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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - SPAGNA - AL PRADO PREZIOSA MOSTRA SUL "BEATO ANGELICO E LA NASCITA DEl RINASCIMENTO FIORENTINO". INTERVISTA IN ANTEPRIMA CON C.B STREHLKE CURATORE DEL PROGETTO

(2019-05-16)

  Il Prado si appresta a celebrare 200 anni di vita e i 150 anni dalla nazionalizzazione e festeggia questo importante doppio anniversario con la mostra ‘Beato Angelico e la nascita del Rinascimento Fiorentino’.

L'evento espositivo, che si apre il prossimo 28 maggio per terminare il 15 settembre, si concentra sul decennio che va dal 1420 al 1430 e principalmente sulla figura del Beato Angelico (1390 Vicchio – 1455 Roma), uno dei maestri del primo Rinascimento.

"Era da tempo che il Prado voleva organizzare una mostra sul Rinascimento italiano e l’ha realizzata in concomitanza con questa importante ricorrenza. La scelta del Beato Angelico e’ invece stata in qualche modo influenzata dal fatto che il Prado vanta nella sua collezione permanente non solo la pala de 'L'Annunciazione' proveniente dal Convento di San Domenico di Firenze, un dipinto acquisito nel 1861, ma anche la 'Madonna della Melograna' e il 'Funerale di Sant’Antonio Abate’. Questi ultimi due lavori sono stati acquistati recentemente dal museo spagnolo e provengono dalla collezione del Duca d’Alba,” afferma in un’intervista in anteprima ad Italian Network Carl Brandon Strehlke, curatore del progetto espositivo e Curator Emeritus del Philadelphia Museum of Art.

"In questa rassegna, il Primo Rinascimento e’ visto come un momento magico in cui cambiano profondamente i vari linguaggi artistici. Beato Angelico, pur essendo un frate che vive in un convento, partecipa a questo cambiamento che va verso il Rinascimento ed e' parte di un vero e proprio cenacolo dove c'é circolarita’ di nuove idee e linguaggi. Scambi proficui che non intaccano tuttavia la sua visione umana del Paradiso e delle Storie Sacre. La sua particolare capacita’, che colpisce il cuore, di essere al contempo visionario e realistico,” precisa il curatore.

Per dare conto di questo periodo rivoluzionario, la mostra propone accanto ai dipinti del Beato Angelico anche le opere di altri pittori coevi come Masaccio, Masolino, Paolo Uccello e Filippo Lippi, di alcuni scultori tra cui Ghiberti, Donatello e Nanni di Banco e dell’architetto Filippo Brunelleschi. Un corpus notevole di lavori in arrivo da importanti istituzioni museali italiane ed internazionali come il Museo di San Marco di Firenze, gli Uffizi, i Musei Vaticani, la National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York e l’Ermitage di San Pietroburgo.

"Per l’occasione abbiamo messo insieme circa 30 opere del Beato Angelico e altrettante eseguite dagli altri artisti. E non ci saranno solo dipinti ma anche sculture e pezzi architettonici. Abbiamo allestito la mostra cronologicamente, per alcune opere pero’ abbiamo creato dei ‘dossier’ come per esempio per l’Annunciazione, da considerarsi il primo altare fiorentino in stile rinascimentale in cui la prospettiva e’ utilizzata per organizzare lo spazio. Un dipinto che e’ stato oggetto, tra l’altro, di un recente restauro eseguito dal laboratorio di restauro del Prado e finanziato per circa 150.000 euro dagli American Friends of Prado e dai Friends of Florence: un intervento che ha permesso di recuperare la ricca e brillante cromia e l’ intensa luce che avvolge la scena,” spiega Carl Brandon Strehlke.

“Lungo il percorso ci sara’ inoltre una sezione dedicata ai tessuti in considerazione della grande raffinatezza con cui Beato Angelico li ha ricreati e dell’importanza commerciale che avevano per Firenze: sono stati infatti un vero e proprio motore dell’economia cittadina. Infine abbiamo dedicato una sezione ai pittori spagnoli che sono stati maggiormente influenzati dal Beato Angelico come per esempio Pedro Berruguete che visse piu’ di dieci anni in Italia,” dichiara il curatore.

Tra le opere piu’ significative, da segnalare, due frammenti della pala dell’altare di 'San Domenico' di Fiesole del Beato Angelico, provenienti da una collezione privata, lavori che non venivano esposti da cento anni. E ancora alcune creazioni di Lorenzo Monaco, l’ 'Annunciazione’ di Paolo Uccello prestato dall’Ashmolean di Oxford, ‘San Paolo’ di Masaccio in arrivo dal Museo Nazionale di Pisa e due statue di Lorenzo Ghiberti dalla Pinacoteca di Citta’ di Castello. Ed infine la 'Madonna col Bambino e Cherubino’ di Michele da Firenze e una terracotta 'Madonna con il Bambino in trono, con due angeli e due profeti’ di Donatello del Museo di Palazzo Pretorio di Prato.

In occasione della mostra il Prado presenta anche un breve documentario realizzato tra Firenze e Fiesole e prodotto dall'équipe interna del museo.

La pittura italiana è presente nell’anno del Bicentenario anche in un’altra mostra dedicata a due figure femminili poco note del Rinascimento: Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana. Due pittrici dal diverso stile e temperamento che verranno ricordate nella rassegna in programma al Prado il prossimo autunno. (16/05/2019 Letizia Guadagno -ITL/ITNET)

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