Direttore responsabile Maria Ferrante − giovedì 18 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

LAVORO - MEZZOGIORNO - ACCORDO POLITICO REGIONI DEL SUD A NAPOLI PER RILANCIO LAVORO PUBBLICO: 200.00 GIOVANI NELLA P.A. PER SOSTITUIRE I 450.000 CHE NE USCIRANNO

(2018-06-13)

  Un accordo "politico" fra le Regioni del Mezzogiorno "per tutelare al meglio la comunita' che rappresentiamo". A lanciare la proposta è Vincenzo De Luca, presidente della Campania, aprendo a Napoli la presentazione del Piano per il lavoro della Campania a cui sono presenti i presidenti delle Regioni Calabria, Mario Oliverio, Basilicata, Marcello Pittella, Molise, Donato Toma e Sicilia, Nello Musumeci (vedi le dichiarazioni dei Presidenti nella notizia successiva).
L'idea di De Luca è quella di fare un "fronte comune del Sud" nei giorni "in cui prende vita il nuovo governo nazionale". "Per tutelare i nostri interessi - spiega De Luca - siamo stati storicamente chiamati a fare un blocco. La competizione tra i territori diventa sempre più dura nel nostro Paese".
In particolare, si chiederà al governo di "rivedere la logica della spesa storica, secondo cui chi sta all'interno deve continuare a sprofondare. Per il Mezzogiorno - sottolinea il presiudente della Campania - questo non e' più tollerabile". Occorre, poi, "mantenere e incrementare gli investimenti in infrastrutture" e fare pressione perche' "i fondi europei non sia sostitutivi della spesa ordinaria".

Anche per questi motivi è stato sottoscritto a Napoli dai Presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, un memorandum "per il rilancio del lavoro pubblico nel Mezzogiorno"

"Con la firma di oggi - si legge nel documento - le Regioni condividono la necessita' di dar vita a un grande piano per il lavoro pubblico che parta dalla rilevazione dei fabbisogni di tutte le amministrazioni pubbliche, che accompagni le amministrazioni nella individuazione dei migliori profili professionali da assumere e che selezioni attraverso concorsi omogenei e procedure trasparenti le migliori risorse umane".

Nei prossimi 5 anni, infatti, "nel nostro Paese andranno in pensione circa 450mila persone. Occorre accelerare fortemente i tempi di reintegro", cosi' si legge nel memorandum.  Compito delle Regioni sarà quello di "fare in modo che vi siano le procedure e le risorse necessarie per poter realizzare questo obiettivo". L'idea e' di promuovere, in un'interlocuzione solida con il governo nazionale, "un piano shock" per immettere "200mila giovani del Sud nella Pubblica amministrazione", spiega il presidentee della Campania Vincenzo De Luca, promotore dell'iniziativa.
"Per la prima volta dopo molti anni - commenta De Luca - tutti i presidenti del Sud stanno insieme per una battaglia a tutela delle nostre comunita', al di la' delle distinzioni politiche. Abbiamo firmato un protocollo che ha al centro la battaglia per il lavoro. A cominciare dalla Campania, in tutte le Regioni ci sarà un programma per immettere in maniera trasparente quanti piu' giovani nella pubblica amministrazione".

dI SEGUITO IL TESTO DELL'INTESA :

I presidenti delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, puglia e Sicilia condividono e sottoscrivono il presente memorandum
Progetto per il rilancio del lavoro pubblico nel mezzogiorno
Il sistema pubblico, inteso come l’insieme degli enti pubblici che esercitano funzioni pubbliche e che erogano servizi pubblici, deve diventare un elemento essenziale della capacità produttiva del nostro Paese e del mezzogiorno in particolare.
Dalla qualità dell’azione posta in essere dalla PA dipende l’accessibilità ai diritti fondamentali ed ai beni comuni. Non esiste quindi diritto di cittadinanza senza una PA che sappia far diventare esigibili i diritti costituzionalmente garantiti.
All’interno dell’organizzazione pubblica, il capitale umano rappresenta il fattore centrale a cui è affidato il compito di trasformare in comportamenti i contenuti delle regole e degli atti che sono alla base di un ordinamento giuridico.
Per troppi anni il nostro Paese ha sottovalutato il peso della PA nella vita delle persone ed il peso del personale pubblico nella capacità di risposta della PA ai bisogni dei cittadini.

Il blocco del turn over, il blocco degli aumenti salariali, il blocco delle carriere interne sono state delle decisioni che hanno penalizzato fortemente la capacità del sistema pubblico di produrre beni e servizi e di svolgere i compiti che la legge assegna a ciascuno dei livelli di governo del Paese.
Oggi i dipendenti pubblici che operano in tutti i settori della PA sono fortemente diminuiti ed il loro numero è minore di quello dei Paesi più avanzati: 20,5 ogni 100 abitanti, rispetto ai 35,8 della Francia ed il 29,9 della media UE.

Essi hanno un’età media di oltre 50 anni, che va oltre i 52 per le regioni ed i comuni del mezzogiorno, sono poco aggiornati e non all’altezza della sfida tecnologica che le innovazioni producono nel settore privato. Un’industria 4.0 ha sempre più bisogno di una PA 4.0, senza la quale gli ingranaggi del motore della produttività non andranno mai alla velocità desiderata.
Queste caratteristiche sono ancora più evidenti nelle regioni del mezzogiorno dove c’è più bisogno di qualità perché maggiore è il peso che la spesa pubblica ha sul prodotto interno lordo. Se un ente pubblico ha un valore importante in quelle regioni in cui la ricchezza privata prodotta è sopra la media, nelle regioni in cui si è sotto la media il valore dell’azione pubblica è fondamentale.

Sappiamo che il lavoro lo creano le imprese, i grandi investimenti produttivi. Ma è tale la dimensione della disoccupazione giovanile al Sud, che occorre intervenire su tutti i piani, e in tempi rapidi.
Occorre allora investire per rinnovare la capacità della PA del mezzogiorno di dare risposte e occorre investire nel lavoro pubblico per formare il personale in servizio e per portare dentro la pubblica amministrazioni forze vive, a cominciare dai tanti diplomati e laureati che rimangono per anni senza una prospettiva, e che, in migliaia, si vedono costretti ad emigrare.

Con la firma di oggi le regioni condividono al necessità di dar vita ad un grande piano per il lavoro pubblico che parta dalla rilevazione dei fabbisogni di tutte le amministrazioni pubbliche, che accompagni le amministrazioni nella individuazione dei migliori profili professionali da assumere e che infine selezioni attraverso concorsi omogenei e procedure trasparenti, le migliori risorse umane.
Nei prossimi 5 anni nel nostro Paese andranno in pensione circa 450 mila persone. Occorre accelerare fortemente i tempi di reintegro.

Anche per il Sud è una grande occasione per abbassare l’età media dei lavoratori, aumentare il numero dei laureati, far diminuire il numero dei giovani che vanno all’estero dopo la scuola secondaria o dopo la laurea, testare la capacità in concreto delle persone selezionate, aumentare l’utilizzo delle nuove tecnologie. Tutti obiettivi che le 6 Regioni firmatarie del presente Memorandum condividono e che possono perseguire senza costi ulteriori per bilancio pubblico perché tutte le assunzioni verranno effettuate rispettando i vincoli di finanza pubblica oggi vigenti.

La PA deve tornare ad essere un pezzo fondamentale del motore dello sviluppo del Mezzogiorno. Il compito delle Regioni è fare in modo che vi siano le procedure e le risorse necessarie per poter realizzare questo obiettivo, portando lavoro per i giovani e qualità nei servizi per i cittadini e le imprese.(13/06/2018-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07