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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARCHEOLOGIA - ASSONANZE E DISSONANZE DELLE CIVILTA' DEL MEDITERRANEO IN MOSTRA A CAGLIARI - INTERVISTA IN ANTEPRIMA ALL'IDEATORE DELLA MOSTRA MAURIZIO CECCONI SEGR.GEN.ERMITAGE ITALIA

(2018-12-20)

  Assonanze e dissonanze. E’ su questi due concetti che si articola la mostra ‘Le civilta’ e il Mediterraneo’ in programma a Cagliari presso il Museo Archeologico Nazionale e i Musei Civici dal 31 gennaio 2019.
Presentata nel capoluogo sardo in questi giorni, la mostra si propone infatti di connettere la cultura nuragica alle civiltà coeve sviluppatesi dal Mediterraneo sino alle regioni caucasiche tracciando confronti e delineando similitudini e differenze.

Un progetto espositivo che restituisce alla Sardegna un ruolo di primo piano trasformandola in uno snodo materiale e culturale nel cuore del Mediterraneo, nel centro di irradiazione di una civilta’ diffusasi ben oltre i  suoi confini.

"In questa mostra verranno messi a confronto momenti della civiltà sarda, della civiltà nuragica in particolare, con le civilta’ contestuali che hanno avuto a che fare con il Mediterraneo" spiega in  un'intervista esclusiva ad Italian Network Maurizio Cecconi, Segretario Generale Ermitage Italia, e AD di Villaggio Globale International, ideatore della mostra.

Afferma Cecconi "E’ un progetto espositivo costruito con l’aiuto, fondamentale, di alcuni musei, ovvero il Museo Ermitage di San Pietroburgo ed il Museo Archeologico di Berlino. Ed altrettanta preziosa e’ stata la collaborazione del Mann di Napoli, del Museo Nazionale del Bardo di Tunisi, del Museo di Alicante, del Museo di Salonicco, del Museo  di Tbilisi e di  quello di Erevan,” dichiara Maurizio Cecconi

"I curatori di questa iniziativa espositiva -Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari, e Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari- hanno stilato un elenco di reperti sardi che, con relative fotografie, hanno inviato ai vari direttori dei musei coinvolti in questo progetto. Questo ha permesso la costruzione di un ragionamento in termini di assonanze e dissonanze. I direttori hanno, infatti, lavorato osservando differenze e similitudini, mettendo soprattutto in evidenza relazioni e stabilendo cosi' che le varie civiltà in quel periodo erano legate e non separate,” ha spiegato il Segretario Generale Ermitage Italia, Maurizio Cecconi.
“Il risultato di questi accostamenti e’ straordinario perche’ svela anche come la Sardegna sia stata uno dei punti di riferimento nel quadro della civilta’ proprio parametrata a ritrovamenti che sono stati fatti e alla storia dei pezzi archeologici che vengono presentati. Questa isola, infatti, in modo particolare nei secoli della civilta’ nuragica, determina quel rapporto e quegli incroci con le civilta’ mediterranee e orientali assumendo un ruolo centrale,” ha spiegato Cecconi sottolineando come queste osservazioni saranno la base di future ricerche scientifiche.

Più di 550 i reperti in mostra tra cui circa 120 opere volte ad illustrare l'archeologia preistorica sarda dal Neolitico sino alla meta' del primo millennio a.C.. Accanto a queste, i reperti delle altre culture del Mediterraneo e del Caucaso risalenti allo stesso arco temporale provenienti dai musei che hanno lavorato in questo progetto.

Lungo il percorso saranno esposti armi, utensili, idoli, monili, vasellame in terracotta e in ceramica: un ricchissimo corpus di manufatti attraverso i quali sara’ possibile rilevare circolazione di tecniche e di repertori decorativi. Evidenti connessioni come quelle riscontrabili tra reperti di origine caucasica contraddistinti da motivi geometrici e raffigurazioni di animali reali e fantastici e manufatti prodotti dalle civilta’ del Mediterraneo e dalla civilta’ nuragica. Un esempio in questo ambito, la sorprendente somiglianza dei bronzetti di tori nuragici con il toro di Majkop, il famoso sito archeologico in Adighezia, nella Russia meridionale. O ancora le similitudini tra alcune spade  della civiltà' nuragica e quelle della civilta’ El Argar, fiorita nel Sud della Spagna fra il 2300 e il 1500 a.C..

Tra i relatori intervenuti alla presentazione della mostra Irina Artemieva, Direttore Scientifico della Fondazione  Ermitage Italia, conservatrice della Sezione di Pittura Italia al Museo Ermitage, che ha ricordato come la Fondazione collabori con varie regioni italiane, tra cui la Regione Sardegna con cui ha firmato questo anno un protocollo d’intesa, per la realizzazione di eventi espositivi e per lo svolgimento di ricerche scientifiche.

“La collaborazione del Museo Ermitage con la Regione Sardegna e' iniziata con la mostra 'Eurasia - fino alle soglie della storia' tenutasi a Cagliari nel 2015. A seguire vi e’ stato il convegno internazionale del 2017 dedicato a “Le Civilta’ e il Mediterraneo — grandi musei a confronto’ , un'importate riflessione sulle civiltà del Mediterraneo in eta’ preistorica e sul ruolo della Sardegna e delle sue culture in questo contesto. Ed ora presentiamo questa mostra sul Mediterraneo da sempre considerato la culla dell’umanita’,” ha affermato Irina Artemieva.

Da segnalare l’intervento di Giovanna Damiani, Direttore Polo Museale della Sardegna, che ha sottolineato come questa mostra sia ‘un grandioso progetto sia dal punto di vista scientifico che per il coinvolgimento di realta’ culturali di spessore internazionale. Questo evento e', inoltre, un riconoscimento del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.  Un museo che, in modo piu’ ampio, rappresenta l’anima archeologica della Sardegna,” ha affermato Damiani sottolineando l’importanza di questo evento per promuovere le ricche testimonianze archeologiche dell' isola.(20/12/2018-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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