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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PREVIDENZA - PESENTI(PRES. INAS CISL):"I PATRONATI SONO WELFARE SOCIALE. SE CHIUDONO LE PERSONE NON SANNO OGGI DOVE SBATTERE LA TESTA"

(2016-05-16)

    Domenico Pesenti, Presidente del Patronato INAS CISL intervenendo al Seminario promosso a Napoli  dai Patronati del CEPA, nell'ambito della tre giorni delle "Giornate della Previdenza", per parlare di previdenza e lavoro nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni, ha posto all'attenzione degli ospiti intervenuti, fra cui il sottosegretario al MEF Baretta ed il Pres. della Commissione Lavoro della Camera on.Damiano, la necessità che la riforma della previdenza tenga conto dei bisogni attuali delle persone.

Bisogni che sono  ampiamente mutati nel contesto dei cambiamenti socio-economici che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi anni ed ai quali si rischia di non dare adeguate risposte che rispondano ad una reale equità in tutto il contesto del mondo del lavoro - in attività come in pensione.

E proprio sul fronte pensionistico, Pesenti è entrato nel merito del rapporto fra Patronati ed INPS:"avevamo una storia di collaborazione fra questo Istituto di previdenza, che "un tempo aveva un buon rapporto con i lavoratori e con i Patronati che servono i lavoratori. Oggi, invece, ha fatto presente il Presidente dell'INAS CISL, l'Istituto è quasi una controparte dei Patronati e dei lavoratori." Ebbene, non è possibile continuare così ! "

E "Al presidente dell'INPS, ha proseguito,  dobbiamo dire di affrontare meglio le questioni del funzionamento dell'INPS non le riforme politiche della riforma previdenziale.  Una riforma che, da come la descrive, non dovrebbe dare la pensione a chi ha versato i contributi per darla, invece,  a tutti indistintamente nell'ambito di un maggior intervento sociale.
Ma non è questo che deve fare l'INPS ! ha affermato con estrema chiarezza il sindacalista della CISL.  Ed allora, "E' inutile dire che il contributivo darà la pensione secondo quel che uno ha versato. Sarebbe così se l'idea non fosse quella di usare la previdenza per fare assistenza, che in ogni caso bisognerà fare ma con altre risorse, non con quelle che versano i lavoratori sulla propria busta paga" 

Altro punto sul quale si è soffermato il Presidente del Patronato INAS CISL: la questione delle "totalizzazioni", "ora a danno dei lavoratori che hanno versato per tutta la vita contributi in fondi diversi, perchè possano invece ricevere una giusta ed adeguata pensione derivante dal versamento di tutti i contributi"

Ma Pesenti non ha mancato di sottolineare come dietro a tutte le questioni, ci siano anche i problemi del mercato del lavoro, perchè "Noi non possiamo pensare di avere un sistema previdenziale corretto ed equilibrato se non abbiamo un sistema del lavoro corretto ed equilibrato."  "I voucher stanno devastando non solo la previdenza - ha fatto presente il sindacalista della CISL - ma stanno devastando le imprese ed il mercato del lavoro. Se vogliamo costruire una società con i voucher, in futuro non ci sarà nulla per nessuno".  Dunque:  "dobbiamo eliminarle queste forme di precariato perchè sono formule che non danno sicurezza a nessuno e mettono in concorrenza sleale le grandi imprese, ovvero distruggono le imprese serie le altre."

Quanto al tema della solidarietà, "si è parlato di rivedere la pensione di reversibilità". Ebbene, ha fatto presente Pesenti  "tutti hanno pensato che potrebbe essere tolta la pensione ai vedovi che hanno già dei redditi, ma nessuno ha pensato ai giovani che perdono la pensione di reversibilità quando il coniuge perde la vita sul lavoro o per malattia e chi rimane ha figli piccoli" Per il Presidente del Patronato INAS invece è necessario tenere conto del fatto che chi rimane in queste condizioni "già non ce la fa più con la reversibilita' perchè non prevede niente di più di quello che uno ha versato. E, naturalmente, essendo giovane ha versato poco- se ce l'ha fatta a versare qualcosa". "Questa è la solidarietà va fatta !.  Ci deve essere un ragionamento per un criterio di reversibilità a chi ha dei redditi, ma dobbiamo prima pensare a  non a togliere le risorse a chi non ce la fa !"

Ed ancora: il contributivo. "Oggi abbiamo un sistema di assistenza che era a ripartizione, che prevedeva solidarietà fra le persone, tra le famiglie, la reversibilità per chi aveva delle necessità sociali e che incamerava i contributi versati da lavoratori autonomi. Ebbene, oggi nella nostra società sono aumentati i lavoratori autonomi. Con il sistema contributivo a chi rimangono questi versamenti ? Fanno solidarietà allo Stato ?  A questo punto qualcuno verrà a dire: è meglio mettere quei soldi su qualche forma di assicurazione privata che, almeno, quello che avete versato lo riscuotete."  E Pesenti ha proseguito "Io non so se con la "Busta Arancione" la politica cui si tende è questa, mettendo paura alla gente, invece di rassicurarla !"

Infine, il confronto con i Patronati: noi siamo "il welfare sociale" se chiudiamo, chiude l'unico punto di riferimento che hanno le persone che non sanno oggi dove sbattere la testa". ha concluso il Presidente del Patronato INAS CISL.(16/05/2016-ITL/ITNET) 
 

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