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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PRESIDENTI PATRONATI CEPA -ACLI, INAS, INCA E UIL - A CONFRONTO PER COSTRUIRE UN WELFARE CHE RISPONDA AI BISOGNI DEI CITTADINI ATTRAVERSO LA SUSSIDIARIETA'

(2018-11-08)

  "Provate ad immaginare una societa' italiana senza i Patronati nella relazione fra cittadino e pubblica amministrazione. Un servizio che è stato fatto a costo zero e per di piu' con dei tagli." Ad interpellare i convenuti al Convegno promosso dal Patronato INAS CISL a Roma sulla "Prossimita' in ascolto" è stato Valter Marani, direttore generale Patronato EPASA/ITACO, invitato in rappresentanza del raggruppamento dei Patronati aderenti al CIPLA,  nell'ambito della  riflessione sul futuro del patronato come rete sociale per il Paese.
Di esempi sull'argomento Marani ne ha citato un paio e di notevole importanza, come quello sull'impegno dei Patronati - un grosso impegno fornito al Ministero dell'Interno per l'immigrazione - e  sempre a costo zero.  Impossibile proseguire in tal senso !. Ed allora ?
"Mettiamoci, allora intorno ad un Tavolo e interroghiamoci su quali proposte per il futuro dei patronati. Qual'e'  il miglior sistema per i servizi alle persone  nell'interesse del Paese da parte dei Patronati" il suggerimento dell'esponente dei Patronati CIPLA.

Su una sottovalutazione dell'impatto intervenuto con il taglio delle risorse ai Patronati nel 2013  si è soffermato il Presidente del Patronato dell'ITAL, il Patronato della UIL, Giovanni Torluccio che ha, comunque, sottolineato come grazie alla stretta correlazione con i sindacati  si sia riusciti a far fronte ai problemi che ne sono derivati ed a portare avanti il servizio ai cittadini. Oltre al fatto che "non abbiamo licenziato nessuno, non abbiamo messo in cassa integrazione nessuno. Anzi abbiamo continuato a svolgere la nostra funzione esemplare, che ci riconosce anche la Pubblica Amministrazione"

Oggi, pero', viene messo in discussione lo spirito per il quale siamo nati e c'e' il tentativo - da parte di alcuni governanti - di trasformare alcune strutture in enti profit. Ma noi lo vogliamo - ha sottolineato Torluccio - intendiamo proseguire la nostra storia come enti gratuiti.  Perchè - ha spiegato il Presidente dell'ITAL -  sono  cittadini non in condizioni di potersi permettere spese di consulenza, e che necessitano, dunque, di servizi di assistenza. Nel passato soprattutto previdenziale. Oggi anche su altri fronti. Basti pensare che - secondo le ricerche più recenti - ad emigrare sono ormai numerosissimi non solo i giovani ma anche persone d'età oltre i sessant'anni che fuggono dall'Italia per migliorare la propria vita  sul piano della fiscalita'." Un esempio per il presidente dell'ITAL UIL che sottolinea l'ampio ventaglio di prestazioni - in capo allo Stato -  che vengono fornite dai Patronati ai cittadini a titolo gratuito.
Sicchè per Torluccio ben venga un momento di confronto approfondito fra Patronati "per definire un rapporto che ci consenta un confronto univoco con le nostre controparti politiche perchè spesso non sanno nemmeno quello che facciamo"

Di un disagio non visibile agli assistiti, grazie all'intervento delle organizzazioni sindacali,  ma reale e concreto sul territorio per le organizzazioni di Patronato,  ha parlato la Presidente del Patronato INCA CGIL, Morena Piccinini, puntualizzando che non di difficoltà ad essere fisicamente presenti come patronati sul territorio si tratta, poichè  l'uno o l'altro dei Patronati del CEPA è  sempre  presente con la propria azione sociale. Piuttosto, si tratta di una sinergia complessa e difficile con i due Istituti di diretto riferimento, INPS e INAIL.  Lo evidenzia il fatto - ha precisato - che  "a fronte delle difficolta' di INPS e INAIL a ricevere gli assistiti, noi li abbiamo ricevuti tutti, grazie alle nostre confederazioni, nonostante gli interventi fossero meno remunerati del passato "

Quanto al processo di informatizzazione "Adesso siamo in una fase avanzata del rapporto con  le Pubbliche Amministrazioni, tanto avanzata che oggi le procedure informatiche non sono utilizzate solo per la presentazione della domanda ma nell'iter del processo, di fatto, la procedura si è spostata dalla sede dell'INPS al Patronato. E non è una cosa di poco conto - ha fatto presente la Presidente del Patronato INCA CGIL-  nè dal punto di vista della responsabilità , nè dal punto di vista del rapporto con le persone" Tant'è che " lo stesso INPS ammette che attraverso i Patronati si possa arrivare ad un prodotto finito, fino alla fase della erogazione vera e propria.Tutto ciò sempre con gli stessi soldi !.
" Una fase per la quale, però, ha proseguito Piccini, si pongono alcuni interrogativi (procedure vincolate e con minore accesso rispetto a singolo cittadino)  il Patronato non viene messo in condizione di esercitare il suo ruolo con una piena rappresentanza. E, d'altra parte, prospetta Piccinini, in alcuni casi ci sono tali e tante variabili che solo l'INPS puo' vederle tutte.
Per cui, se inauguriamo una stagione nuova, deve essere una stagione nella quale le difficoltà dell'Istituto sono  colte sinergicamente ma non nell'ottica di un semplice "risparmio" piuttosto di una concreta sinergia per rispondere ai diritti dei cittadini."

Intervenendo, poi, sul rapporto con il Ministero del Lavoro,la Presidente del Patronato INCA CGIL non ha mancato di esprimere con chiarezza la reale portata delle difficoltà esistenti nel rapporto con il Ministero del Lavoro sul  Fondo Patronati, a partire dal  taglio del fondo rispetto alla dimensione  iniziale, precedente al 2013, la "'mancanza di trasparenza'  rispetto alle percentuale che ciascun patronato dovrebbe avere, in base a cosa, se dobbiamo considerare chiuso il 2013. Del 2014 non abbiamo niente." Eppure - ha proseguito Piccinini - L'INPS ha fatto tutto quello che doveva fare, ne abbiamo contezza. Però, chi ci doveva fornire i dati non ce li ha dati. Ora, sta per finire l'anno e non sappiamo se il 2014 verra' chiuso. Non conosciamo l'entita' del fondo. Non conosciamo cio' che spetta a ciascuno di noi. Non sappiamo se ci verrà dato tutto."
Eppure,  ha fatto presente la Presidente del Patronato INCA, "trasparenza" non vuol dire : affermare  automaticamente che ne vogliamo di piu'".
Ecco "fare rete" con il Ministero - siccome siamo un soggetto terzo e non siamo dei service...significa riprendere una dialettica trasparente ed anche rispettosa". ha concluso l'esponente dell'INCA  Morena Piccinini.

Sul cambiamento dei patronati si è soffermato il vice Presidente delegato delle ACLI , Martino Troncatti. "E' avvenuto per alcuni motivi di input, soprattutto per l'outsourcing dell'INPS, che ci ha imposto di fare un salto da giganti". Un fatto molto, molto importante . L'altro fatto che ci ha portato a cambiare sono stati sicuramente i tagli". Troncatti si è, quindi, soffermato sul rapporto tra Ministero e Patronati, "da controparti" quando invece dovrebbe essere un rapporto di reciproca collaborazione. Basta pensare all'obbligo imposto di tenere archivi cartacei per 5/10 anni e ad avere il controllo di tutte le pratiche. E non a campione come fa l'Agenzia delle Entrate, con dispendio di energie da parte degli Ispettorati centrali del lavoro che, invece, dovrebbero essere messi a fare ben altro..."

Tornando, poi, sulla questione dei tagli, il Vice Presidente delegato delle ACLI ha stigmatizzato come proprio i tagli abbiano imposto la necessità di un  cambiamento . Abbiamo dovuto aumentare l'attivita' di circa il 30% in 7/8 anni ma abbiamo avuto tagli per circa un taglio dei fondi tra il 15 ed il 20%. Poi, ovviamente, abbiamo dovuto fare di necessità, virtù. Abbiamo dovuto rispondere ai nuovi bisogni trasformandoci in consulenti sociali con prontezza e competenze per dare risposte ai bisogni, lavorando sulla base della solidarietà.  Il che parla chiaro della professionalità dei Patronati di un certo livello".

Abbiamo lavorato sulla sussidiarietà chiedendo al cittadino di "contribuire" alcune prestazioni. Come ACLI siamo stati i primi a chiedere un 'contributo', non un 'pagamento' considerata l'entità, piu' o meno il rimborso dell'IVA",  ha sottolineato l'esponente delle ACLI ."

Il  Presidente del Patronato INAS CISL, Gigi Petteni, chiudendo i lavori del convegno ha invitato i colleghi del CEPA, al di là della diacronica percezione dei cittadini rispetto al mondo della politica sulle attività di Patronato, evidenziata dalla Ricerca dell'Ipsos (vedi http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=55617) con la quale si era aperto in mattinata il convegno,  ha invitato gli altri enti di patronato a partire da "ciò che facciamo non da quello che diciamo" ed "a riflettere sul nostro contributo di Patronati nel rapporto con gli Istituti ed i decisori a beneficio dei cittadini".

In conclusione, Petteni , pur affermando come "non piu' concepibile che non si possa avere conoscenza e trasparenza su quel che ci riguarda a fronte del lavoro che abbiamo fatto, come ha chiaramente illustrato Morena Piccinini", tuttavia "avendo improntato il discorso sul confronto , il dialogo e la proposta dobbiamo cercare di coltivare  al meglio la relazione con istituti, enti e governo per  costruire adeguate risposte!."
  Qualcuno ha detto cosa sarebbe questo Paese senza i Patronati? . Potrebbe sembrare una presunzione - ha affermato il Presidente dell'INAS CISL - però io credo che questo Paese sarebbe molto più povero, perchè avrebbe molte difficoltà sul discorso della relazione che noi abbiamo proposto...." ha concluso il Presidente del Patronato INAS CISL.(08/11/2018-ITL/ITNET)

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