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GIOVANI ITALIANI NEL MONDO - FAMIGLIE SENZA CONFINI - GARAVINI: "COSTANO QUANTO UNA FINANZIARIA". SERENI: "IL PAESE SI STA IMPOVERENDO" MISIANI : AL CENTRO AGENDA POLITICA UN GRANDE PIANO PER I GIOVANI"

(2019-06-13)

‘Famiglie transnazionali dell’Italia che emigra - Costi e opportunita’' e’ il titolo del volume presentato oggi a Roma, curato da Valeria Bonatti, Alvise del Pra, Brunella Rallo e Maddalena Tirabassi (Centro Altreitalie editore)
(vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=58275). Un testo che affronta il tema dell’emigrazione dei giovani italiani, in crescente aumento, fornendo dati puntuali sulle famiglie che hanno figli all’estero, sui figli stessi e sui costi che questa nuova mobilita' comporta allo Stato e alle famiglie.

Per la sen. Laura Garavini, eletta presso la Circoscrizione Estero, che ha aperto l'incontro,  ogni anno le partenze dall’Italia dei nostri giovani costano quanto una finanziaria, circa 30-40 miliardi.
“Sono fermamente convinta che andare all’estero per i giovani costituisca un arricchimento, dobbiamo pero’ studiare quali meccanismi, quali interventi e quali proposte normative si debbano mettere in atto affinché questa mobilita' possa essere piu' circolare e piu' di profitto per il paese di origine,” ha affermato Garavini.

Tra i relatori Marina Sereni, gia’ Vice Presidente Camera Deputati, che ha subito evidenziato come le nostre comunita’ italiane all'estero abbiano cambiato volto e come non esistano piu’ le comunita’ regionali chiuse di un tempo.
"In passato si incontravano gli umbri, i veneti… Persone partite molto tempo fa. Negli ultimi anni, invece, ovunque, ci sono le nuove ondate migratorie dove c’e’ di tutto: dai lavapiatti alle persone che lavorano negli organismi internazionali,” ha osservato Sereni evidenziando come queste partenze stiano di fatto fortemente impoverendo alcune porzioni del territorio nazionale. "Quanto e’ piu' povera la Calabria alla luce delle molte teste e braccia che se ne sono andate?” ha sottolineato Sereni rilevando come la rappresentanza dell'Italia all’estero sia affidata per lo piu’ a queste nuove comunita’ all’estero.

"Sapere che esiste questa ricchezza e saperla contabilizzare quando rimane all’estero e’ un tema su cui debbono riflettere le istituzioni italiane. Abbiamo bisogno di sapere che c'e’ una realta’ straordinaria fatta non solo di grande aziende. C’é anche tanto altro che il Sistema Italia deve potere conoscere e cogliere come opportunita’ perche’ e’ una grande opportunita’ avere comunita’ italiane operose, dinamiche che portano un volto positivo italiano all’estero. Ed e’ anche per questo che l'Italia e’ amata nel mondo,” ha aggiunto Sereni soffermandosi sui problemi di coloro che vogliono rientrare a vivere in Italia.
"Una delle cosa da fare e’ analizzare gli esiti dei diversi tentativi che si sono fatti. Dobbiamo valutare gli impatti delle misure messe in atto in passato e magari correggere. E dobbiamo mettere a fuoco due cose che nel Paese non funzionano: prima di tutto il tema delle regole dal versante dei diritti e dei doveri e, seconda cosa, il welfare rivolto ai trenta/quarantenni. Noi abbiamo un welfare basato su un certo tipo di famiglia e di bisogni mentre da molti anni emergono esigenze nuove che tappiamo con i bonus. Abbiamo bisogno di una rilettura del sistema del welfare in modo particolare per le giovani famiglie con bambini,” ha concluso Sereni.

A concludere l'incontro, al quale hanno preso parte gli on.Angela Schiro', Massimo Ungaro, l'ex presidente del Comitato deglitaliani all'estero della Camera nella precedente legislatura, Fabio Porta e due delle tre autrici, è stato  Antonio Misiani, Commissione Bilancio Senato, che ha indicato nella crisi economica, mai realmente superata dal nostro Paese, una delle cause di questa nuova mobilita’.
“C'é stata una ripresa ma molto timida. E la ripresa dei flussi migratori e’ oggettivamente un problema di grande rilevanza che comporta una perdita di capitale qualificato nel Sud e non solo. Noi abbiamo la responsabilita’ di guardare al fenomeno e di costruire politiche pubbliche rispetto ad un fenomeno che ha assunto dimensioni inedite. Io vedo due ambiti su cui costruire risposte: migliorare la qualita’ della vita e proporre un pacchetto unico in dialogo con gli italiani nel mondo, per mettere in fila questioni pratiche e per dare una risposta con una larga condivisione parlamentare. Su questo tema non ci sono infatti contrapposizioni ideologiche, rispetto a quello che avviene su altri temi,” ha affermato Misiani.

“Un altro grande punto  e' come rendere di nuovo l’Italia attrattiva non solo per fare tornare chi vuole ma anche per evitare le partenze. Al riguardo, sono importanti le politiche economiche che pero’ al momento stanno imboccando direzioni sbagliate. Si pensa a mandare in pensione le persone ma non a dei nuovi investimenti per incrementare le assunzioni. Non ci si può fermare all’assistenzialismo, dobbiamo invece creare opportunita’. Nel reddito di cittadinanza non c’e' questa dimensione” ha osservato Misiani.
"Noi abbiamo la responsabilita’ di contrastare questa impostazione e di costruire proposte alternative che diano il segno che questo nostro Paese stia pensando al futuro recuperando piu’ risorse per la scuola, la ricerca, l’università, l’ambiente,” ha aggiunto Misiani, sottolineando la necessita’ di rimettere al centro dell'agenda politica un grande piano rivolto ai giovani. "Cosa che Zingaretti in parte ha fatto" ha precisato Misiani.
“Il nostro Paese non e’ condannato al declino, e’ un paese che continua ad avere risorse straordinarie. Abbiamo una grande reputazione. Questo paese ha le risorse giuste ma bisogna imboccare la direzione giusta, al momento non lo stiamo facendo. Lavoreremo affinché l'Italia ritorni a crescere e a mantenere relazioni feconde con quegli italiani che vivono all’estero,” ha concluso Misiani. (13/06/2019-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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