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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - IL NEO PRESIDENTE DELL'ITAL UIL TORLUCCIO: LA NUOVA SFIDA DEL PATRONATO. SEDI ALL'ESTERO "PUNTA DI DIAMANTE". AL CEPA: PUNTIAMO SULLA SEMPLIFICAZIONE

(2016-08-03)

Giovanni Torluccio, 65 anni, emiliano, originario di Laviano (SA), è da pochi giorni il nuovo Presidente dell’Istituto Tutela Assistenza Lavoratori della UIL. Organizzazione sindacale cui è stato molto vicino nella sua qualità di Segretario Generale della UILFPL - Federazione Poteri Locali - per aver condiviso diverse iniziative e battaglie sia sul fronte del  rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti,  che per l’innovazione organizzativa e professionale dei lavoratori, oltre che per la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Torluccio riceve il testimone dell'ITAL da Gilberto De Santis, destinato ad altro incarico dopo oltre 6 anni alla guida del Patronato della UIL, in una fase di profonda trasformazione ed innovazione dei servizi del Sindacato Confederale.  E' di pochi giorni, infatti, la nascita del Centro Nazionale servizi della UIL (http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=40134), che vede in un unico centro, a Roma, diverse entità del Sindacato - il patronato ITAL UIL, assieme alla UIM, l'Unione degli Italiani nel Mondo, al Caf, all'ADOC, Laborfin,Arcadia Concilia e Uniat e non ultimi gli uffici per l'assistenza contro il mobbing e lo stalking  -  con lo scopo di andare  incontro alle mutate e piu' complesse esigenze dei lavoratori e dei cittadini.

  Esigenze che coinvolgono il Patronato della UIL anche sul piano internazionale, fra le comunità italiane oltreconfine di vecchia e nuova emigrazione ma anche a sostegno dei diritti soggettivi dei lavoratori stranieri che hanno lavorato o ancora lavorano in Italia, e sulle quali il neo Presidente del Patronato della UIL, Torluccio,  ha approfondito i termini dell'azione, in  questi primi giorni del suo nuovo incarico, individuandone  le importanti potenzialità tanto da definire il servizio estero, quale "punta di diamante" del Patronato che guiderà nei prossimi anni.

Una nuova sfida, dunque, per il Sindacato della UIL e per il neo Presidente del Patronato ITAL sulla quale  Italiannetwork/Italialavorotv ha chiesto a Giovanni Torluccio di approfondirne i termini in una video-intervista, in cui il neo Presidente ha riassunto in un "proseguimento dell'attività nel solco della professionalità espressa dalla precedente gestione, ma al tempo stesso una valorizzazione dei quadri e dei professionisti che operano all'interno dell'istituto, allo scopo di adeguarsi a rilanciare il patronato".

  "Il patronato è in difficoltà" non ha fatto mistero Torluccio "perché vengono tagliati in parte i finanziamenti, anche se questo ci preoccupa relativamente in quanto  molto probabilmente con una valorizzazione della professione, la razionalizzazione delle spese, ed al tempo stesso anche un meccanismo di incremento delle competenze permetteranno al patronato di andare avanti, grazie alla presenza nell'Istituto di professionisti capaci, grandi esperti nei vari settori, come ho avuto modo di verificare in questi primi giorni di mia presenza nell'istituto, che seguono appunto il patronato"

Pertanto, l'unica cosa da fare è cercare di capire se ci sono degli handicap, dove sono e cercare di rimuoverli, tenendo conto che è l'ITAL è un patronato che funziona molto bene, ha una "punta di diamante" che può essere individuata nel Patronato nei paesi esteri e credo che questo debba essere anche motivo di incremento anche per tutte le strutture italiane. Molte, fra queste, vanno benissimo, altre sono delle eccellenze, per altre ancora c'è qualche incrostazione.

Sostanzialmente, però, bisogna cercare di capire dove sono i problemi per evitarli" afferma il Presidente  esprimendo la necessità che, come per il Patronato all'estero anche in Italia, ogni ufficio  in ogni piccolo paesino del territorio debba diventare una "punta di diamante" in modo tale che chiunque si rivolga all'ITAL sia in grado di trovare e ricevere un servizio efficiente, efficace e, soprattutto, caratterizzato da una professionalità ed accoglienza  legata alla dignità dei lavoratori"  Si, perchè, sottolinea Torluccio, spesso i lavoratori sono in difficoltà proprio nel momento in cui si rivolgono al patronato e noi dovremo essere accanto a loro per dare il massimo del servizio possibile"

Eppure, uno degli aspetti che dovebbe mutare, in questa fase di cambiamento dei patronati è proprio quello della solidarietà, che viene "messa a controllo" dal Ministero del lavoro...

"Il Ministero del lavoro ha delle competenze ed è giusto che le eserciti" afferma il sindacalista della UIL,  piuttosto, però, aggiunge  "con eguale zelo dovrebbe rispondere alle esigenze, non del patronato,  ma dell'utenza che il patronato ha".
E Torluccio fa presente "siamo in una fase nella quale il nostro paese (le sue istituzioni.-ndr.) sono in grande difficoltà dal punto di vista dei rapporti con la gente, che non sa più a chi rivolgersi. Quindi si ricorre ai patronati anche per cose che a volte non c'entrano nulla col patronato, ma il patronato deve essere in grado in ogni caso di indirizzarli". Di qui "la scelta di una struttura di servizi unica, come quella fatta dalla UIL nello stesso stabile e sotto il controllo generale dell'organizzazione.
Una struttura che consente, appunto, di armonizzare tutti i servizi della UIL, rivolgendosi ad un solo sportello per avere tutte le risposte,  che vanno dall'assistenza fiscale, a quella del patronato, alla conciliazione per quanto riguarda i rapporti tra inquilini e padroni di casa, ai diritti dei consumatori".

  "Mettere insieme tutti i servizi in un unica struttura: è stata una scelta coraggiosa, partita dalla conferenza di organizzazione di Bellaria, che testardamente il nostro Segretario confederale generale Carmelo Barbagallo ha voluto realizzare ed adesso compete a noi farla funzionare" rimarca il Presidente del Patronato ITAL, ribadendo "il paese è in difficoltà, la gente è in difficoltà, sapere di poter trovare una 'casa comune' che possa dare risposte,  credo che sia essenziale per rassicurare la gente".

Presidente, Lei ha definito il Patronato all'estero come "punta di diamante dell'organizzazione del Patronato, quali innovazioni intende apportare in quelle sedi ? riuscirà a trasferire il "modello" del centro servizi anche all'estero ?

Per il Presidente dell'ITAL "sarebbe veramente interessante poter immaginare che in ogni sede estera  possa esserci un centro servizi, come qui a Roma,  e ci auguriamo si possa costituire in ogni regione d'Italia. E' evidente, però, prosegue Torluccio, che i rapporti con i nostri connazionali all'estero sono molto diversi dai bisogni in Italia, la struttura internazionale funziona molto bene e credo che l'unica innovazione che potremmo portare sia la massima valorizzazione degli operatori.
  Soprattutto in paesi che sono stati riferimento naturale per i nostri migranti per esigenze di lavoro, dobbiamo dare risposte ai loro discendenti ed alle generazioni in mobilità, sapendo comunque che diversamente da quello che accade in Italia, dove  c'è un tasso elevatissimo di egoismo personale, all'estero le comunità riescono ad essere coese, riescono a ricordarsi di essere italiani e di ricordare a noi che sono parte della nazione".

E sul tema "caldo" delle pensioni. Questioni che si riflettono anche sul futuro dell'attività del Patronato, Italiannetwork/Italialavorotv ha chiesto al neo Presidente dell'ITAL UIL, una personale opinione.

"Finalmente questo governo ha capito che non può governare il paese senza le parti sociali e quindi ha avviato un ragionamento che ha attivato alcuni tavoli negoziali sulle questioni più complesse" fa presente il sindacalista della UIL,  glissando "sui contratti di lavoro del pubblico impiego che mi stanno pure a cuore per la mia provenienza da un sindacato che segue espressamente questo ambito"

Un fatto positivo, ma esistono danni irreparabili fatti dalla legge Fornero, con conseguenze  drammatiche per  alcuni lavoratori, e, quindi, mi auguro solo che non rimanga un esercizio dialettico che non risolva i problemi.
Vede, coloro che sperano in una pensione sono tanti e c'è di fatto l'incapacità, o forse la mancanza di volontà, da parte di alcuni enti di potere, di immaginare che ci possa essere una previdenza complementare che sia a supporto del processo di costruzione del futuro di ogni lavoratore, sapendo che comunque oggi  se noi dovessimo non utilizzare strumenti di supporto come può essere la previdenza complementare molto probabilmente, tra una decina, quindici, vent'anni, avremmo una situazione che non sarà più possibile gestire. È per questo che noi insistiamo, anche come organizzazione sindacale oltre che come ente di patronato, sul fatto che la previdenza complementare non può essere trattata esattamente come le altre rendite, perché è evidente che la costruzione del futuro non si può ipotecare"

  Infine, come Presidente del Patronato ITAL parteciperà all'attività del Coordinamento dei Patronati del CEPA, c'è un suo messaggio per i colleghi che incontrerà alla ripresa delle ferie agostane ?

"Ai colleghi del CEPA, che non ho ancora incontrati per una questione di tempo, ma è in agenda per i prossimi giorni una mia comunicazione personale ad ognuno di loro per richiedere un incontro, voglio assicurare che ritengo che il CEPA possa essere uno strumento notevole per poter fare pressione anche sugli strumenti relativamente alla modifica di alcune norme di legge, ma soprattutto sulla semplificazione delle norme di legge.
  Come CEPA dovremmo poter arrivare a semplificare al massimo la gestione di tutte le pratiche. In Italia si parla spesso di semplificazione,  ma la situazione di uno Stato che ha circa 204.000 leggi - tra leggi, decreti, circolari interpretative, eccetera - è complicato. Noi chiediamo semplicemente di metterci in condizioni di offrire al cittadino un servizio il più possibile semplificato, perchè - conclude il neo Presidente del Patronato ITAL UIL Giovanni Torluccio - non bisogna impazzire nel rincorrere il cavillo o il codicillo. Bisogna dare certezze alla gente". (03/08/2016-m.f.-ITL/ITNET)

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