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SICUREZZA SOCIALE - REDDITO DI INCLUSIONE - EROGATO A 267.000 NUCLEI FAMILIARI (841.000 INDIVIDUI) + 44.000 SIA 70% A SUD. CAMPANIA E SICILIA IN PRIMO PIANO. VALORE MEDIO 308 EURO.

(2018-07-26)

  Diffusi dall'INPS i primi dati utili sul REI, il Reddito di inclusione (ReI), la misura di contrasto alla povertà dal carattere
universale, condizionata alla valutazione della condizione economica, che dal 1° gennaio 2018 ha sostituito un'altra misura di contrasto alla povertà, il SIA (Sostegno per l'inclusione attiva).

Nel primo semestre 2018 sono stati erogati benefici economici a 267 mila nuclei familiari raggiungendo 841 mila persone. Esistono inoltre trattamenti SIA erogati ad ulteriori 44 mila nuclei familiari che non si sono ancora trasformati in ReI, pertanto tali trattamenti possono essere logicamente sommati ai trattamenti ReI potendo concludere che nel primo semestre del 2018 sono stati raggiunti dalle misure contro la povertà circa 311 mila nuclei con il
coinvolgimento di oltre un milione di persone

Limitando l’analisi ai trattamenti ReI la maggior parte dei benefici vengono erogati nelle regioni del sud (70%) con interessamento del 73% delle persone coinvolte.
Campania e Sicilia sono le regioni con maggiore numero assoluto di nuclei beneficiari (insieme rappresentano il 50% del totale dei nuclei e il 53% del totale delle persone coinvolte); a seguire Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia coprono un ulteriore 28% dei nuclei e il 27% delle persone coinvolte.
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Il tasso di inclusione del ReI, ovvero il numero di persone coinvolte ogni 10.000 abitanti, risulta nel I semestre 2018 a livello nazionale pari a 139; raggiunge i valori più alti nelle regioni Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente pari a 416, 409, 309) ed i valori minimi in Friuli Venezia Giulia (pari a 15) ed in Trentino Alto Adige (pari a 17).

La distribuzione dei nuclei percettori per numero di componenti fa registrare come classe modale quella con tre componenti che rappresenta il 24% della distribuzione. Rispetto alla composizione dei nuclei familiari per l’intera popolazione, invece, l’incidenza dei percettori di ReI risulta massima per i nuclei con 6 e più componenti con un valore di 534 nuclei ogni 10.000.

L’importo medio mensile, pari a 308 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un range che va da 242 euro per i beneficiari della Valle d'Aosta a 338 euro per la Campania.
Complessivamente le regioni del Sud hanno un valore medio del beneficio più alto di quelle del Nord di 53 euro (+20%) e del Centro di 38 euro (+13%). L’importo medio varia sensibilmente, per costruzione della misura, per numero dei componenti il nucleo familiare, passando da 178 euro per i nuclei monocomponenti a 435 euro per i nuclei con 6 o più
componenti.

Nelle statistiche presentate si evidenzia la distanza tra l’importo medio erogato e quello massimo erogabile in virtù del numero dei componenti del nucleo: la differenza media mensile tra i due importi varia tra 10€ dei nuclei monocomponenti a 105€ per quelli con 6 e più componenti; i trattamenti assistenziali rilevanti ai fini del ReI (ad esclusione di quelli non soggetti alla verifica dello stato di bisogno), insieme ai redditi da lavoro o assimilati eventualmente percepiti da uno o più membri del nucleo determinano la mancata erogazione dell’importo massimo del beneficio.

Analizzando la composizione dei nuclei, risulta che sono 169 mila i nuclei con minori che rappresentano il 63% dei nuclei beneficiari che coprono il 78% delle persone interessate.
Diversamente, sono 49 mila i nuclei con disabili, che rappresentano il 18% dei nuclei beneficiari, coprendo il 18% delle persone interessate.
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INPS ricorda che il ReI si compone di due parti:  un beneficio economico, erogato mensilmente ed un  progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.

Per beneficiarne il  nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di: un valore ISEE non superiore a 6mila euro; un valore ISRE (l'indicatore reddituale dell'ISEE, ossia l'ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
I membri del nucleo non devono essere percettori di prestazioni di disoccupazione.

I dati, basati sulle domande trasmesse all’Istituto dai comuni/ambiti territoriali di residenza dei nuclei richiedenti, si riferiscono al primo semestre dell’anno 2018 e non risentono ancora degli effetti universalistici della misura, in quanto solo dal 1° luglio 2018 con il venir meno dei requisiti familiari la misura assume pieno carattere di “universalità”. (26/07/2018-ITL/ITNET)

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