (noi calabresi) siamo ovunque nel mondo - ha sottolineato il parlamentare - dalla Germania all’Australia, al Canada, Stati Uniti, Svizzera, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Spagna, Argentina, Brasile ...ed abbiamo contribuito alla promozione e consolidamento di un marchio, quel ‘fatto in Italia’" inimitabile.
Più di due milioni di Calabresi risiedono fuori dall’Italia e soltanto in Australia si contano circa 300.000 persone
discendenti di questa terra così antica, che è sempre stata incredibilmente prospera e ricca di storia, creazioni e cultura"

Care', dopo aver ringraziato Vincent Morfuni, Presidente dell’Australian Calabrese Cultural Association; Franco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza, organizzatore della Conferenza; l’Onorevole Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria; Klaus Algieri, Presidente della Camera di Commercio di
Cosenza e di Unioncamere Calabria, per l'impegno nel voler rafforzare i rapporti tra la Calabria ed i suoi corregionali in Australia attraverso una  più ampia sinergia, ha tratteggiato le caratteristiche della comunità italiana e calabrese in Australia perfettamente integrata nel nuovo contesto.

"L’emigrazione Calabrese verso l’Australia possiede radici lontane nel tempo e risale alla seconda metà del 1800: la Calabria è la regione d’Italia che ha maggiormente contribuito all’emigrazione del nostro Paese. Molti di loro provenivano da San Giovanni in Fiore, Siderno, Locri, San Luca e da altre città e villaggi. Oggi la comunità Calabrese vanta la comunità più numerosa rispetto a quella di qualsiasi altra regione d’Italia.
I Calabresi sono una comunità molto attiva attraverso le proprie associazioni: una interazione di obiettivi e intenzioni, che, benché operativa attraverso tutto il continente, è principalmente riunita nei grandi centri urbani.
La maggiore concentrazione di Calabresi è, infatti, nello Stato del Victoria e nel South Australia, seguiti dal New South Wales e il Western Australia.  I primi arrivarono dalle campagne e dalle montagne  della Calabria e in Autralia furono impiegati negli allevamenti ovini e nel settore agricolo: lavoravano nei boschi o nelle famigerate miniere del Karlgoorlie. 
La comunità Calabrese diede vita ad un flusso migratorio che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, riprese senza interruzioni.  Le solide radici familiari nella Madrepatria hanno influenzato il fenomeno migratorio fuori dai confini nazionali. La migrazione dalla Calabria è stata spesso garantita dalla "catena" di relazioni parentali che sono state una caratteristica della sua stabilità.

In Australia, a Melbourne, a Sydney, a Perth, dove già vivevano, le comunità prosperavano velocemente, ma non hanno dimenticato l’importanza della propria eredità linguistica e culturale che hanno incoraggiato e tramandato. La Dante Alighieri Society, una della più prestigiose scuole di lingua italiane in Australia, è nata a Melbourne nel 1896 ed  è stata la prima associazione culturale fuori dall’Italia, seguita da numerose riviste dedicate interamente agli Italiani in Australia, tra cui anche Italy Down Under.

Ma i Calabresi sono molto di più: hanno intrapreso attività economiche, esportando il Made in Italy, inizialmente
nell’artigianato e nel comparto agro-alimentare. Questo trend continua a portare eccellenti risultati: il Rapporto dell’Istat del 12 Giugno 2018 rileva come nei primi tre mesi del 2018, la Calabria figuri tra le regioni italiane più dinamiche in termini di esportazioni su base annuale, con un complessivo +34 %
Secondo il DFAT, Dipartimento Australiano per gli Affari e Commercio Estero, nel 2017 le relazioni commerciali bilaterali tra Italia e Australia hanno superato la cifra di 4.5 miliardi di Euro.

Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un mutamento nelle relazioni, principalmente focalizzato sulla territorialità. Le associazioni regionali e di cittadinanza sono state cruciali; i Calabresi ne hanno rappresentato un esempio eccellente. Fondamentale  è la presenza delle seconde e terze generazioni che, nello stesso tempo, sono indispensabili ed eccellenti promotrici del Made in Italy e indispensabili ambasciatrici, consumatrici, trend maker nella comunità italiana e in quelle locali.

Con l’apertura dell’imprenditoria nazionale al mercato economico globale, l’Italia dipende dal sostegno di queste
comunità sparse su tutto il globo. E la rete degli italiani  ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione del Made in Italy. In particolare, l’industria manifatturiera italiana, con le sue preziose attività di piccole e medie dimensioni, costituisce il 99% delle risorse produttive e vanta prodotti eccellenti in termine di immagine e affidabilità.
Il numero delle attività imprenditoriali disposte ad operare affidandosi ad una strategia di internazionalizzazione è in costante aumento. È un percorso multiculturale complesso, legato non solo all’apprendimento della legislazione
concernente le singole parti in causa, ma soprattutto alle regole di condotta nella negoziazione, spesso variabile alla base; ed è evidente come gli Italian Australian rivestano un ruolo essenziale in questo approccio strategico.

Esistono numerosi esempi di cooperazione tra l’Australia, in particolare lo stato del Victoria, e la Calabria, sempre più tesa alla promozione del cibo e del vino regionali, che saranno presto protagonisti principali del programma televisivo  "Calabria in tavola", che sarà trasmesso su Rete Italia Melbourne. Queste sono occasioni uniche per diffondere nel mercato commerciale australiano e nella comunità Italo-Australiana antiche ricette tradizionali, metodi artigianali nel processo creativo e la promozione delle aree regionali di attrazione turistica.

Un risultato dell’impegno dei nostri connazionali, i quali si sono anche spesso misurati con il numero delle risorse
impiegate. Per essere dinamici e competitivi nella compagine  commerciale internazionale sono richiesti enormi
investimenti, piani commerciali, strategie promozionali e adeguate risorse finanziarie, banche dati, riorganizzazione dei compiti aziendali, che potrebbero essere nella loro totalità tentativi inefficaci senza il sostegno delle comunità regionali nel mondo.
Noi abbiamo un patrimonio genetico unico chiamato “Made in Italy”, il quale è caratterizzato dalla interazione dalla combinazione tra produzione industriale e cura artigianale dei manufatti.
L’apertura internazionale, l’interazione tra comunità, l’incremento della specificità e delle risorse aziendali sono la
principale forza trainante dell’economia oggi. Il successo della produzione è affidato all’export. Il settore italiano delle esportazioni ammonta ad oltre 450 miliardi di euro, un terzo del Prodotto Interno Lordo italiano, un mercato di affari generato grazie all’aiuto di una miriade di rapporti, costruiti nel mondo dalle nostre comunità e dall’Italia.

È da tempo ormai che come membro della Camera dei Deputati Italiana, rappresentando anche gli italiani d’Australia nel Parlamento italiano, evidenzio come la nostra leadership si basi su due fattori basilari: il rigore nella gestione delle attività imprenditoriali e la sinergia diretta con le nostra tante aree regionali.

Il che sul piano degli scambi significa, per il deputato di Italia Viva :

-  sollecitare le aziende ad acquisire figure manageriali qualificate ed un nuovo modello di direzione: adottare e
raggiungere un risultato complessivo sempre più ampio;
-  riformare la normativa e la legge n. 264/99 per semplificare l’accesso universitario ai nostri studenti residenti all’estero negli Atenei italiani: una riserva di posti più ampia di quella fino ad oggi esistente per saldare l’identità culturale;
-  prestare maggiore attenzione alla previdenza sociale ed al settore della sicurezza dei cittadini.

Ed è  proprio su quest’ultimo punto che ho preparato e proposto una riforma dell’indennità nota come assegno sociale, che abbia il principale scopo di proteggere tutti quei nostri concittadini che, rientrando nelle linee guida offerte dal Paese, necessitino di un sostegno economico minimo per sopravvivere. Un compito che necessita di risultati e non è più procrastinabile ....Dobbiamo ricordare il prezzo che molti dei nostri emigranti hanno pagato, affrontando ogni giorno  grandi sacrifici, perseveranza e fatica. Dalla semplice realizzazione degli obiettivi richiesti giorno per giorno fino all’isolamento o all’indigenza, non avendo conseguito i risultati sperati ed il benessere sognato. E per di più non hanno ottenuto coperture sociali sufficienti a trascorrere una vecchiaia serena.
Molti di loro si sono trovati a risiedere in Paesi privi di accordi bilaterali con il nostro. Di qui l’esigenza di creare un sistema di sicurezza sociale e previdenziale che possa prendersi cura delle necessità della terza età. Tutti questi problemi sono in ogni caso strettamente in relazione al periodo relativo agli anni Sessanta, conseguenza di questo periodo storico che aveva ancora molti risultati da realizzare in materia di diritti sociali." Ma che non sono stati perseguiti.
Di qui l'auspicio dell'on. Care' che la sua "proposta legislativa incontri il favore dei  colleghi unendo tutta la compagine politica verso questo obiettivo comune, rappresentato dal raggiungimento del benessere per queste sfortunate e fragili fasce di popolazione che, nonostante tanti anni di persistente impegno, sono giunte negli ultimi anni ad attraversare uno stato di bisogno che richiede assistenza specifica.
Penso che scopo principale della ‘buona politica’ sia proprio sostenere le persone più bisognose nella nostra società. In un quadro economico e sociale in cui tutti quanti cooperiamo per proteggere e garantire i diritti umani, è impensabile ignorare i diritti sociali dei nostri concittadini ovunque essi risiedano nel mondo...." (03/10/2019 - ITL/ITNET)

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