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LAVORO - MERCATO DEL LAVORO - RAPPORTO CNEL: DISOCCUPAZIONE GIOVANI "PIU' SCUOLA, PIU' ORIENTAMENTO, PIU' ALTERNANZA"

(2018-12-08)

Il CNEL è convinto che nonostante la radicalità dei cambiamenti introdotti nel mondo del lavoro e dell’impresa dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie, specie digitali, l’impatto di questi fattori non è predeterminato, ma può essere influenzato da scelte di istituzioni e di attori pubblici e privati consapevoli e responsabili. Lo afferma il Rapporto sul Lavoro e la Contrattazione del 2018, presentato nei giorni scorsi. (Vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=56004 http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=56005 ).

Dunque, "occorre  ripensare alle nostre pratiche e persino alle nostre categorie, non per rinnegare il passato, ma per guardare alla nuova configurazione del mondo del lavoro e dell’impresa con mente aperta. Ritengo che i materiali del rapporto testimonino come queste nuove realtà influiscano su tutti i settori dell’economia, della politica e del diritto del lavoro.

Per combattere la disoccupazione, in particolare giovanile, il CNEL ha sottolineato nelle stesse sedi istituzionali la necessità di rafforzare con una scuola ben orientata le competenze di base e professionali dei giovani, di potenziare i servizi di orientamento al lavoro e l’alternanza fra scuola e lavoro.

Le dimensioni preoccupanti del mismatch occupazionale (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=50580) che ne sottolinea il duplice aspetto della overeducation e della inadeguatezza delle competenze dei lavoratori rispetto alle esigenze delle imprese. Il contributo rileva come per ridurre tale fenomeno che costituisce un grave spreco di risorse umane ed economiche sia importante rafforzare in particolare l’incremento dell’offerta di lavoro qualificato in materie scientifiche, accompagnandolo con politiche pubbliche che favoriscano la domanda di lavoro qualificato.

Un contributo che va nella stessa direzione è quello sull’alternanza fra scuola e lavoro. Nonostante in Italia tale esperienza sia stata avviata più di recente che altrove ha già coinvolto un numero consistente di studenti (oltre un milione) e di imprese
(132.873), nonché migliaia di professionisti, moltissimi enti locali e no profit: un impegno comune che ha rafforzato la possibilità di utile collaborazione fra scuola e mondo delle imprese.

Il Cnel è impegnato a sostenere questa esperienza attivando un monitoraggio sulla sua evoluzione, avvalendosi anche della convenzione con l’Associazione Nazionale Presidi, perché è convinto che l’alternanza è uno strumento importante sia per ridurre il mismatch, sia per diffondere l’orientamento dei giovani, così da facilitarli nelle scelte per il futuro del loro inserimento nel mondo del lavoro.

Più in generale il CNEL ha sottolineato la necessità non solo di aumentare gli investimenti nella scuola e negli insegnanti, anche per recuperare i ritardi del passato, ma anche di ripensare le priorità degli interventi e di rinnovare i metodi e i contenuti degli insegnamenti. Le migliori pratiche italiane e internazionali confermano che un insegnamento all’altezza delle sfide attuali deve saper combinare in modo nuovo la formazione di competenze tecniche e specialistiche con l’arricchimento delle conoscenze di base e con lo sviluppo delle capacità relazionali e di risposta positiva ai cambiamenti. Queste sono capacità che le macchine intelligenti non possono replicare e che continueranno a essere richieste anche in contesti ad alta intensità tecnologica. Inoltre le stesse pratiche indicano la importanza di lasciare l’accesso ai vari istituti formativi nel corso della vita alle scelte dei singoli e di dotarli di strumenti adeguati come quello previsto dalla normativa francese sul cd. conto personale di formazione.(08/12/2018-ITL/ITNET)

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