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LAVORO - MORTI BIANCHE - ANCORA TRAGICO IL BILANCIO: PRIMO SEMESTRE 2017: 473 LE VITTIME SUL LAVORO. ROMA, TORINO, PESCARA E MILANO LE PROVINCE PIÙ COLPITE DAL DRAMMA.

(2017-08-08)

  Marcinelle e la tragedia della miniera vallone sono al centro dell'attenzione odierna in Italia...e non solo. Quelle morti bianche ricordano il dramma dei nostri lavoratori all'estero. Un dramma dal quale derivò finalmente un'attenzione particolare sulle morti  sul lavoro, dando il via a studi e ricerche ma soprattutto ad una legislazione che norma e tutela i lavoratori.
Nonostante ciò, tuttavia il tristissimo fenomeno delle morti bianche continua a mietere vittime.

Secondo l’ultima elaborazione dei dati INAIL effettuata dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering, è tragico il bilancio degli infortuni sul lavoro in Italia nel primo semestre 2017: sono 473 le vittime registrate di cui 337 in occasione di lavoro e 136 in itinere. A rilevarlo Vega Engineering , l'Osservatorio sulla sicurezza sociale


Nella graduatoria nazionale, le regioni che contano il maggior numero di vittime in occasione di lavoro sono l’Emilia Romagna e la Lombardia entrambe con 36 casi, seguite da Sicilia (31 vittime) e Veneto (29 decessi).
L’unica regione in cui non è stato rilevato alcun incidente mortale è la Valle D’Aosta.

A livello provinciale, si mantiene stabile al primo posto Roma con 14 casi registrati e un indice di incidenza sugli occupati pari a 7,9. Subito dopo si trovano Torino (12 morti), Pescara e Milano con 11 decessi.

La fascia d’età che comprende lavoratori tra i 55 e 64 anni continua a rimanere la più colpita: l’indice di incidenza sugli occupati è pari al 28,2 (31,5% del totale) con 106 casi registrati.
A seguire troviamo la fascia dei 45 – 54 anni con 104 casi (indice di incidenza di 15,0, pari al 30,9% del totale).

Analizzando la graduatoria in base all’indice di incidenza sugli occupati, il Sud e le Isole risultano essere le aree maggiormente colpite dal triste fenomeno delle morti bianche con un valore pari al 23,2 e 17,7.
Segue il Nord Est con un indice del 16,2.

Gli uomini coinvolti sono stati 314 pari al 93,2% dei casi, mentre il restante 6,8% è rappresentato dalle donne con 23 casi registrati.
Gli stranieri ad aver perso la vita sul lavoro sono stati 49 (14,5% del totale), in particolare, nella zona Nord-Ovest della Penisola. 

Il settore economico non è determinabile per il maggior numero degli infortuni mortali accaduti sul lavoro (125 casi, pari al 37,1% sul totale), ma i settori determinati più colpiti sono le Costruzioni e le Attività Manifatturiere (50 e 45 casi) seguiti da Trasporto e Magazzinaggio (33 incidenti mortali). (08/08/2017-ITL/ITNET)

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