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ITALIANI ALL'ESTERO - CONFERENZA PD - FASSINO (ESTERI /PD): "NOSTRE COMUNITA' ALL'ESTERO HANNO UN RUOLO DECISIVO PER IL PAESE ITALIA IN UN MONDO INTERCONNESSO E GLOBALE"

(2017-09-30)

  "Credo sia stato molto giusto convocare questo incontro e proporsi di  dare al nostro lavoro, quello del PD e degli italiani nel mondo, una continuità, che consenta di esercitare un ruolo importante sia a vantaggio delle comunità medesime sia a vantaggio del nostro Paese”.  Così Piero Fassino, attuale responsabile Estero del Partito Democratico, intervenendo al convegno  “Il PD per gli italiani all'estero. Una legislatura feconda”, organizzata dal Gruppo PD della Camera,  sottolineando - memore della sua esperienza di Sottosegretario  con delega per gli italiani all'estero del Ministero degli Affari Esteri  nel 1996 -  “Un Paese intelligente usa bene le proprie ricchezze e tra le ricchezze che il nostro Paese ha c'è l'altra Italia che vive nel mondo...e che noi dobbiamo sapere valorizzare”

Una ricchezza  "di  circa 60 milioni di cittadini nel mondo che sono discendenti di italiani. E ci sono Paesi nei quali la presenza italiana è stata decisiva -  per lo sviluppo, la crescita e l'affermazione di quelle Nazioni. Cosa di cui non sempre c'è consapevolezza in Italia”, ha stigmatizzato il responsabile Esteri del Partito Democratico. Eppure, nel cimitero di Providence, nell'East Cost americano,  rendendo omaggio agli italiani sepolti  Fassino ha avuto un immediato riscontro di quella che è stata la dimensione quantitativa della presenza degli italiani negli Stati Uniti. In quel cimitero tre nomi su cinque erano. E questo dimostra - ha  stigmatizzato Fassino "quanto i milioni e milioni di italiani che sono andati negli Stati  Uniti siano stati un fattore propulsivo importante per la crescita di quel Paese" . E non solo negli Stati Uniti . "Pensiamo a quale sia stato il contributo democratico e sociale, economico e politico che gli italiani hanno dato all'Argentina, il Brasile, il Venezuela o come l'Australia, per non parlare in Europa del Belgio, della Svizzera, Germania, Francia... Una presenza gigantesca ! "

Una presenza  che si è sviluppata nel tempo passato giacchè l'Italia dei grandi flussi dell'emigrazione, anche se ieri (vedi : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=48985) sono state date cifre interessanti sul fenomeno. Nello scorso anno circa 200.000 italiani sono emigrati . Ma si tratta di una composizione sociale diversa rispetto all'emigrazione storica, ha fatto presente il responsabile Esteri del PD -  di cui il Paese non ha consapevolezza perchè lontana nel tempo e quindi inconsapevole dell'influsso che essa ha esercitato nella vita di tanti Paesi del mondo.  Di qui la necessità - nel nostro lavoro - di  mantenere viva la memoria", come ha sottolineato Eugenio Marino."
Ed a chi poco prima vantava la nascita del primo Circolo PD 'virtuale' grazie ad Internet, sostenendone le assolute potenzialità della 'rete' e delle tecnologie digitali, Fassino - come già il giorno prima aveva fatto il Sottosegretario Amendola -  ha lanciato un monito  " Noi viviamo nella società di Internet e digitale ed una delle caratteristiche della società digitale è di avere delle memorie infinite in grado di inscatolare qualsiasi cosa . Però è una società dell'istante e quanto più gli eventi si allontanano dall'istante se ne offusca la memoria e  gli eventi lontani sono coperti dall'oblio”. Il dovere della politica è, quindi,  fare una continua opera di memoria perché si trasmetta alle nuove generazioni il senso di un cammino che non è solo del passato, ma che illumina il presente e dà il segno di cosa fare nel futuro”.

Secondo punto sul quale il responsabile Esteri del PD si è soffermato nella sua riflessione  :

"Viviamo in un mondo cambiato enormemente e la società odierna, oltre che della digitalizzazione è anche la società della “globalizzazione”, dei “mercati aperti” , della “interdipendenza”, con cui la politica deve fare i conti perchè conosce in ogni dimensione la globalizzazione. A cominciare in primo luogo da quella economica, sia nelle sue dinamiche positive . Milioni di persone hanno potuto accedere a livelli di vita che prima della globalizzazione non avrebbero potuto conoscere. Ma, al tempo stesso, la globalizzazione ha anche una dimensione negativa, come quella del terrorismo, della criminalità organizzata....D'altra parte - ha fatto presente Fassino - a globalizzazione come fenomeno in sè non è nè buona, nè cattiva, dipende da come viene organizzata, dai valori che l'ispirano." In breve " E'  la dimensione nuova del mondo - un mare nel quale dobbiamo nuotare, come ha affermato lo stesso Segretario del Partito Comunista cinese,  pieno di opportunità  ma anche di insidie." Dunque "il grande problema è come si guida la globalizzazione".

Tuttavia, se "oggi vediamo la globalizzazione realizzarsi in ogni dimensione, non c'è però nella sovranità,  poiché la sovranità è incardinata in primo luogo negli Stati nazionali. Questo scenario ci mette tutti i giorni davanti ad un problema :  “nessuno Stato è in grado di dominare da solo i fenomeni della globalizzazione, per cui non a caso sono state create dimensioni di  sovranità "sovranazional" come il Nafta,l'Unione sud Americana,  il Mercosur, l'Asean, il Consiglio di cooperazione del Golfo ecc...istituzioni continentali o regionali che sono nate per  "dare soluzioni a problemi che non poevano essere affrontati adeguatamente solo sulla base di politiche nazionali perchè i problemi si ponevano in una scala più grande di quella nazionale”. 

L'Italia di oggi  si trova a vivere in questo  “passaggio”  di un mondo che si sta riorganizzando alla luce dell'interdipendenza, multilateralismo, sovranazionalità.  Non vengono meno gli Stati nazionali ma  occorre un serio ripensamento delle politiche, come dimostrano in Europa le questioni legate all'immigrazione.... Ma non solo !  Pensiamo ai temi dell'ambiente (vedi Chernobil) , oppure ai problemi della sicurezza (terrorismo internazionale) . Si affermano  essere problemi di tutti  ma, poi, è ben difficile farli diventare un problema comune" ha stigmatizzato il responsabile Esteri del Partito Democratico.  Dunque oggi, ogni Paese deve ricollocare le proprie politiche dentro queste nuove dimensioni.  E di conseguenza - ha sottolineato Piero Fassino - anche le attività delle comunità italiane all'estero vanno ripensate in una chiave e in uno spazio più ampio e nuovo". Ad esempio,  "è  interesse italiano preservare la tipicità del nostro made in Italy collocandola all'interno di una politica commerciale europea che sia capace di tutelare e difendere i  nostri prodotti. Dunque ogni politica va ripensata, compresi gli interessi del Paese che non spariscono, per poterli tutelare in un  ambito ben più ampio".

Ovviamente, anche l'attività delle comunità italiane deve essere ripensato in una chiave ed in uno spazio più ampio e nuovo e deve rispondere al suo duplice compito:  da un lato ha il dovere di battersi perché i connazionali  siano pienamente cittadini del Paese in cui vivono, e non ci sia nessuna forma di discriminazione, di marginalità o di minori tutele e minori diritti. E noi dobbiamo batterci perchè sia la dimensione sia tale e quei cittadini siano pienamente partecipi della nuova comunità in cui hanno scelto di vivere, con pienezza di diritti ed opportunità".
"Al tempo stesso, però,  ha l'obiettivo di riaffermare e far vivere l'identità italiana, originaria, nel Paesi di residenza”.

Due dimensioni che per il responsabile Esteri del PD "si tengono”. Anz. "i l'una chiama l'altra perchè la possibilità di far vivere l'identità italiana in un Paese estero dipende dal fatto che i cittadini italiani non si sentano discriminati rispetto ai cittadini di quel Paese  perchè se si sentissero discriminati avrebbero paura di affermare la propria identità originaria in quanto accentuerebbe il rischio di una discriminazione."  Ed il primo elemento di questa affermazione identitaria è per Fassino proprio l'insegnamento della lingua italiana. Noi  (del PD e delle Istituzioni (-ndr.)  ha aggiunto - dobbiamo lavorare perchè sia così . Una delle prime cose che facevo, quando ero sottosegretario, e visitavo i diversi Paesi era l'inserimento della lingua italiana nei cicli scolastici di quel Paese.

Noi vivremo sempre più in società multiculturali, multietniche, multireligiose , caratterizzate dalla pluralità e dalla convivenza di culture e di identità" ha fatto presente l'esponente del PD. E, quindi, a maggior ragione  tenere insieme questo asse dell'uguaglianza dei diritti e dell'affermazione dell'identità ed occorre  che siano impegnati dal livello  nazionale a quelli regionali e locali perchè ci sia una continua a sostenere le nostre comunità in questo duplice  obiettivo" è l'invito rivolto dall'ex Sottosegretario con delega per gli italiani all'estero alle diverse componenti del mondo politico ed istituzionale italiano.

Terza funzione alla  quale assolvono le comunità e che è crescita negli anni per Piero Fassino:

“essere un ponte di relazioni tra il nostro Paese e il Paese in cui sono insediate. Una dimensione cresciuta perchè il mondo è diventato molto più interdipendente, i mercati sono aperti e le comunicazioni molto più rapide ed è chiaro che la relazione che oggi le comunità hanno con l'Italia è molto più stretta di quella che avevano in passato, allorchè si partiva dall'Italia per vivere in Brasile, in Argentina, sapendo che avevi scelto una nuova patria e scrivevi  qualche lettera in Italia, per tornarci, forse,  solo prima di morire. Era un altro mondo.  Oggi non è più così ! I flussi di mobilità e di relazioni sono costanti e continui e tutto questo determina una prossimità, una relazione quotidiana che non interrompe i rapporti  fra le nostre comunità all'estero e l'Italia ma li arricchisce". E' questa, per Fassino, una funzione fondamentale, il cui riscontro si ritrova nella politica che sta cercando di portare avanti l'Italia  con le comunità immigrate "come ponte nei confronti dei loro Paesi di origine".

Quindi - ha sottolineato Fassino - dobbiamo sapere che le nostre comunità all'estero hanno una funzione che non si esaurisce nei Paesi in cui vivono. Hanno un ruolo decisivo per le relazioni con l'estero in un mondo globale, caratterizzato da crescenti livelli di internazionalizzazione in ogni campo. Per cui è evidente che la funzione che possono esercitare è molto grande.

Fattore, questo che - come ricordava l'on. Sereni nella giornata di ieri - l'Italia all'estero  è  divenuta molto articolata  sia  sotto il profilo sociale che professionale e culturale. Per un lungo periodo è stata emigrazione di braccia, andavano a cercare lavoro. Lo hanno trovato e con una straordinaria competenza hanno conquistato per sè e per la loro comunità condizioni di vita  e dignità. Negli ultimi anni l'emigrazione italiana è diventata più articolata (lavoro, business, formazione, ricerca). Basta guardare alla composizione di questa assemblea. Venti anni fa era molto diversa da un'analoga assemblea convocata venti anni fa' . Non c'erano i rappresentanti del PD in Cina, dove non si emigra per fare il bracciante." ha stigmatizzato Fassino. "E' chiaro, quindi, che dobbiamo sapere che le nostre comunità sono più ampie ed esprimono una ricchezza di competenze e di professionalità che accresce la funzione di ponte a cui facevo riferimento, consentendoci di costruire reti di relazioni e di opportunità in tutto i mondi." Di qui " l'enorme importanza delle comunità italiane alll'estero", ampiamente sottolineata dall'ex Sottosegretario agli Esteri.  Dunque  “una straordinaria risorsa che dobbiamo sapere valorizzare..perchè diventi sempre più parte essenziale della proiezione del Paese e  della sua internazionalizzazione del Paese" .

In questo senso - l'esponente del PD ha rivendicato ("nonostante ci sia  qualcuno che ciclicamente lo mette in discussione ") “la giustezza di aver approvato una legge sull'esercizio di voto all'estero” e che ci ha dimostrato come fosse sbagliata  l'affermazione di taluni che 'gli italiani all'estero fossero di destra'. Argomento  basato sul fatto che gli italiani all'estero si riconoscono nel Tricolore....e fanno bene  perchè il Tricolore è la bandiera del Paese" ha obiettato Fassino, stigmatizzando "credo che vada ricordato sempre perchè è giusto rendere merito al Presidente Ciampi che ha sdoganato l'uso del Tricolore e l'Inno nazionale...quali simboli della destra, come erano stati considerati, per tante ragioni, nell'immediato dopoguerra". 

"Dal momento che c'è una forte presenza degli italiani all'estero è giusto che ci sia la partecipazione politica di questa parte del Paese e sia rappresentata nelle sue istituzioni" . Dirà subito dopo "una presenza costante e viva nel Parlamento italiano, che consente quella partecipazione alla vita politica ed istituzionale del Paese che  è essenziale perché le nostre comunità possano esercitare una  funzione importante di relazione fra i Paesi in cui vivono e l'Italia".

"Tutto questo richiede - ha proseguito Fassino - che il nostro Partito sia un partito organizzato. Detto così è ovvio, ma non è poi così scontato!
Ha fatto presente - perchè sappiamo che, non solo in Italia, viviamo un tempo nel quale c'è una crisi delle forme politiche della democrazia rappresentativa. C'è una crisi dei partiti, dei sindacati, delle forme associative perchè il mondo è cambiato e per tanti aspetti . E tuttavia, una politica non vive se non c'è qualcuno che la fa vivere, se non c'è un soggetto che la rappresenta . E quindi, i partiti devono essere capaci di cambiare con la società. Obama nella sua prima campagna per la Presidenza USA utilizzo moltissimo Internet e fece notizia perchè era la prima volta che si faceva uso dello strumento digitale. Poi, però, Obama aveva ogni giorno 50.000 attivisti che bussavano alle porte delle famiglie americane per portare i messaggi che Obama inviava a loro, attivisti, ogni mattina tramite tablet." In sintesi "non c'è contraddizione tra le moderne tecnologie - tant'è vero che sto parlando d'avanti ad un tablet attraverso il quale mi stanno vedendo - ma usiamo le nuove tecnologie per un partito che deve essere profondamente radicato, con i piedi per terra,  perchè non c'è nulla che sostituisca il rapporto tra le persone."
In buona sostanza, avviso ai naviganti "le nuove tecnologie sono uno strumento, non un fine"

Un partito forte, presente  in tutto il mondo, perché di italiani nel mondo ce n'è dappertutto, anche nell'ultimo Paese vicino al Polo Nord. E quindi dobbiamo essere presenti là dove ce ne sono pochi e dove ce ne sono molti perchè tutte possono essere preziose ed utili" per le interrelazioni cui possono dar vita. E' questo il messaggio che lancia al Partito Democratico ed agli italiani, in generale a chiusura del suo intervento, ricordando come in vista delle elezioni della primavera del 2018 si abbiano davanti 5/6 mesi molto intensi. Ed è un voto particolarmente delicato ,  sul quale  peserà anche il 'preziosissimo' voto degli italiani all'estero" ha fatto presente Fassino ricordando "abbiamo vinto le elezioni con il voto degli italiani all'estero a partire da quelle del '96 (in cui la Circoscrizione estero partecipò per la prima volta in loco dall'ester, tramite il voto per corrispondenza.-ndr).

Sicchè l'esponente del PD, dopo aver sottolineato come il Partito abbia lavorato per una speranza di cambiamento nel Paese pur dovendosi rendere conto (referendum...) quanto sia difficile cambiare il Paese, ha invitato i suoi esponenti a "lavorare per costruire un'alleanza di centro sinistra più larga, che sia in grado di raccogliere un consenso vasto. Una campagna elettorale che sarà molto combattuta e molto aspra" ha avvertito. "Per questo lavoriamo ad una mobilitazione che sia molto forte" in cui  "l'apporto delle comunità italiane all'estero è fondamentale" .(30/09/2017-ITL/ITNET)

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