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ECONOMIA ITALIANA - MEZZOGIORNO - PAN(V.PRES.CONFINDUSTRIA): "NECESSARIO SFORZO STRAORDINARIO PER IMPRIMERE ALL'ECONOMIA MERIDIONALE UN'ACCELLERAZIONE"

(2018-07-19)

Presentato Rapporto Check Up Mezzogiorno: continua la ripresa del Mezzogiorno ma alcune criticita' sussistono ancora

“Il Rapporto 'Check up Mezzogiorno’’:  una radiografia che e’ in parte in continuità con quella che abbiamo gia’ visto da due anni a questa parte che ha però qualche rischio in più che richiede a tutti uno sforzo straordinario per imprimere all’economia meridionale un’accelerazione. Tutti e cinque gli indicatori ovvero ricchezza prodotta, livelli occupazionali, numero delle imprese, export e investimenti presi in considerazione nel Rapporto sono in crescita. Nel 2017l vi e' stata infatti un’accelerazione di 15 punti. Siamo pero' ancora di 40 punti al di sotto del valore pre-crisi del 2007. C’è quindi ancora molto da fare”. Cosi ha esordito il vicepresidente di Confindustria per la Coesione Territoriale Stefan Pan nel presentare il Rapporto Check Up Mezzogiorno realizzato da Confindustria e da Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo).

“A livello di PIL il 2017 conferma la previsione di una moderata crescita, +1,4%, che consente al Mezzogiorno di tenere il passo con il resto del Paese. La fiducia che e’ un elemento essenziale per investire si mantiene elevata e le previsioni per il 2018 sono +1,1% con un andamento dunque leggermente più contenuto. La domanda sara’ come spingere di più i segnali di vitalità: ci sono e sono forti e questo e’ un esempio della vivacita’ del Mezzogiorno. D’altra parte il numero delle imprese continua ad aumentare: abbiamo 9.000 imprese in più. E cresce il numero delle imprese in rete arrivando quasi a 7.00 mentre quello delle start up Innovative e’ di 2.100. E alle 190 mila imprese giovanili, iniziano ad aggiungersi quelle finanziate da “Resto al Sud”, il nuovo strumento di promozione d’impresa per i giovani meridionali con oltre 3.500 domande di incentivo presentate in pochi mesi. Questo fa vedere che c'é imprenditorialita’. Bisogna pero’ dare piu’ forza a questo movimento che e’ ancora esile” ha affermato Pan.

“I risultati in termini di valore aggiunto che e’ quello che crea ricchezza sono in crescita: siamo a + 4,4. e lo stesso per gli investimenti in impianti e attrezzature da parte dell’industria che registrano un + 40%. Un risultato positivo ottenuto anche attraversi gli strumenti di agevolazione come il credito d’imposta per gli investimenti al Sud, che grazie a 2,2 miliardi di incentivo ha promosso investimenti per 6,4 miliardi di euro, pur restando ben lontani dai livelli pre-crisi. Nel 2007 gli investimenti privati erano infatti 28 miliardi, nel 2016 siamo caduti a 14 miliardi. C'é pero da dire che nei cassetti delle imprese del Sud, secondo lo studio elaborato, ci sono 10 miliardi di investimenti pronti se c'é la fiducia. Bisogna pero’ aumentare la competitivita’ delle imprese e dei territori” ha precisato Pan soffermandosi anche sul positivo andamento dell’export con un +3,7% nel primo trimestre 2018 spinto dai settori mezzi di trasporto e agroalimentare.
"La crescita non è tuttavia sufficiente ad invertire il dato di una bilancia commerciale sfavorevole. Il sud infatti importa di più rispetto a quello che esporta” ha aggiunto Pan.

Elementi positivi anche per il credito: le sofferenze sono scese in un anno di circa 1?4.
‘'Questo vuol dire anche che tante aziende non ci sono più e quelle che rimangono sono ovviamente piu’ sane e pii’ robuste. E purtroppo sono scesi anche gli impieghi, E qui bisogna fare una riflessione su come mettere piu’ a squadra il mondo delle imprese, il credito e la visione del paese ” ha dichiarato Pan sottolineando anche le criticita’ del mondo del lavoro.

"Ci sono alcune zone che vanno benino e altre no. Rispetto ad un anno fa abbiamo un aumento di
circa 60 mila occupati. Bisogna pero’ tenere presente che abbiamo un giovane meridionale su due che non lavora e oltre uno su tre che non lavora e non studia. I posti di lavoro da recuperare rispetto ai livelli pre-crisi sono ancora 400 mila. Questa e’ la grande sfida e la soluzione c’e e sono le imprese che possono dare delle risposte” ha continuato Pan fornendo anche dati sulll’incidenza della povertà, 19,7%, e sula spesa media mensile delle famiglie meridionali che e' di 800 euro più bassa rispetto a quella delle famiglie del Nord.


“Un aspetto su cui ci concentreremo riguarda il mondo delle infrastrutture su cui Gabriele Buia vi dara’ degli esempi. E' quello che ha sofferto di piu’ in assoluto, oltre 26 mila aziende ovvero una impresa su due ha chiuso i battenti. Questo settore ha bisogno di una grande spinta perche’ le infrastrutture son la linfa per potere crescere come paese. In questo contesto c’é un altro aspetto da considerare che e’ la spesa pubblica per gli investimenti che resta ai minimi degli ultimi anni: dai 22 miliardi di euro l’anno del 2009 ai 13 stimati per il 2016. Siamo scesi quasi alla meta, dobbiamo quindi recuperare i fondi che pero’ non ci sono. Serve dunque una visione e rafforzare la capacita’ progettuale ed amministrativa” ha affermato Pan sottolineando come
sia ancora basso anche il contributo della spesa della politica di coesione, comunitaria e nazionale.
“Siamo indietro. Prima di tutto perche’ abbiamo fondi che dobbiamo spendere, la spesa effettiva è ancora ferma a poco meno di 1 miliardo di euro. Ce ne sono poi altri, che ammontano a 3,4 miliardi, da certificare entro fine anno. Se non lo facciamo oltre che perdere questi soldi, perdiamo anche la possiiblita’ di partecipare in modo costruttivo come partner nella determinazione del bilancio europeo del prossimo settennio attualmente in costruzione. Dobbiamo quindi spendere bene e in tempi certi” ha aggiunto Pan.

“A questo punto sono quattro le raccomandazioni che come Confindustria ci sentiamo di fare. Prima di tutto rafforzare le competenze della pubblica amministrazione, per arrivare una gestione piiu’ snella e veloce. In secondo luogo, salvaguardare quegli strumenti che hanno funzionato bene come il credito d’imposta. Inoltre preservare un Impianto di nazione in un contesto europeo: siamo una parte essenziale dell’Europa e il Mezzogiorno e’ un asse grandissimo da valorizzare e spiegare bene. Una miniera dove si può far vedere che può fare molto di piu’. Infine, come quarta raccomandazione, un appello: più ci mettiamo in rete, più facciamo squadra, più riusciamo a spingere il paese. Questo è il nostro compito che mettiamo a disposizione del Ministro e del Governo” ha concluso Pan.(19/07/2018-ITL/ITNET)

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