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FINANZA - FINANZA ETICA - PRES. CAMERA BOLDRINI:" ITALIA HA RICONOSCIUTO PER LEGGE FINANZA ETICA. LO FACCIA ANCHE UE"

(2017-11-28)

  "E’ un momento di riflessione importante questo di oggi, anche perché in questa legislatura abbiamo parlato spesso di banche - non è sfuggito a nessuno – di bail-in, della crisi delle banche e delle sue conseguenze sui risparmiatori e sull’insieme dei cittadini". Così nel suo intervento la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini alla conferenza “Finanza etica: prospettive per crescere”.

  "Tema assai complicato- ha osservato Boldrini -  perché ogni volta che si critica qualcosa poi non si contempla anche la soluzione alternativa, che comunque ha delle conseguenze. La crisi economica che continuiamo a vivere e dalla quale ancora si stenta ad uscire in modo stabile, nasce dieci anni fa proprio dal collasso di alcuni grandi istituti di credito e finanziari negli Stati Uniti".

"Il sistema bancario italiano è stato dunque al centro di numerosi interventi legislativi e di un dibattito che definirei molto acceso, forse anche di più: è stato al centro di molte tensioni nell’Aula di Montecitorio.
"Ma oggi parliamo di un’esperienza diversa: di una banca e di un’idea di finanza che si chiamano etiche e si distinguono sia per i promotori che per le finalità.
Banca Etica nasce 18 anni fa per iniziativa di diverse associazioni del terzo settore impegnate nella cooperazione nazionale e internazionale, nell’ambientalismo, nel campo della solidarietà sociale.
Il terzo settore è una realtà sempre più importante nella società italiana ed è diventato un interlocutore imprescindibile per le istituzioni nazionali e soprattutto per quelle locali".

"Chi ancora oggi lo considera un settore marginale non conosce bene il sistema-Paese.
Invece, 18 anni fa, il terzo settore dimostrò la sua forza e la sua solidità addirittura fondando una banca. Non lo possono fare tutti. Chi è dietro un’idea così deve essere forte e deve sapere di avere un seguito. Lo fece perché si rese conto che il sistema di credito tradizionale non si rendeva disponibile a finanziare attività e progetti che avevano un’impronta e una finalità di carattere sociale. Mancavano le risorse, e quelle associazioni decisero di trovarle fondando una banca.
E le finalità, allora come oggi, sono quelle del sostegno al welfare, della tutela ambientale, della diffusione della cultura, dell’economia sociale e della cooperazione internazionale".

"E poi Banca Etica sostiene anche il microcredito, un’iniziativa che in questi anni di crisi si è rivelata utilissima e di cui abbiamo discusso insieme nel convegno europeo del giugno scorso a Venezia.
La funzione originaria delle banche era quella di sostenere l’economia reale. Sembra qualcosa di molto lontano, ma così doveva essere. Ma questa funzione perde di smalto, negli anni Ottanta c’è una trasformazione, e rispetto a questa funzione altre hanno la meglio: le grandi transazioni finanziarie, la vendita di titoli, troppo spesso deteriorati.
E così il denaro non serve più a sostenere l’economia reale ma a produrre altro denaro".

"Che succede allora quando il sistema cambia veste, cambia faccia? Succede che le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad accedere al credito. E questo avviene anche oggi. Io incontro spesso piccole e medie imprese, e specialmente i giovani lamentano questa difficoltà: hanno magari buone idee, ma non hanno capitale, dunque non hanno accesso al credito.
Invece la finanza etica, per sua natura, è interessata proprio a sostenere l’economia sociale. Così recupera la missione originaria del sistema creditizio".

"E l’altra sua caratteristica importante è quella della trasparenza. Il fatto che Banca Etica pubblichi sul proprio sito tutti i finanziamenti erogati ha un grande valore dal momento che normalmente le attività finanziarie sono troppo spesso talmente oscure da trarre in inganno i risparmiatori e da nascondere finanziamenti di favore concessi pur in assenza delle dovute garanzie".

"A Venezia parlammo anche dell’educazione finanziaria come elemento di consapevolezza importante, perché oggi spesso i risparmiatori hanno difficoltà a districarsi in questo ambito molto complesso per chi non è addetto ai lavori. Per questo l’educazione finanziaria rappresenta una priorità stringente.
Lo stesso Ministro Padoan ha detto qualche giorno fa che nell’opacità delle transazioni finanziarie sguazzano le mafie e le organizzazioni criminali.
Ancora una volta vediamo che la trasparenza è condizione di legalità oltre che di affidabilità, perché è giusto che i risparmiatori sappiano come viene utilizzato il loro denaro".

"L’Italia - lo dico con orgoglio - è l’unico Paese europeo ad aver riconosciuto per  legge la finanza etica.
Un anno fa, nel dicembre del 2016, il Parlamento approvava in via definitiva la norma che inseriva nel Testo Unico Bancario uno specifico articolo, il 111 bis, dedicato alla Finanza Etica e Sostenibile. Ringrazio il Presidente Marcon, che si è molto adoperato insieme ad altri perché ciò accadesse".

  "Questa normativa nasce da un’iniziativa parlamentare e la considero uno dei frutti migliori e più innovativi della legislatura. Sappiamo che il lavoro non è finito, perché  manca il regolamento attuativo. Io mi auguro che il Governo ci dia delle rassicurazioni rispetto ai tempi di approvazione di questo regolamento, che io ritengo debba essere varato entro questa legislatura".

"E’ inoltre necessario che anche l’ordinamento giuridico dell’Unione Europea riconosca la finanza etica e gli istituti che ad essa si riferiscono, che sono presenti in vari Paesi dell’Unione europea. In questo campo come in altri, lo sappiamo, normative esclusivamente nazionali rischiano di avere un’efficacia relativa".

"Io penso che anche da questo di vista possiamo giocare un ruolo importante in sede europea. Non ci possiamo accontentare di tutelare un’oasi felice perché noi abbiamo Banca Etica e siamo più bravi degli altri: va bene, ma non è sufficiente. Ci deve essere un’estensione dell’idea che è dietro questo settore, perché se tutto il sistema finanziario e creditizio continua ad andare in tutt’altra direzione non c’è l’impatto che ci potrebbe essere.
Pratiche trasparenti e finalità di supporto all’economia sostenibile dovrebbero caratterizzare tutto il sistema bancario e creditizio. Pratiche trasparenti e sostegno all’economia reale".

La finanza etica si valorizza davvero se diventa la leva per un cambiamento più generale.
"E se si capisce che i valori ai quali si ispira e gli obiettivi dei progetti che finanzia devono rappresentare le caratteristiche di quel nuovo modello di sviluppo che potrebbe aiutare molto per uscire dalla crisi, che ancora si sente, e fronteggiare le sfide della nostra contemporaneità.
Non si può infatti governare un fenomeno come quello delle migrazioni, senza rafforzare la cooperazione e l’aiuto allo sviluppo. Quello che fa Banca Etica".

"Non si possono combattere i cambiamenti climatici senza modificare ciò che si produce e come lo si produce.
Non si possono tirar fuori le persone dalla povertà se non si cambia un sistema di welfare che è completamente spezzettato.
E l’Italia, per trovare il suo posto di prima linea nella competizione globale, non può non valorizzare il suo bene più prezioso, la sua miniera d’oro che è costituita dalla cultura e da uno straordinario patrimonio paesaggistico e archeologico. E anche questo è uno dei temi che c’è nell’esperienza di Banca Etica".

"L’esperienza di Banca Etica e l’intuizione che ebbero le realtà associative che la promossero e la sostengono non devono rimanere - io mi auguro - solo un’esperienza “ideale”. Devono essere l’anticipo di una cambiamento vero, reale, concreto, che vada a migliorare la vita delle persone, che metta al centro le loro aspettative e i loro progetti di vita.
Per questo io credo che questa esperienza abbia un grande valore di prospettiva e meriti il sostegno delle istituzioni”.

All'incontro hanno inoltre partecipato il Presidente di Banca Etica Ugo Biggieri e il Direttore Generale Alessandro Messina. Il Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi e il Presidente della Fondazione Finanza Etica Andrea Baranes.(28/11/2017-ITL/ITNET)

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