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FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO - FORUM SULLA FORMAZIONE DUALE NEI TERRITORI DI EUREGIO A TRENTO

(2017-10-09)

  Oltre settanta partecipanti provenienti dai tre territori dell’Euregio e dai sette paesi membri di Eusalp sono presenti oggi a San Michele all'Adige presso la Fondazione Edmund Mach, per un primo momento di incontro tra rappresentanti delle istituzioni, dell'amministrazione pubblica, dell'istruzione e delle imprese.

Tema centrale dei lavori: i sistemi di educazione duale e la certificazione ed il riconoscimento delle competenze e dei titoli acquisiti.

"Questo è un luogo particolare dove si mescolano scuola, formazione, ricerca e da qualche tempo anche il mondo dell'impresa - ha spiegato in apertura il presidente dell'Euregio Ugo Rossi- proprio questa è la sfida che il sistema dell'istruzione deve saper cogliere, ovvero sviluppare al meglio le capacità dei nostri studenti. La scuola deve collegarsi con il mondo del lavoro. Questo è lo scopo di queste due giornate di convegno: mettere al centro le buone pratiche dei tre territori, imparare uno dall'altro e alzare la qualità per affrontare insieme il tema della piena occupazione".

Dopo i saluti isituzionali del presidente Rossi, degli assessori Johannes Tratter (Tirolo) e Philipp Achammer (Alto Adige), del presidente della FEM Andrea Segrè, del direttore del CIF Marco Dal Rì e della referente trentina di Eusalp Bogarka Fenyvesi-Kiss, Sandra D’Agostino dell’INAPP e alcuni rappresentanti dei territorio dell’EUREGIO (Alto Adige, Trentino e Tirolo) hanno analizzato e messo a confronto i sistemi e le buone pratiche delle tre aree.

"Il connubio - ha spiegato l'assessore tirolese Johannes Tratter - tra formazione pratica e teorica è un punto fondamentale. Quando si parla di apprendistato è importante parlare di qualità della formazione anche all'interno delle aziende ove i giovani vanno ad inserirsi. Ben vengano convegni come questo in quanto permettono l'incontro, lo scambio di buone pratiche per migliorare il sistema della formazione duale che è di qualità in tutti e tre i territori dell'Euregio".

L'assessore altoatesino Philipp Achammer ha invece voluto lanciare un messaggio direttamente ai giovani: "dobbiamo dire ai nostri ragazzi e ragazze che l'apprendistato è una scelta giusta, non è di seconda categoria. I dati ci dimostrano che essa porta ad un successo, a delle prospettive, all'inserimento nel mercato del lavoro. La formazione duale è un modello di successo e merita il massimo supporto a tutti i livelli, provinciale, di Euregio ed Eusalp".

Il presidente della FEM Andrea Segrè "il progetto che il nostro fondatore Edmund Mach presentò nel 1874 alla Dieta di Innsbruck per la nostra scuola prevedeva fin da subito che essa sarebbe stata affiancata da una stazione sperimentale e annessa azienda agricola. La sinergia tra formazione, ricerca, consulenza e sperimentazione fa quindi parte della nostra identità; in quasi un secolo e mezzo di storia questa peculiarità ci ha resi unici a livello nazionale ed europeo. Dalle superiori al dottorato, ai nostri studenti basta mettere un piede fuori dalla classe per trovarsi in un laboratorio all’avanguardia o in un vitigno sperimentale. Quest'anno poi, grazie all’attivazione del Centro Agricoltura Alimenti Ambienti con l’Università di Trento, abbiamo chiuso il ‘cerchio’ della formazione con una laurea in viticoltura ed enologia completamente ‘made in Trentino’".

Il direttore del CIF Marco Dal Rì ha invece spiegato come "nell’ambito delle due scuole agrarie presso alla FEM il sistema duale in senso stretto è stato avviato, in via sperimentale, quest’anno scolastico coinvolgendo 9 alunni del corso per tecnico imprenditore agricolo del IV anno; noi però abbiamo una lunga esperienza in ambito di tirocinio e alternanza scuola lavoro. Infatti fino dagli anni ’50 gli studenti del corso enologico erano tenuti a fare almeno un’esperienza di tirocinio in cantina durante il periodo vendemmiale. Successivamente abbiamo introdotto l’obbligo del tirocinio per tutti gli studenti in  tutti i percorsi formativi e quindi nessun alunno termina il suo percorso di studi presso la Fondazione senza aver affrontato un periodo più o meno lungo di esperienza pratica presso aziende del settore".

Attualmente alla FEM sono 609 le aziende convenzionate dove gli alunni possono svolgere il tirocinio nel rispetto delle norme di sicurezza e con la supervisione di un tutor scolastico e un tutor aziendale. Delle 609 aziende 400 sono in Provincia di Trento, circa 50 in provincia di Bolzano e altre 150 fuori regione. A queste vanno aggiunte anche circa 20 aziende all’estero (Germania e Austria).

Sandra D’Agostino dell’INAPP ha invece analizzato e messo a confronto i sistemi e le buone pratiche delle tre aree: “sia Trentino che Alto Adige e Tirolo sono territori fortunati rispetto ai loro contesti nazionali, sono infatti tre territori dove per i giovani è più facile inserirsi nel mondo del lavoro. La formazione duale è importante perché si è dimostrata essere uno strumento molto efficace per combattere la disoccupazione giovanile, aiutare i giovani a inseriresi più facilmente e stabilmente il mondo del lavoro. Proprio per questo si vuole andare verso un suo rafforzamento in tutti i paesi europei, puntando ad un apprendistato di qualità".

I lavori del Forum  sono proseguiti nel pomeriggio con la tavola rotonda “FutureLAB della formazione” sui sistemi duali esistenti nei sette Paesi EUSALP - ovvero Austria, Germania, Francia, Italia, Svizzera e Slovenia - hanno sviluppato ragionamenti sull’intera “filiera” della formazione duale. Si è parlato del contesto all’interno del quale anche la Provincia autonoma di Trento sta operando e che è necessario usare quale punto di riferimento (Europa, Eusalp, …), e del concetto specifico: la certificazione e il riconoscimento transnazionale delle competenze. A moderare il dibattito del pomeriggio Cassiano Luminati, direttore del Polo Poschiavo, centro di competenza per la formazione continua e l’accompagnamento di progetti di sviluppo territoriale in Val Poschiavo (Svizzera).

Nell'occasione  Alberto Cattaneo ha portato l'esempio del sistema duale svizzero e ha approfondito il tema della didattica e delle tecnologie a servizio della formazione professionale. Il sistema svizzero è fondato su tre capisaldi: la partnership tra pubblico e privato, la permeabilità del sistema tra livelli di istruzione ed benefici che trae il sistema. "Due ragazzi su tre in svizzera scelgono percorsi di formazione professionale. I ragazzi vivono delle esperienze dalle quali possono trarre apprendimento e per "raccoglierle" sono stati dotati di cellulare e telecamere. La tecnologia è usata quindi come ponte per catturare delle tracce, per generare apprendimento, contaminare, per fare in modo che le aziende entrino nella scuola".

Roland Teissl ha illustrato il sistema di formazione duale in Austria e in particolare nel Tirolo. Il requisito per entrare in formazione duale è aver assolto l'obbligo scolastico e aver compiuto almeno 15 anni. La popolazione negli ultimi anni non ritiene più importante questo tipo di formazione, si tende a fare una formazione liceale. Ci sono attualmente 200 profili professionali in Austria, 150 in Tirolo. La durata è stabilita in 3/4 anni. Il giovane frequenta la scuola professionale (80%) e presta la sua attività lavorativa in azienda (20%). Sono previste inoltre delle ore di insegnamento direttamente in officina. Formazione personalizzata per persone disabili, flessibilità del sistema e digitalizzazione nella formazione duale con un piano da 100 milioni di euro per i prossimi 5 anni sono alcuni degli esempi di best practice in Tirolo.

Susanne Bachmann ha raccontato l'esperienza della Germania, in particolare di quella bavarese. Ci sono dei programmi quadro, ma ogni lander può fare delle variazioni in base alle caratteristiche del territorio. Il tema della certificazione deve tenere presente il problema della lingua e del riconoscimento dei titoli tra Paesi diversi.

"In Francia - ha spiegato Philippe Dariel - gli studenti partecipano alla formazione professionale e al sistema duale, c'è una forte componente di origine sociale, pertanto mancano di agilità e di mobilità, come studenti e come cittadini. Un altro tema è quello della mobilità transfrontaliera. In ambito Eusalp l'idea potrebbe essere quella di organizzare workshop tematici che vedano la partecipazione di studenti provenienti dai vari Paesi".
Elido Bandelj della Slovenia ha sottolineato come in Europa esistano diversi sistemi di formazione. A livello europeo esiste uno strumento che ha messo sullo stesso livello i diversi sistemi, si chiama il quadro delle qualifiche. "Se vogliamo collaborare per fare progressi in questo ambito dobbiamo scegliere delle professioni specifiche, che diano buoni risultati di apprendimento. Serve inoltre sviluppare delle reti, collaborando con le parti sociali".

Daniela Carlini ha spiegato come in Trentino ci sia una grande esperienza in tema di formazione professionale, grazie alla forte collaborazione con le imprese. Ne sono esempi il piano formativo costruito insieme da studente e azienda e un attestato a fine percorso utile per la certificazione delle competenze. (09/10/2017-ITL/ITNET)

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