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IMMIGRAZIONE - CGIL CISL UIL: "DECRETI MINNITI- ORLANDO PASSO INDIETRO SUL PIANO DEI DIRITTI E DELLA CIVILTA' GIURIDICA DEL NOSTRO PAESE"

(2017-04-11)

Oggi, 11 aprile, la Cgil partecipa al presidio organizzato insieme a sindacati e associazioni contro i decreti Minniti Orlando. Il sit in si tiene nel giorno in cui viene posta la fiducia sui due provvedimenti, che per la Cgil e le altre sigle promotrici rappresentano "un passo indietro sul piano dei diritti e della civiltà giuridica del nostro Paese". L'appuntamento è a Roma, davanti alla Camera dei Deputati, in piazza di Montecitorio, alle ore 17.

In un appello, già sottoscritto da numerosi soggetti del mondo sindacale e associativo, si sostiene che “il Legislatore prevede un'unica procedura per le espulsioni, valida tanto per chi proviene da percorsi di criminalità e lunghi periodi di carcerazione, quanto per il lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno, quando sarebbe al contrario opportuno prevedere percorsi di regolarizzazione individuale per chi si è di fatto inserito positivamente nel nostro Paese”.

I firmatari esprimono inoltre “forte contrarietà rispetto all’abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo e alla sostanziale abolizione del contraddittorio nell’unico grado di giudizio, limitato da una procedura semplificata (rito camerale) priva del dibattimento. In tal modo non solo viene violato il diritto di difesa di cui all’art. 24 della Costituzione, ma si preclude la valutazione in concreto della persona del ricorrente e del suo eventuale percorso di inclusione sociale ai fini della valutazione sul rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari”.

“Gestire e governare in modo efficace e lungimirante il fenomeno migratorio non significa – affermano ancora - limitarsi ad irrealistiche azioni di deterrenza. Occorrono, invece, norme che favoriscano i flussi d’ingresso e la permanenza regolare dei cittadini stranieri, contrastando così il lavoro nero e lo sfruttamento. Ribadiamo inoltre l'urgenza di aprire corridoi umanitari e aumentare considerevolmente i reinsediamenti, per consentire alle persone che fuggono da guerre, persecuzioni, fame e povertà di entrare in Italia e in Europa senza mettere in pericolo la loro vita”.

Infine, ritengono inaccettabile “la pretesa di ricondurre la materia del ‘decoro urbano’ al tema della sicurezza, avallando una concezione dell’ordine pubblico che non produce vera sicurezza ma, al contrario, rischia di creare maggiore insicurezza criminalizzando la marginalità sociale senza preoccuparsi di intervenire per combattere la povertà e la marginalità di un numero crescente di cittadini.

Ritengono altresì “inopportuno il ricorso alla decretazione d’urgenza per riformare materie, come il diritto di asilo e le discipline sulla sicurezza urbana, che richiederebbero un più articolato confronto democratico”. Confronto che i firmatari chiedono da tempo.

Finora l’appello ha visto l'adesione di A Buon Diritto, ACLI, ANOLF, Antigone, ARCI, ASGI, Associazione Insieme, Baobab Experience, CGIL, Centro Astalli, CESV, CILD, CISL, Cittadinanza Attiva, Comunità Nuova, Comunità Progetto Sud, Comunità di S.Egidio, CNCA, Coop Alice, COSPE, Focus – Casa dei Diritti Sociali, Esercito della Salvezza, Fondazione Migrantes, Forum Droghe, Le Mafalda, Legambiente, Lunaria, Medici per i Diritti Umani, Nessun Luogo è lontano, Oxfam Italia, Politica in Comune, Rifondazione Comunista, SEI UGL, Senza Confine, Sinistra Italiana, SOS Razzismo, UIL. (11/04/2017-ITL/ITNET)

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