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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - LAVORATORI DISTACCATI - ATTIVITA' PROGETTO EUROPEO TIDE POWER.EU PROMOSSO DA SINDACATI CGIL-DGB/VHS, CGT-P,ZSSS, E INCA UK, ROMANIA, SLOVENIA, PORTOGALLO

(2019-04-18)

Si è tenuto dal 15 al 18 aprile a Ca’ Vecchia (BO) il Corso di formazione in Italia per il progetto #TidePower ( Trade unions In DEfence of POsted WorkERs ) volto al miglioramento della protezione dei diritti dei lavoratori distaccati all’interno dell’UE (www.tidepower.eu). A darne notizia l'Associazione transnazionale ITACA - con sede a Bruxelles - nell'ambito dell'attivita' di collaborazione con il Patronato INCA CGIL all'estero  (https://www.facebook.com/itacaonline/videos/370299050259042/).

Il progetto, presentato nell'ottobre 2018 nel corso di un incontro a Siena, primo momento operativo per i Paesi partners del progetto TIDE POWER – Trade unions In DEfence of POsted WorkERs (Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia e Italia), ha come obiettivo principale la formazione, sia normativa che metodologica, di figure di natura sindacale riguardo la specificità dei lavoratori distaccati.

Al progetto - ricordiamo -  partecipano  DGB/VHS per la Germania – CGT-P per il Portogallo – ZSSS per la Slovenia – Associatie INCA per la Romania e INCA Slovenia – INCA UK per il Regno Unito, e dei soggetti incaricati della formazione della Fondazione Di Vittorio e della CGIL nazionale insieme ad esperti dell’Università di Ferrara, dell’Università di Trento e dell’ILO (International Labour Organization) ai quali si sono aggiunti esponenti della Fillea Cgil nazionale e della CGT FNSCBA francese.

Al centro del progetto gli oltre 3 milioni di  lavoratori distaccati in mobilità UE e  le loro famiglie, che subiscono le difficolta' insite, talvolta, sia nel rapporto di lavoro con i Paesi ospitanti che con quelli di origine. L'iniziativa, tuttavia, punta soprattutto all'elaborazione delle problematiche relative ai Paesi di accoglienza, che sono numerose, a cominciare dalle difficoltà nel rintracciare i lavoratori, la diffidenza di molti di loro nei confronti dei sindacati, l’assenza di banche dati accessibili che riportino chiaramente la struttura lavorativa, il fenomeno delle “letterbox” – aziende che hanno sedi fiscali in Paesi “tax friendly” mentre operano a livello commerciale in altri siti, la mancanza di buone pratiche condivise a livello transnazionale, la mancata, spesso, attuazione della Direttiva 2014/67/EU (Direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014 , concernente l’applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno ( «regolamento IMI» ).

Un segmento del mondo del lavoro temporaneo abbastanza inesplorato sul fronte retributivo che delle prestazioni sociali rispetto ai lavoratori locali, che sconta anche altre caratteristiche negative, come la non integrazione con gli altri lavoratori, le inevitabili difficolta' linguistiche, l'isolamento familiare nel caso di brevi permanenze.

L'appuntamento a Bologna ha, quindi, visto la messa a punto di percorsi per 32 formatori in ciascuno dei Paesi coinvolti. A parlare brevemente del progetto, in un video realizzato  da ITACA, è  la responsabile del progetto  Monica Ceremigna (CGIL Nazionale), che sottolinea come, in realtà si tratti di un secondo progetto promosso dalla CGIL sull'argomento a seguito della modifica della normativa (Direttiva n. 2018/957 del 28 giugno 2018 )
In questo secondo progetto, gli organizzatori puntano soprattutto sulla formazione degli operatori per attivare una rete di contatto adeguata. 
A Bologna gli argomenti trattati, nello specifico, sono stati elementi di diritto commerciale , diritto del lavoro, diritto europeo, oltre a tecniche di accoglienza e comunicazione per facilitare l'approccio con questo tipo particolare di lavoratori. Mentre,  Diana Peloza (INCA Slovenia) ha sottolineato come l'iniziativa a Bologna abbia permesso di affrontare l'intervento formativo alla luce delle questioni di interesse per i frontalieri. A ricordare l'importanza dell'analisi dei problemi inerenti i flussi transnazionali è  Emilia Spurcaciu (INCA Romania), soprattutto per i cittadini rumeni. Altro elemento prioritario, per l'esponente dell'INCA Romania, è il lavoro di rete fra le varie entità sia italiane che rumene coinvolte in questi processi.  Maurizio Rodorigo (INCA Regno Unito) ha messo in evidenza come il prossimo divenire Paese terzo  del Regno comporti ulteriori elementi da approfondire per tutelare, come patronato, i diritti dei lavoratori italiani  distaccati nel Regno Unito .

Prossimo appuntamento dal 3 al 5 giugno 2019 in Portogallo
Dopo aver realizzato i corsi di formazione nazionali, i partner di progetto si incontreranno a Lisbona per confrontare le rispettive esperienze, scambiare opinioni e risultati, concordare un modello formativo condivisibile da proporre a livello nazionale ed europeo. (18/04/2019-ITL/ITNET)

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