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ECONOMIA ITALIANA - PER L'OCSE CRESCITA STABILE IN ITALIA 1% ANNUO PER IL 2016, 2017 E 2018

(2017-03-07)

    Per l’Ocse l’economia italiana resta stabile, ma non tiene ancora il passo di crescita dei migliori Paesi. Comunque la crescita globale dovrebbe esserci, ma resta ancora troppo lenta. Per l'Eurozona è previsto un +1,6% nel 2017 e 2018 dopo il +1,7% del 2016. La Germania passerebbe da +1,8% nel 2016 e 2017 a +1,7% nel 2018, la Francia da +1,1% dell'anno scorso a 1,4%.

Le previsioni per l’Italia sono quindi di un mantenimento delle proprie condizioni, ciò comporta una crescita all'1% annuo nel 2016, 2017 e 2018. E’ il livello più basso nell'anno in corso fra i maggiori Paesi membri dell'Ocse. L'organizzazione evidenzia inoltre come “la crescita dovrebbe rimanere solida in Germania, ma continuerà a passo più lento in Francia e Italia".

Rilevati anche rischi "in grado di deragliare la ripresa", fra cui "la sconnessione fra i mercati finanziari e l'economia reale", la svolta nel ciclo dei tassi d'interesse e le incertezze sulle politiche economiche e commerciali. l'Ocse prevede un 3% di crescita globale nel 2016, in accelerazione a 3,3 e 3,6% nei due anni successivi. Per gli Usa si attende un +1,6, +2,4 e +2,8% rispettivamente per il 2016, 2017 e 2018, per la Gran Bretagna una frenata da 1,8 a 1,6 e 1%.

Nell'Eurozona "c'è spazio di manovra per iniziative di bilancio più ambiziose ed efficaci" anche se la crescita continuerà all'attuale tasso moderato "aiutata da una politica monetaria accomodante e da un modesto stimolo fiscale nei prossimi anni". L'Ocse nota infine che "la modesta ripresa globale riflette le iniziative di bilancio attuali e quelle attese, specialmente in Cina e negli Usa, assieme a una posizione più accomodante nell'EUrozona e iniziative in altre economie come in Canada".
Anche secondo gli ultimi dati Eurostat il Pil dell'eurozona nel quarto trimestre 2016 è cresciuto del +0,4% rispetto al precedente e del +1,7% su anno. L'Ue ha rispettivamente registrato +0,5% e +1,9%, quest'ultimo dato rivisto leggermente al rialzo rispetto al +1,8% della stima precedente. Per l'Italia Eurostat conferma una crescita trimestrale dello 0,2%, mentre rivede leggermente al ribasso quella su anno, con +1,0% rispetto al quarto trimestre 2015 contro il +1,1% della seconda stima.

Tra i Paesi a crescere di più nell'ultima parte dell'anno scorso, Estonia (+1,9%), Polonia (+1,7%) e Lituania (+1,4%), mentre frenano la Finlandia e la Grecia, unica ancora in terreno negativo, ha segnato -1,2%. Francia e Germania hanno invece avuto una crescita dello 0,4% nell'ultimo trimestre, la Spagna del +0,7%.

Infine nell'ultima nota mensile del nostro Istituto di statistica si legge che “per i prossimi mesi il livello dell'indicatore anticipatore continua a segnalare prospettive di moderato miglioramento dell'attività economica”. Nel quarto trimestre del 2016, “i consumi finali nazionali hanno segnato un incremento (+0,2%) a seguito dell’aumento sia della spesa delle amministrazioni pubbliche (+0,6%) sia della spesa delle famiglie residenti (+0,2%)”.

L’Istat evidenzia infine una crescita sostenuta dell’occupazione per il 2016 rispetto al 2015, con un incremento per le unità di lavoro (+1,4%), aumentando in particolare nell’industria e nei servizi.(07/03/2017-ITL/ITNET)

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