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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - TRASFERIMENTO ALL'ESTERO ? - L'ITER DA SEGUIRE SECONDO "LALENTEPUBBLICA"

(2017-06-15)

  lentepubblica.it è un portale destinato ad accogliere le pubblicazioni provenienti dagli Enti Pubblici e offrire una lente di approfondimento sul mondo della Pubblica Amministrazione. L'attenzione di questa settimana è rivolta ai passaggi da seguire per trasferirsi all'estero e vivere felicemente con il trasferimento della propria pensione in regime di detassazione.

"Nel 2016 sono aumentati del 30% gli italiani che hanno spostato la residenza a Malta, intorno al 17% quelli che hanno optato per Portogallo e Irlanda, come anche Albania e Qatar. Rispetto al 2015, circa 190 mila persone hanno abbandonato la residenza italiana (+3,87%). Scarso l’appeal della Svizzera, che ha attratto solo l’1,9% di italiani in più rispetto al 2015. Lo evidenziano i dati del Ministero dell’Interno sull’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero). I motivi sono molteplici, se si può ipotizzare una ragione lavorativa, è possibile anche che la scelta di abbandonare i registri del natio borgo sia dovuto anche a una pianificazione fiscale sulla persona fisica.

Una scelta che sta spopolando soprattutto tra i pensionati per defiscalizzare la pensione, incrementare il potere d’acquisto e aiutare economicamente i figli, spesso disoccupati. Un terzo dei cittadini, infatti, associa la pensione a possibili dif?coltà economiche, mentre il 26% prende il considerazione la possibilità di trasferirsi all’estero.

Vediamo dunque quali sono i principali passaggi che bisogna seguire per spostare la residenza all’estero e farsi pagare in loco la pensione. Premesso che ogni Paese ha regole specifiche esiste un minimo comune denominatore valido un pò per tutti i trasferimenti. Sia per i lavoratori che per i pensionati. In primo luogo, dopo aver individuato il luogo ideale, è necessario provvedere all’apertura di un Conto Corrente Bancario in loco per far transitare la propria pensione. All’apertura del conto va trasferita sullo stesso una determinata somma economica (il minimo indispensabile per pagare l’affitto di un locale per un anno intero, poche migliaia di euro possono essere sufficienti) in esito della quale la banca dovrà rilasciare un documento idoneo attestante l’avvenuto versamento e la cifra disponibile.

A quel punto il pensionato può procedere alla stipula di un contratto di affitto di durata almeno annuale da registrare presso la Municipalità del luogo ove è ubicato. A seconda della legislazione del paese bisogna, quindi, procedere alla registrazione della propria presenza sul territorio presentando alle competenti autorità locali (es. Polizia) ove si ha intenzione di risiedere, la documentazione sopracitata più foto tessere e fotocopia del passaporto. Ad esempio in Spagna bisogna ottenere il cd. NIE, il numero di identificazione per stranieri, che a seconda dell’utilizzo può essere assimilato ad una sorta di Codice Fiscale che viene rilasciato dalla Polizia previo la consegna dei documenti sopra indicati. Per i paesi extra-comunitari occorrerà, inoltre, verificare le condizioni richieste in materia immigrazione acquisendo, se del caso, un visto apposito (in alcuni paesi esiste un visto ad hoc, ad esempio il retirement visa).

In esito ai suddetti passaggi bisogna consegnare tutta la Documentazione all’ufficio Aire presso la competente Ambasciata Italiana ai fini dell’iscrizione nel registro degli italiani residenti all’estero e richiedere all’agenzia fiscale del paese interessato, il documento attestante l’iscrizione a ruolo per il pagamento delle tasse. Bisogna poi permanere nel paese estero per più di sei mesi ed un giorno l’anno per non perdere lo status di residente all’estero. Infine l’atteso evento: si consegna tutta la documentazione al proprio ufficio provinciale Inps con l’indicazione del conto corrente estero presso cui accreditare la pensione. La pensione, a seguito dei trattati contro la doppia imposizione stipulati dall’Italia, è di regola pagata dall’Inps al lordo del prelievo irpef. Dunque viene tassata interamente in loco.

Per i pensionati ex-inpdap, purtroppo, la regola è completamente inversa: la pensione resta tassata sempre in Italia salvo si trasferiscano in quattro paesi (Tunisia, Cile, Australia o Senegal) oppure riescano ad ottenere la cittadinanza estera, un traguardo ben più difficile."(15/06/2017-ITL/ITNET)

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