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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - "QUOTA CENTO" - ZERILLO (ASSISTENZA E TUTELA ITAL UIL) "PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO IN ATTESA CHIARIMENTI MINISTERO DEL LAVORO E INPS"

(2019-02-28)

  "Quota 100" e "reddito e pensione di cittadinanza" due misure al centro del dibattito parlamentare  e sindacale nell'impegno di una messa a punto dei provvedimenti che non privi alcune categorie di cittadini delle opportunità offerte.
  Un impegno che, d'altra parte,  ha registrato nell'iter di conversione in legge del provvedimento l'assunzione di  emendamenti di parte governativa,  lasciando finora inevase le richieste delle organizzazioni sindacali. Per non parlare delle proposte presentate dalle opposizioni.
Con l'approvazione al Senato del provvedimento di conversione in legge, il dibattito passa  alla Camera, dove  approderà - come deciso dalla conferenza dei capigruppo - il prossimo 18 marzo. In preparazione, pertanto, numerosi emendamenti da parte delle opposizioni e con esse di alcuni parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero che chiedono attenzione nei confronti  delle esigenze degli italiani all'estero, che nel caso dell'assegno e pensione di cittadinanza vengono  completamente disattese.

Ricordiamo che entrambi i  provvedimenti impegnano in prima linea i servizi  di Patronato per quanto riguarda le domande di "Quota 100" e quelli dei Caf nell'attuazione del diritto e pensione di cittadinanza. 

Sulla prima delle due misure, "quota 100", a cui dovrebbero essere,  in parte, interessati anche i cittadini italiani all'estero, rassicurano dall'INPS,  Italiannetwork/Italialavorotv ha chiesto chiarimenti al Responsabile  Area Assistenza e Tutela del Patronato ITAL UIL.

  ZERILLO (ITAL UIL): "Sicuramente si tratta di  due provvedimenti  di grandissimo impatto. Lo dice la folla di cittadini che  fin dai primissimi giorni successivi all'entrata in vigore del decreto legge n.4 ha presentato richiesta di accesso a "quota 100" e delucidazioni sulle possibilità di accesso al diritto e pensione di cittadinanza.  Anzi, a dire il vero,  i lavoratori si sono rivolti ai nostri uffici ancor prima della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale per avere notizie rispetto alla possibilità di andare in pensione con quota 100. Poi con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta il 28 gennaio e la  circolare Inps 11/2019  è iniziata la nostra concreta  operatività riguardo alla  presentazione delle domande all'Inps. Ed  è, appunto, dal  29 gennaio ad oggi che si sono susseguite numerosissime" sottolinea l'esponente dell'ITAL UIL

DATI AGGIORNATI
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Alla data del 04 febbraio 2019, ore 16,00,  i dati INPS attestano  80.130 domande, di cui 73.013 transitate dai patronati, e 7.117  inviate on line direttamente dai cittadini. Si tratta di  27.569 domande riferite alla gestione dei  Lavoratori Dipendenti, 30.378 della Gestione Pubblica, 271 dal  settore dello  Spettacolo e Sport; 6.185 dai Commercianti; 6.419 dagli artigiani; 1.375 dai Coltivatori Diretti Coloni Mezzadri; 75 dalla gestione separata; 3.559 dai Fondi Speciali; 4.299 cumulo di piu' gestioni.

  55.060 domande sono state presentate da uomini e 22.061 da lavoratrici.  Fra costoro l'INPS identifica 26.848  lavoratori che chiedono di anticipare la pensione avendo maturato sino 63 a nni di eta'; 37.069 fra i 63 ed i 65 anni di età e 16.183 oltre i  65 anni di età. (04/03/2019-ITL/ITNET)
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" In realtà, spiega il responsabile Area Assistenza e Tutela del Patronato ITAL UIL, non siamo meravigliati dall'enorme numero di domande. Ce lo aspettavamo ! Ovviamente, il  flusso è stato enorme nei primi giorni, allorchè tutti  si sono riversati nei nostri uffici per  presentare le domande, poi, una volta esaurita la prima ondata si è piu' o meno stabilizzata, pur rimanendo elevati i numeri."

  Come si caratterizza questa grande massa di lavoratori ?

ZERILLO (ITAL UIL): "Gran parte dei lavoratori, alcuni in attività, ma anche alcuni inoccupati, rispecchiano le previsioni. Sicchè, ad esempio,  se ne facciamo una questione di genere 3 su 4 sono uomini. Rileviamo, poi, una grande richiesta di prestazioni anche al sud rispetto al nord, laddove si pensava  che più lavoratori si sarebbero avvalsi di questa nuova opportunità. Un dato è sicuramente evidente:  c'è  una grande quota di lavoratori della Pubblica Amministrazione."


E' questo il motivo per cui a Roma e' stato presentato il numero piu' alto di domande, ben 5.560 ?

ZERILLO (ITAL UIL) :  " Su Roma, la componente dei pubblici dipendenti è sicuramente superiore rispetto al resto d'Italia, ma  il dato non riguarda solo l'area metropolitana romana, ma numeri cospicui provengono anche dalle altre grandi metropoli  che gravitano intorno a Napoli ed a Milano.".


Pensate si possano verificare le stesse situazioni nelle quali si è incorsi con l'APE social ? Ovvero molte domande presentate ed un numero decisamente inferiore di quelle concretamente accolte  ...

ZERILLO ( ITAL UIL): "Siamo di fronte ad una misura diversa. Pensione "quota 100" è una pensione anticipata a tutti gli effetti, che può  essere monitorata e si differenzia dall'Ape sociale per i requisiti richiesti.
Mentre  l'Ape sociale è  una misura non pensionistica vera e propria ma, piuttosto, a carattere assistenziale,  riservata  - e parlo al presente perchè è stata riammessa -  solo ad alcune categorie di lavoratori, in condizioni di "particolare difficoltà" ((lavoratore disoccupato che ha terminato l'ammortizzatore sociale, od  un invalido civile in misura superiore al 74% o che assista un disabile con handicap grave, o che rientri fra coloro che sono soggetti a  mansioni gravose o "usuranti". Oltre al fatto che i soggetti devono soddisfare  i prerequisiti fondamentali dei 63 anni di età, dei 30 anni di contribuzione (oppure  36 nei casi previsti dalla legge) e la non titolarità di una pensione diretta. Di conseguenza  è diversa anche la prassi.
Mentre per " Quota 100" gli elementi da far valere sono essenzialmente due: un'età anagrafica non inferiore a 62 anni ed un'anzianità contributiva non inferiore a 38 anni di contributi."


Per quanto riguarda la pensione anticipata del le donne, con il decretone  è stata riammessa l'opportunità di Opzione donna. Non poche italiane stanno valutando l'alternativa: il ricorso ad Opzione donna od il ricorso a "Quota 100" ?

ZERILLO (ITAL UIL): "Quota 100" così come qualsiasi altra scelta pensionistica viene attentamente vagliata dalla  professionalità dei nostri operatori  sulla base dell' esigenza dell'assistito. Le varie opportunità spesso si intrecciano tra loro e si arriva, quindi,  a "quota 100"  dopo aver fatto uno screening complessivo della situazione previdenziale del lavoratore e dopo aver vagliato tutte le opportunità. 
Sicuramente tra queste c'è anche il cosiddetto regime sperimentale "Opzione donna", che fa parte del pacchetto delle nuove misure varate con il decreto legge 4 del 2019.

"Opzione donna è una particolarissima pensione nata con il connotato di sperimentalità, ha avuto varie vicende ed era stata  bloccata questa possibilità nel 2015, oggi è stata riaperta,  non in via indefinita ma fermando i requisiti alla data del 31 dicembre 2018. Ovviamente prima di fare questa scelta - soprattutto laddove non è obbligata, nel senso che la lavoratrice sta ancora prestando attività lavorativa - la lavoratrice verrà  edotta dell'importo che andrà a percepire. Un importo calcolato con il sistema contributivo, per cui e, quindi, generalmente l'importo  può anche abbassarsi rispetto al normale calcolo di pensione. Quello che stiamo considerando  è che la forbice tra l'importo di pensione calcolato con le regole normali e l'importo calcolato con il sistema interamente contributivo - una forbice che abbiamo già analizzato negli anni passati, nell'anno 2014, nel 2015 e nel 2016 - sembrerebbe un po' restringersi. Quindi va a vantaggio delle donne, ma questo in base a  fatti contingenti perché ovviamente più si va avanti più aumenta una quota di pensione che era già calcolata con il sistema contributivo, quella dal '96 e poi per un fatto anche anagrafico laddove gioca il coefficiente di calcolo legato all'età anagrafica che ovviamente oggi è più alta."


Il trend è sempre più elevato, ma c'è qualcuno che ci abbia ripensato ?

ZERILLO (ITAL UIL):  "Si è leggermente stabilizzato. I primi giorni sono stati un impatto anche probabilmente spinto dall'attesa, dai media. Su questa vicenda c'è ovviamente una grande lente accesa già da qualche tempo. Non c'è nessuno che ci abbia ripensato, chi ha fatto già la scelta ed ha presentato la domanda ha altri adempimenti a cui pensare. Se sta lavorando quelli relativi al contratto di lavoro, come i termini di preavviso da dare...Ripensamnti, comunque, non li abbiamo rilevati, forse perché quando si approccia ad una pensione  vanno valutate tutte le altre cose quindi il lavoratore è messo al corrente di ciò che prevede la legge una volta diventato pensionato 'targato'  "quota 100". Ad esempio,  il lavoratore deve sapere, e noi lo informiamo del fatto che nessuna attività lavorativa gli è consentita pena la sospensione della pensione,  se non il reddito da lavoro occasionale,  per un importo non superiore a 5000 euro. Questa particolarità, questa norma importante va detta perchè il lavoratore  deve essere reso cosciente che se va in "quota 100" ovviamente l'attività lavorativa la deve  mettere da parte per andare veramente in pensione."


Quali fasce di pensione richiedono di andare in  "quota 100" . Alte, Basse?

ZERILLO (ITAL UIL):  "Un'analisi così attenta rispetto all'entità della pensione in cui si andrà a percepire "Quota 100" non ce l'abbiamo ancora. Nel settore pubblico bene o male le retribuzioni sono quelle,..Possiamo dire che  c'è un appiattimento, ma non che la scelta la fa chi ha 50.000 euro di reddito da lavoro all'anno più di chi prende  25.000 euro. Questa norma vuol andare soprattutto incontro a chi e' rimasto inoccupato.
Aggiungo, pero', anche un altro dato, noi come ITAL UIL  siamo presenti anche all'estero con i nostri uffici per assistere e tutelare i nostri connazionali, ed anche nel caso di questa normativa, c'è una attività di lavoro che stanno portando avanti gli uffici di Patronato all'estero, relativamente ai lavoratori che tra contributi versati in Italia e contributi versati all'estero possono raggiungere con la cosiddetta totalizzazione il traguardo dei 38 anni e quindi sono potenziali destinatari di quota 100 ancorchè il calcolo, naturalmente, venga fatto sulla quota dei contributi versati in Italia."


In quest'ambito sono state presentate alcune interrogazioni parlamentari...

ZERILLO (ITAL UIL): "Oggi il decreto -delega è ancora nella fase dell'iter parlamentare di conversione. Ci sono diversi emendamenti, anche quelli presentati da Cgil, Cisl e Uil.  Per gli italiani all'estero il problema "quota 100" non si pone, nel senso che è una prestazione richiedibile in Italia o all'estero a fronte dei requisiti identici. Ed  i 38 anni si possono maturare totalizzando, perché si è lavorato in un paese che applica un regolamento comunitario, un paese legato all'Italia da accordi bilaterali e si possono totalizzare questi contributi. Anche nei paesi extra UE legati all'Italia da accordi bilaterali."
Ci sono pero' degli aspetti su cui attendiamo pero', chiarimenti da parte dell'Inps, circa quelle situazioni in cui si vengono a cumulare contribuzioni italiane versate presso l'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e altri pezzi dicontribuzione versati in Italia a carico delle cosiddette forme esclusive per aver svolto attività di lavoro da pubblico dipendente. Su situazioni di questo tipo :  miste  in Italia più contribuzioni estere versate in paesi extra UE, attendiamo un chiarimento ufficiale dell'Inps. Non c'è una posizione ostativa a priori, c'è un chiarimento che aspettiamo tutti  e che poi va in senso più lato anche al di là di  "quota 100" per le pensioni che nascono in cumulo mettendo assieme più spezzoni di vita lavorativa prestata in Italia tra pubblico e privato.  Aspettiamo un chiarimento ufficiale da parte dell'Inps rispetto alla possibilità di totalizzare in questi casi la contribuzione in paesi extra UE, mentre per i paesi UE riteniamo sia fatta laddove sia attuabile.


Avete rilevato incongruenze che penalizzano l'applicazione ?

ZERILLO (ITAL UIL):  "Per quanto riguarda l'applicazione di questa norma le procedure ci sono. L'Inps il giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto -legge le ha rese disponibili.
I dati di "Quota cento", come tutte le altre domande di pensione viaggiano per via telematica e tutto sta procedendo  come previsto. Se qualche criticità la ravvisiamo ciò  riguarda,  soprattutto, la gestione del dopo pensionamento per la  rilevazione dei redditi da lavoro che provocano l'effetto sospensivo di "quota cento" . Quindi sarà necessario un approfondimento proprio sulle tipologie di reddito da lavoro.
La sospensione in relazione al reddito prodotto, così come l'Inps l'ha delineato nella circolare, opera anno per anno fino al compimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia quindi non è che ci possa essere  una sospensione sine die, la sospensione riguarda anno per anno. Ma questa è una partita ancora da approfondire."

Infine, Italiannetwork/Italialavorotv  ha chiesto all'esponente dell'ITAL, quali interventi stiano a cuore ai sindacati in quest'ambito. Ricordiamo che  la UIL, insieme alla CGIL e alla CISL ,  ha incontrato il Governo, dopo essere stati auditi in precedenza in Senato nel corso dell'iter di conversione in legge del cosiddetto 'decretone', ottenendone  l'impegno ad incontrarsi successivamente ad un Tavolo di Lavoro su entrambi i provvedimenti..

"Come sindacati abbiamo chiesto, in particolare, e qui ne cito due soltanto:  una facilitazione d'accesso da parte delle donne in relazione al numero dei figli come abbattimento dell'anzianità contributiva di 38 più difficilmente raggiungibile da parte delle donne - bonus di un anno per ogni figlio - per le donne in relazione come abbattimento dell'anzianità contributiva di 38 più difficilmente raggiungibile da parte delle donne".
E Zerillo ricorda, anche, l'emendamento depositato dai sindacati in Senato "che rispecchia analoga norma inserita dalla penultima legge di bilancio,  di prorogare alla stessa data di scadenza di quota 100, l'APE social, perché non dimentichiamo che "Quota 100" è una misura sperimentale, non  permanente.  Nel 2021 ci sarà, infatti, l'ultima chance per maturare i famosi due numeri, 62  anni di età ed i  38 anni di contributi,  di qui la richiesta che alla medesima data si proroghi  l'Ape sociale, una misura che come sindacato si ritiene importante e non contrapposta a "quota 100".

Misure che, tuttavia, non compaiono nel testo approvato dal Senato con 149 sì, 110 no e 4 astenuti, il quale riporta emendamenti  governativi relativi  ai due pilastri economici del governo pentaleghista, ma relativi soprattutto al reddito e pensione di cittadinanza, che - come più volte sottolineato in questi giorni negli interventi dei  parlamentari della Circoscrizione Estero e nella dichiarazione in Senato della Sen. Garavini,  sono inattuabili per i connazionali all'estero, prevedendo una residenza di 10 anni in Italia ed una presenza costante negli ultimi due anni.

Per quanto riguarda "Quota 100" la novita' riguarda soprattutto il cosiddetto “Fondo bilaterale per il ricambio generazionale” prevede la possibilità di andare in pensione tre anni prima di quota 100 purché si abbia una contemporanea assunzione a tempo indeterminato. I fondi di solidarietà bilaterali potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per l'accesso Quota 100 nei successivi tre anni. Quindi si potrà accedere a questo strumento avendo almeno 59 anni di età e andare in pensione a 62 nel 2021. A patto però, sottolineano i due  vicepremier, che ci sia una nuova assunzione. Il provvedimento passa ora alla Camera, dove approderà - come deciso dalla conferenza dei capigruppo - il prossimo 18 marzo. (28/02/2019-M.F.-ITL/ITNET)


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