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IMMIGRAZIONE - INCLUSIVITA' SCUOLA ITALIANA : DIPENDE DA EFFICACIA SISTEMA SCOLASTICO . MIGLIORI RISULTATI FRA I RAGAZZI DI SECONDA GENERAZIONE

(2019-07-10)

Da un paio di decenni l’Italia è interessata da flussi migratori e gli studenti stranieri sono quindi una presenza costante nei nostri istituti scolastici. A livello nazionale la loro percentuale è intorno al 10%, ma sono più numerosi al nord e al Ccentro e molto meno al sud e nelle isole.
In generale, afferma il Rapporto INVALSI - presentato oggi a Roma - autovalutazione sulla scuola italiana condotto dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione - gli studenti stranieri ottengono risultati più bassi dei loro compagni italiani. Su di essi influiscono le difficoltà linguistiche e culturali legate alla loro origine, ma anche le condizioni economiche meno buone, in media, delle famiglie di provenienza.

Una misura dell’efficacia con la quale la nostra scuola riesce a includere nella comunità nazionale gli studenti stranieri è quindi la sua capacità di portarne i risultati il più vicino possibile a quelli degli studenti italiani. Per questo l’INVALSI misura ogni anno le differenze nei risultati fra studenti italiani e stranieri nelle stesse classi e nelle stesse scuole, e distingue fra ragazzi stranieri di prima e di seconda generazione. Ed  i  risultati degli immigrati di seconda generazione, si avvicinano a quelli dei ragazzi italiani.

LA DISTRIBUZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI SUL TERRITORIO ITALIANO È MOLTO DISEGUALE
La ripartizione degli studenti d’origine immigrata fra le varie zone dell’Italia è ben lontana dall’essere uniforme: nelle due macro-aree del nord la percentuale di alunni stranieri registra valori a due cifre, mentre nelle due macro-aree del sud e delle isole è intorno al 3%. La presenza degli alunni stranieri è quasi ovunque maggiore nella scuola primaria rispetto alla secondaria di primo e secondo grado.

IN ITALIANO E IN MATEMATICA GLI ALUNNI D’ORIGINE STRANIERA VANNO MENO BENE DEGLI ALUNNI ITALIANI
In tutti i gradi scolari gli alunni stranieri ottengono in Italiano e in Matematica punteggi nettamente più bassi di quelli degli alunni italiani. Le distanze tra gli uni e gli altri tendono però a diminuire nel passaggio tra la prima e la seconda generazione d’immigrati e nel corso dell’itinerario scolastico, in particolare in Matematica, materia dove pesa di meno
la padronanza della lingua del paese ospitante: in terza secondaria di primo grado, classe terminale del primo ciclo d’istruzione, la differenza tra italiani e stranieri di seconda generazione è, a livello nazionale, di 18 punti circa in Italiano e di 9 punti in Matematica.
Entrambe le differenze sono statisticamente significative. Nella scuola secondaria di secondo grado il divario in Italiano tra gli studenti italiani e quelli d’origine straniera si attesta sul piano nazionale, al grado 10, a 24 punti rispetto agli stranieri di prima generazione e a 13 punti rispetto agli stranieri di seconda generazione. In Matematica le differenze sono  rispettivamente di 17 e 7 punti. Al grado 13 esse si riducono a 17 e 9 punti in Italiano e a 9 e 5 punti in Matematica.

IN INGLESE GLI ALUNNI STRANIERI OTTENGONO RISULTATI PARAGONABILI A QUELLI DEGLI STUDENTI ITALIANI O ANCHE MIGLIORI
La sola materia dove gli alunni stranieri conseguono risultati simili a quelli dei loro compagni italiani è l’Inglese: anzi, in varie regioni, gli stranieri, in particolare di seconda generazione e nella prova di ascolto, fanno meglio degli italiani. È probabile che molti di essi abbiano occasioni di apprendimento dell’Inglese anche fuori dalla scuola, in famiglia o nella loro comunità, specie quando essa sia originaria di Paesi dove questa lingua è comunemente parlata. Considerando l’Italia nel suo insieme, al grado 5 gli alunni stranieri di prima e seconda
generazione superano di alcuni punti gli italiani nell’ascolto, ma non nella lettura; al grado 8 la seconda generazione di stranieri fa registrare un punteggio più alto degli italiani di 7 punti nell’ascolto, mentre nella lettura questi ultimi conseguono un risultato più alto di 9 punti rispetto agli stranieri di prima generazione. Al grado 13 nella prova di ascolto gli studenti stranieri di prima e seconda generazione registrano un vantaggio di 5 e 8 punti rispetto ai loro compagni italiani nella prova di ascolto, mentre nella prova di lettura permane una differenza significativa solo per gli stranieri di seconda generazione (4 punti in più rispetto agli italiani).

LE DIFFERENZE IN INGLESE TRA ITALIANI E STRANIERI SUL PIANO NAZIONALE SONO L’ESITO DI RISULTATI DIVERSI TRA LE MACRO-AREE
Le differenze medie che si osservano tra italiani e stranieri nelle prove d’Inglese sul piano nazionale sono la risultante di quelle che si registrano nelle diverse macro-aree. Lo scarto dei punteggi che si osserva tra di esse è in Inglese notevole, specialmente nell’ascolto, e tende ad aumentare man mano che si procede nel percorso scolastico. Al grado 13, nella prova di ascolto, il divario tra gli alunni italiani delle due macro-aree del Nord-Italia, e quelli della macro-area col punteggio più basso, il Sud e Isole, raggiunge i 38 punti. Lo schiacciamento verso il basso dei punteggi degli studenti italiani di questa macro-area, e in parte di quella del Sud, rende negativa la differenza tra questi e gli alunni stranieri, cosa che non si verifica invece nell’Italia settentrionale e centrale, dove gli alunni italiani mantengono un vantaggio anche nelle due prove d’Inglese.

LE CONCLUSIONI DEL RAPPORTO:
Si è detto che gli alunni stranieri conseguono in generale nelle prove INVALSI di Italiano e Matematica risultati più bassi degli alunni italiani, e questo anche a parità di condizioni sociali ed economiche. Il fenomeno non è proprio solo dell’Italia ma è comune a molti altri Paesi OCSE, come dimostrano i dati dell’indagine PISA, ed è
in relazione soprattutto a due fattori: l’efficacia e il grado di inclusività del sistema scolastico e le caratteristiche della popolazione di immigrati, che variano fortemente da un paese all’altro come pure all’interno di uno stesso Paese.
Nel caso dell’Italia, va osservato che i risultati degli alunni immigrati risentono dell’efficacia relativa del sistema scolastico in ciascuna macro-area e dunque tendono a seguire l’andamento del risultato complessivo che si registra per ognuna di esse, in particolare nella scuola secondaria di primo e secondo grado, dove i punteggi degli alunni stranieri così come di quelli italiani sono più alti al nord rispetto al centro e al sud. Le differenze tra italiani e stranieri, per converso, sono in genere relativamente minori, per una sorta di “effetto pavimento”, là dove i punteggi sono più bassi.

Una misura della capacità d’integrazione del sistema scolastico è la differenza di risultati tra la prima e la seconda generazione d’immigrati. Confrontando le differenze di punteggio tra alunni italiani e stranieri di seconda generazione in Italiano e in Matematica al grado 8 e al grado 10 rilevate nel 2018 e nel 2019, si può constatare che esse appaiono nel 2019 leggermente cresciute rispetto al 2018 (10/07/2019-ITL/ITNET)

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