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ITALIANI ALL'ESTERO - EUROPA - TAJANI (PRES.EUROPARL): "CON L'ENTRATA IN VIGORE REGOLAMENTO GENERALE PROTEZIONE DATI NIENTE PIU' SCAPPATOIE CHE PERMETTANO DI AGGIRARE TUTELA NOSTRA VITA PRIVATA"

(2018-05-24)

Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in occasione dell’entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati
 
Dal 25 maggio, la nostra vita privata e i nostri dati personali saranno protetti in maniera molto più efficace da abusi e manipolazioni. Questo grazie all’entrata in vigore di nuove regole, fortemente volute dal Parlamento europeo, che tutti gli Stati dell’Ue hanno l’obbligo di far rispettare.

Da ora in poi, le imprese e le piattaforme online a cui affidiamo volontariamente i nostri dati, dovranno informarci sull’uso che intendono farne e ottenere il nostro consenso esplicito, a prescindere dal Paese in cui operano. Niente più silenzio assenso, zone d’ombra o scappatoie che permettano di aggirare le regole sulla tutela della nostra vita privata.

Queste regole impediranno il ripetersi di casi come quello di Cambridge Analytica, che ha usato i dati di milioni di utenti per influenzare le elezioni. Ogni forma di utilizzo non autorizzato dei nostri dati deve, infatti, esserci comunicato entro 72 ore.

Ognuno di noi potrà obbligare le piattaforme digitali a cancellare, una volta per tutte, le informazioni personali che non vogliamo lasciare in rete.  Potremo anche, finalmente, ristabilire il pieno controllo sulla circolazione online dei nostri video e delle nostre foto. Da oggi abbiamo il diritto di pretendere, motivandolo, che il materiale audiovisivo caricato in rete sia eliminato definitivamente. Su nostra richiesta, anche i motori di ricerca dovranno rimuovere ogni link che porti a tale materiale. Si potranno così evitare i troppi casi di utenti - spesso giovanissimi -, che hanno visto compromessa la loro reputazione e vita sociale, a volte con conseguenze estreme. Questo proprio a causa della circolazione non autorizzata e dell’impossibilità di rimuovere dal web foto o video lesivi della loro dignità.

Per chi non rispetta le nuove regole sono previste sanzioni pesantissime: fino al 4% del giro di affari annuo a livello globale. Per i principali colossi del web questo potrebbe rappresentare multe tra i 5 e i 7 miliardi di dollari.

Si tratta della più grande riforma della normativa sulla privacy dalla nascita di Internet. E’ un passo decisivo per proteggere i nostri cittadini consentendo loro di utilizzare la rete con serenità e libertà.

Il Parlamento europeo ha giocato, ancora una volta, un ruolo centrale per definire e approvare norme all’avanguardia nel mondo. Non intendiamo certo fermarci qui. La nostra priorità è arrivare a una vera governance della rivoluzione tecnologica, introducendo al più presto un quadro di regole appropriato. Questo per introdurre precise responsabilità per gli operatori e garantire il corretto funzionamento del mercato digitale, con un fisco equo, la piena protezione de dati personali, dei diritti d’autore e dei consumatori.

Il  Parlamento europeo ha adottato il Regolamento generale sulla protezione dei dati il 14 aprile 2016. Il regolamento entra in vigore il 25 maggio 2018. Le società interessate hanno avuto due anni per mettersi in regola con le nuove disposizioni.

Ecco una lista dei principali diritti e obblighi introdotti dal nuovo Regolamento europeo:

- Il ‘diritto all’oblio’ (in particolare il diritto di chiedere che i link che collegano a informazioni personali sull’utente vengano rimossi dai motori di ricerca).

- Il diritto dell’utente a trasferire i suoi dati ad altri social network (la cosiddetta portabilità dei dati).

- Il diritto di sapere quando i dati personali vengono violati e l’obbligo per le società di notificare l’utilizzo illecito entro 72 ore.

- Il diritto a opporsi alla profilazione (ossia l’uso dei dati per scopi di pubblicità mirata).

- L’obbligo per le piattaforme online di informare preventivamente gli utenti su come intendono usare i loro dati.

- L’obbligo per le piattaforme online di ottenere il consenso esplicito degli utenti.

- Multe fino al 4% del giro d’affari annuo globale in caso di mancato rispetto delle regole. (24/05/2018-ITL/ITNET)

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