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ECONOMIA ITALIANA - EUROPA - LE PREVISIONI D'INVERNO COMMISSIONE UE: ITALIA IN RITARDO RISPETTO AL RESTO EUROPA MA UN INPUT PIU' FORTE POTREBBE VERIFICARSI GRAZIE ALLA DOMANDA ESTERA

(2017-02-13)

La Commissione europea valuta in modo "positivo" l'impegno preso pubblicamente dal governo italiano di “adottare misure di bilancio aggiuntive pari complessivamente allo 0,2% del Pil entro aprile 2017”. E' quanto si legge nel capitolo dedicato all'Italia delle “Previsioni economiche invernali” pubblicate oggi dall'esecutivo di Bruxelles. Le misure, si precisa nel testo, saranno prese in considerazione dalla Commissione "non appena saranno disponibili dettagli sufficienti a valutare le specifiche disposizioni che saranno promulgate", si precisa nel testo.

La Commissione europea nelle sue previsioni economiche d'inverno scrive anche “L'incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso per le previsioni di crescita dell'Italia".

Secondo le nuove stime, il Pil dell'Italia nel 2017 dovrebbe crescere dello 0,9%, prima di accelerare al 1,1% nel 2018. Per l'esecutivo comunitario, ci sono anche fattori che potrebbero accelerare la ripresa: “un impulso più forte” alla crescita “potrebbe ancora verificarsi grazie alla domanda estera”, dicono le nuove stime sull'Italia.

Nelle previsioni economiche d'autunno pubblicate in novembre, prima del referendum sulla riforma costituzionale, la Commissione aveva già indicato tra i rischi per l'economia italiana l'incertezza politica e i ritardi nella ristrutturazione del sistema bancario.
La Commissione ha dunque confermato la stima di crescita per l'Italia nel 2017 (+0,9%) ma ha rivisto leggermente al rialzo quella per l'anno scorso, +0,9% contro una precedente stima di +0,7%), e per il prossimo, +0,11% mentre in novembre prevedeva +1%. Le previsioni economiche pubblicate oggi dagli uffici della direzione Economia e Finanza del commissario Pierre Moscovici definiscono la crescita dell'Italia "stabile e modesta", ed evidenziano che è “sostenuta dai bassi tassi di interesse e da una domanda esterna più forte” mentre “le debolezze strutturali ostacolano una ripresa più forte" ed esistono “rischi al ribasso" a causa di "incertezza politica e lento aggiustamento del settore bancario”.

La Commissione europea ha rivisto leggermente al rialzo le stime sulla disoccupazione nazionale: come si legge nel capitolo dedicato all'Italia delle previsioni economiche invernali pubblicate oggi, il tasso di disoccupazione è destinato a rimanere "sopra l'11% nell'orizzonte delle previsioni”, e in particolare, dopo un 11,7% nel 2016 dovrebbe ridursi solo marginalmente all'11,6% quest'anno e all'11,4% nel 2018. In novembre, i tre dati erano rispettivamente stimati all'11,5%, 11,4% e 11,3%.

"La creazione di posti di lavoro scenderà rispetto al periodo 2015-2016, quando era stata sostenuta da una riduzione triennale dei contributi sociali”.
L'inflazione nella zona euro - si legge sempre nelle previsioni - dovrebbe crescere dallo 0,2% del 2016 al 1,7% nel 2017, prima di scendere nuovamente al 1,4%. E' quanto scrive la Commissione europea nelle previsioni economiche d'inverno pubblicate in mattinata. L'aumento dei prezzi è dovuto in gran parte all'impennata dei costi dell'energia. Al netto di energia e alimentari, l'inflazione aumenterebbe "solo gradualmente", dice il documento. La Commissione sottolinea anche che i livelli più alti che si dovrebbero registrare quest'anno e il prossimo sono comunque lontani dall'obiettivo di inflazione "sotto ma vicino al 2%" della Banca Centrale Europea. Per l'Unione europea a 28, i prezzi dovrebbero aumentare dallo 0,3% del 2016 all' 1,8% nel 2017 per scendere al + 1,7% nel 2018.

Dopo un dato negativo nel 2016, quando l'andamento dei prezzi al consumo ha registrato in Italia una flessione dello 0,1%, l'inflazione è destinata a salire all'1,4% annuo nel 2017 e a stabilizzarsi all'1,3% nel 2018. E' quanto stima la Commissione europea nelle sue previsioni economiche di inverno, attribuendo al rialzo dei prezzi dell'energia il ruolo di trascinatore della media.

“L'Unione europea non può non tener conto” degli effetti “continuativi” degli eventi sismici nel concedere la flessibilità sui conti all'Italia: la prevenzione “non è del tutto slegata dalla ricostruzione”. E' il monito lanciato dal presidente della Corte dei conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2017. Il presidente della magistratura contabile ha ricordato "il carattere eccezionale" degli eventi sismici che si sono verificati nel 2016, con produzione di effetti continuativi e successivi sussulti, tra cui quelli drammatici del 18 gennaio scorso".

La prevenzione, ha osservato Martucci di Scarfizzi, “non appare, quindi, del tutto slegata dalla ricostruzione poiché non si tratta di cautelarsi contro eventi solo possibili, bensì di programmare una protezione contro effetti drammatici di eventi sismici che presentano, purtroppo, carattere di potenziale continuità”. Secondo il presidente della Corte dei conti "di questo peculiare aspetto non può non tenersi conto, anche in sede europea, per gli interventi finanziari messi in campo dal governo e dal Parlamento".(13/02/2017-ITL/ITNET)

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