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LAVORO - RAPPORTO SULLA CONOSCENZA : INCIDENZA OCCUPATI AD ELEVATA QUALIFICAZIONE IN ITALIA SUPERA L'80% TOTALE ATTIVITA' PROFESSIONALI E TECNICO-SCIENTIFICHE
(2018-02-22)
Rapporto che l’Istat ha presentato oggi propone, per la prima volta, una lettura integrata delle diverse dimensioni della creazione, della trasmissione e dell’uso della conoscenza nella vita delle persone e nell’economia.
Sul fronte dell'occupazione, Qualità dell’occupazione, occupabilità e redditi il report rileva:
- Le professioni a elevata qualificazione rappresentano una quota rilevante e in crescita nell’occupazione. Nel 2016, dirigenti, professionisti e tecnici (corrispondenti ai livelli più elevati nella scala di competenze associata alle professioni dall’Organizzazione internazionale del lavoro Oil-Ilo) rappresentano il 41,4% del totale nell’Ue (+1,8 punti percentuali rispetto al 2011) e il 36,3% in Italia (+1,1 punti).
L’incidenza degli occupati a elevata qualificazione in Italia supera l’80% del totale nelle attività professionali e tecnico-scientifiche, nei servizi d’informazione e comunicazione e nell’istruzione; nell’industria scende invece al 30% fino al 20% o meno nei settori di commercio, turismo, trasporti e costruzioni. In un periodo di forte ricomposizione settoriale, il peso delle occupazioni qualificate è aumentato in particolare nell’industria, nelle attività finanziarie, nei servizi d’informazione e comunicazione e, per effetto della contrazione più accentuata dell’occupazione meno qualificata, nella Pubblica amministrazione.
- Il livello di istruzione delle persone influisce sulla loro partecipazione al mercato del lavoro, sulle possibilità di occupazione e sui redditi. In Italia, nel 2016 il tasso di occupazione delle persone tra 25 e 64 anni con istruzione terziaria (laurea e titoli assimilati) è al 79,8% contro il 51,2% delle persone con al più un titolo secondario inferiore. Questo differenziale di 28,6 punti – leggermente inferiore a quello dell’Ue (30,5 punti) – è scomponibile in 19,4 punti di premio per il titolo secondario superiore e ulteriori 9,2 punti per l’istruzione universitaria rispetto al diploma, e raggiunge i 40 punti percentuali nel caso delle donne.
- Alle differenze nei tassi d’occupazione si accompagnano, in generale, differenziali retributivi ancora più rilevanti: in Italia, il divario tra gli individui con istruzione alta e istruzione media nel 2014 è pari al 48,3%, quello tra individui con istruzione media e bassa al 21,4%. (22/02/2018-ITL/ITNET)
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