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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - AUSTRALIA - A SYDNEY CON LA TERZA TAPPA DEL CICLO "VIVA ROSSINI" LA PROIEZIONE DEL "SIGNOR BRUSCHINO" FARSA GIOCOSA IN UN ATTO
(2016-07-13)
Giunge al suo terzo appuntamento per il 2016 il ciclo “Viva Rossini!”, iniziativa multimediale accompagnata da un interprete dell'opera che la introduce spiegandone i diversi aspetti, ed è frutto della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney e il Rossini Opera Festival di Pesaro, che anche quest’anno si svolgerà nella città marchigiana dall’8 al 20 agosto.
La terza puntata è stata anticipata da “Il Barbiere di Siviglia” e “Ciro in Babilonia”, il 15 verrà presentata “Il signor Bruschino”, cui seguiranno “Aureliano in Palmira” e “Matilde di Shabran”.
Il Rossini Opera Festival dal 1980 contribuisce con sempre crescente successo, anche internazionale, a diffondere le opere del compositore italiano, con particolare attenzione alle meno note e rappresentate.
È il caso de “Il Signor Bruschino”, che sarà proiettato il prossimo 15 luglio presso l’Iic. La proiezione sarà presentata da David Schwartz, già controtenore solista e laureato in composizione musicale.
Attualmente Schwartz è docente di teatro musicale al National Institute of Dramatic Art di Sydney (Nida), recensore di cabaret sulla Cabaret Hotline Online e operatore sopratitoli alla Opera Australia.
“Il Signor Bruschino” è una farsa giocosa in un atto, il cui libretto, tratto dalla commedia “Le fils par hasard” (1808) di Alissan de Chazet e Maurice Ourry, fu scritto da Giuseppe Maria Foppa.
La scena si svolge a Siviglia. Il conte d’Almaviva è innamorato della giovane e ricca Rosina e da essa ricambiato. Rosina è ospitata nella casa dell’anziano medico Bartolo. Figaro, amico e servitore di Almaviva nonché barbiere e factotum in casa di Bartolo, promette di aiutare il conte a convincere Rosina della bontà del suo sentimento. Nel frattempo Bartolo però, attratto dalle ricchezze della ragazza, ha in mente di sposarla e cerca di affrettare la data delle nozze. Attraverso vari sotterfugi e diversi travestimenti, Almaviva riesce, con l’aiuto di Figaro e dopo alcuni divertenti colpi di scena, ad introdursi nell’abitazione di Bartolo, ove Rosina è tenuta segregata, a convincerla del suo amore e alla fine, nel bel mezzo di una girandola di personaggi e di situazioni grottesche, a maritarla.
L'opera appartiene al gruppo di cinque farse che Rossini scrisse per il Teatro San Moisè di Venezia e andò in scena il 27 gennaio 1813: fu un fiasco completo. Si tratta della classica commedia degli equivoci, con scambi di persona, beghe familiari, fanciulle contese e chiarificazione finale che prelude all’inevitabile lieto fine. (13/07/2016-ITL/ITNET)
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