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LAVORO - EUROPA - COMMISSIONE UE INAUGURA WEB EDITOR PER AGEVOLARE AI CITTADINI PAESI TERZI ACCESSO AL MONDO LAVORO

(2017-06-20)

In concomitanza con la Giornata mondiale del rifugiato indetta dall'ONU, la Commissione europea pubblica lo strumento europeo di determinazione delle competenze per i cittadini di paesi terzi.

Si tratta di un web editor utilizzabile on line e off line che permetterà a quanti non sono cittadini dell'UE di presentare le proprie competenze, qualifiche ed esperienze in modo da renderle immediatamente comprensibili ai datori di lavoro, agli erogatori di istruzione e formazione e alle organizzazioni che si occupano di migranti in tutta l'Unione europea.

Lo strumento europeo di determinazione delle competenze rientra tra le dieci azioni principali annunciate nella nuova nuova agenda per le competenze per l'Europa. Ad un anno dall'avvio dell'agenda la Commissione ha già realizzato buona parte delle azioni volte a innalzare il livello delle competenze e a favorirne una migliore applicazione in Europa.
Lo strumento di determinazione delle competenze nasce per ridurre lo scarto tra competenze e occupazione di quanti non sono cittadini dell'UE; si applica sia a coloro che hanno un livello di istruzione elevato (che potrebbero tuttavia aver bisogno di aiuto per ottenere il riconoscimento delle proprie qualifiche) sia a coloro che hanno un livello di istruzione modesto e quindi necessitano di proseguire gli studi e la formazione per sviluppare le competenze richieste dal nostro mercato del lavoro.

Per alcuni cittadini di paesi terzi, poi, l'integrazione nel mercato del lavoro può essere difficile per la scarsa conoscenza delle lingue degli Stati ospitanti; lo strumento di determinazione delle competenze permetterà di individuare tali lacune. Lo strumento va a integrare l'offerta di mezzi per aumentare la trasparenza delle competenze, quali Europass e il Quadro europeo delle qualifiche (entrambi già rivisti nell'ambito della nuova agenda per le competenze), che permettono ai datori di lavoro, agli erogatori di istruzione e formazione e alle autorità competenti di comparare le qualifiche nazionali con quelle ottenute in altri Stati dell'UE e altrove.

Lo strumento europeo di determinazione delle competenze è inoltre coerente con il piano d'azione della Commissione europea sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi, avviato anch'esso un anno fa per coadiuvare l'operato degli Stati membri per integrare i 20 milioni di cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente nell'UE. Da allora la Commissione ha adottato numerose iniziative finalizzate a una migliore integrazione dei cittadini di paesi terzi nel mercato del lavoro, tra le quali la più recente, appena partita, è "Employers together for integration" (Datori di lavoro uniti per l'integrazione) volta a promuovere gli sforzi profusi dai datori di lavoro a sostegno dell'integrazione di rifugiati e altri migranti.

In occasione del lancio odierno dello strumento di determinazione delle competenze la Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen ha visitato a Bruxelles un centro di accoglienza Fedasil per richiedenti asilo e ha visto di persona come lo strumento possa essere utilizzato a vantaggio dei rifugiati e dei richiedenti asilo, oltre che dei servizi e degli assistenti sociali che li accompagnano nel processo di integrazione. Un servizio dedicato alla visita è disponibile su EbS. Allo stesso tempo si svolge a Bruxelles un evento inaugurale che funge altresì da conferenza di networking.

Nell'occasione Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "Nel mondo del lavoro attuale è indispensabile che tutti possano mettere a frutto tutte le proprie competenze nel mercato del lavoro. Non possiamo sprecare i talenti di coloro che non sono cittadini dell'UE. Lo strumento di determinazione delle competenze li aiuterà ad avvicinarsi al mondo del lavoro e permetterà alle amministrazioni nazionali di comprendere chiaramente le competenze e qualifiche di cui essi dispongono, in modo da poter risolvere le difficoltà e cogliere le opportunità poste dall'integrazione dei rifugiati, dei richiedenti asilo e di altri migranti sul mercato del lavoro: l'esito sarà positivo per tutti."

Dimitris Avramopoulos, Commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha a sua volta affermato: "I migranti apportano esperienze, talenti e competenze specifiche che possono rivelarsi preziosi per le nostre economie e le nostre società. È pertanto di capitale importanza investire nella loro rapida integrazione nel mercato del lavoro. Integrarli con successo è indispensabile per trasformare la migrazione in un'opportunità positiva per tutti gli interessati. Lo strumento di determinazione delle competenze agevolerà la ricerca di un'occupazione dando visibilità alle competenze individuali di chi è arrivato di recente nell'UE."

Lo strumento di determinazione delle competenze sarà uno dei primi ausili per i centri di accoglienza, i servizi di integrazione, i servizi pubblici per l'impiego e le altre organizzazioni che offrono servizi a cittadini di paesi terzi, al fine di far valere le loro competenze pregresse e gli studi fatti, oltre che instradarli verso un percorso di istruzione o formazione professionale o un'occupazione.

Oltre a fornire una panoramica delle competenze dei cittadini di paesi terzi (aspetto che lo assimila a un CV), lo strumento aiuterà le organizzazioni che si occupano di migrazione a determinare ciò di cui ciascun individuo ha bisogno per potersi integrare nel mercato del lavoro. In ultima analisi esso semplificherà l'abbinamento tra chi cerca un lavoro e i posti di lavoro disponibili.

L'integrazione nel mercato del lavoro dei cittadini di paesi terzi è una delle sfide più importanti che ci riguardano tutti, soprattutto alla luce dell'afflusso passato, presente e futuro di rifugiati e richiedenti asilo. Se infatti l'integrazione fallisse, avrebbe nel lungo periodo costi molto superiori a quelli di politiche di integrazione efficaci; considerati poi la digitalizzazione e l'invecchiamento della società, l'Europa ha tutto l'interesse a diventare una destinazione attraente per le persone di talento di cui le nostre economie hanno bisogno. Per valorizzare nel modo migliore il nostro capitale umano è indispensabile far buon uso di tutti i talenti disponibili nell'UE. (20/06/2017-ITL/ITNET)

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