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DIRITTI DEI CITTADINI - CORRUZIONE: ITALIA MIGLIORA MA E' AL 60.mo POSTO NELLA CLASSIFICA MONDIALE DI TRASPARENCY INTERNATIONAL. CANTONE (ANTICORRUZIONE): ASSOCIAZIONISMO INDISPENSABILE"

(2017-01-25)

  Resta alta la percezione che i cittadini italiani hanno della corruzione nel settore pubblico e politico del nostro Paese. Nella classifica mondiale, l’Italia si colloca al 60° posto e in Europa, malgrado i timidi segnali di miglioramento, la Penisola resta ancorata alle ultime posizioni: peggio di noi solo Grecia e Bulgaria. È quanto emerge dai dati diffusi oggi da Trasparency International, relativi all’indice di corruzione percepita (CPI- Corruption Percepitions Index).
A segnalare il dato è l'agenzia delle Associazioni dei consumatorifacendo riferimento, appunto, all'incide che dal 1995, l’indice misura la percezione della corruzione nel settore pubblico in diversi paesi di tutto il mondo.

Per il terzo anno di fila l‘Italia migliorare un po’ la sua condizione ma continua a restare sotto la sufficienza: 47 su 100 è la quota raggiunta quest’anno. Ancora troppo poco, soprattutto in confronto a i nostri vicini europei ma dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto.

Commentando i risultati di Trasparency, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Anticorruzione, ha dichiarato che “Il segnale dell’Italia è a doppia faccia: non siamo più ultimi in Europa, siamo terz’ultimi, sempre in zona retrocessione e l’obiettivo è quello di salire. Credo che ci sono Stati in Europa che sono davanti a noi che hanno tassi di corruzione anche maggiori”. Il motivo di questo, precisa Cantone, starebbe nel fatto che “in un paese che si impegna a combattere la corruzione è più facile che se ne parli e quindi la gente lo sente maggiormente presente”. Ma, per la lotta alla corruzione, ribadisce Cantone, “è necessaria e fondamentale la partecipazione dell’associazionismo”.

Così, in attesa che si sblocchi la legge sulla protezione dei whistleblower, ferma da tempo in Commissione Affari Costituzionali, ANAC e Transparency International hanno firmato l’accordo di esecuzione del protocollo d’intesa firmato dalle due parti nel gennaio dello scorso anno. Con questo accordo, saranno definite le modalità di collaborazione nella gestione delle segnalazioni degli illeciti che giungono al team di Allerta Anticorruzione di Transparency International (ALAC). “Il tema della tutela dei cosiddetti whistleblower, cioè di coloro che decidono di segnalare un caso di corruzione di cui vengono a conoscenza, è ritenuto fondamentale da Transparency International Italia, che da anni sta spingendo per l’approvazione di una norma che garantisca loro tutele e protezioni efficaci”, afferma Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia.

Su scala mondale, ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). Non sorprende che questi stessi Paesi siano quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica. All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica.

Il 69% dei 176 Paesi analizzati nell’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico del 2016, ha ottenuto un punteggio inferiore a 50, su una scala da 0 (molto corrotto) a 100 (per nulla corrotto), mostrando come la corruzione nel settore pubblico e nella politica sia ancora percepita come uno dei mali peggiori che infesta il mondo. Il CPI di quest’anno mostra che la percezione della corruzione è aumentata in generale nel mondo, sono più i Paesi infatti che hanno perso punti di quelli che ne hanno guadagnati.(25/01/2017-ITL/ITNET)

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