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SICUREZZA SOCIALE - PREVIDENZA - SOTTOSEGR. BARETTA(MEF):"CINQUE PUNTI PRIORITARI DA AFFRONTARE IN UN PERCORSO IL PIU' POSSIBILE CONDIVISO "

(2016-05-13)

  Intervenendo al Seminario promosso a Napoli il 12 maggio, nell'ambito della tre giorni della "Giornate della Previdenza", dai patronati del Ce.Pa. (Acli, Inas, Inca e Ital) per parlare di previdenza e lavoro nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni, il Sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze Pierpaolo Baretta ha affrontato cinque punti che
ritiene essenziali definire, al di là della più generica richiesta di una riforma della legge Fornero.

Tre gli aspetti sui quali si è soffermato il Sottosegretario:
Prima considerazione, che riguarda la struttura dei calcoli dei risparmi  delle riforme, compresa  l’ultima, che ci ha consentito di avere una stabilità dei conti pubblici di lungo periodo e, tra l’altro, di vantaggio e di vantaggio nel rapporto con l’Europa. Tra le riforme che abbiamo fatto, questa è una di quelle sulle quali l’approccio con l’Europa diventa importante.

Il secondo elemento riguarda il calcolo dell’attesa di vita. Questa, per la verità non è imputabile alla riforma Fornero ma è imputabile a quell’emendamento Tremonti-Sacconi, che era passato senza colpo ferire, con il voto contrario del Partito democratico della precedente legislatura e che nel secondo emendamento di una legge che non c’entrava niente si è fatta avere la riforma delle pensioni.  Adesso, essendo il nostro Paese fortunato, poiché c’è un’altissima attesa di vita, comporta quanto calcolato. In realtà poiché è rallentato, però, il trend di vita, la rimodulazione sarà obbligata.

Il terzo punto fermo: la riforma è basata sul contributivo. Ora, il contributivo è un sistema equo in un mercato del lavoro stabile. Quindi, effettivamente, bisogna riconoscere che in un mercato del lavoro instabile,  rischia di lasciare dei buchi eccessivi. Vedi la questione dei voucher, ricordati da Morena Piccinini. Il problema, però, non è tanto problematico dal lato previdenziale quanto piuttosto da quello del mercato del lavoro.  E poiché abbiamo un mercato del lavoro molto instabile, con forti aree di precarietà, la conseguenza è che esiste un problema sul calcolo contributivo, ma sarebbe un errore partire dalla coda e rimettere in discussione il sistema contributivo che, comunque, da un assetto di linearità sostanziale perché è un rapporto tra quanto viene versato e quanto si riceve.

Premesso tutto ciò, penso però che dobbiamo avere un percorso il più possibile condiviso, attraverso la normale dialettica, che affronti cinque questioni che, a mio avviso, sono questioni non risolte per completare il quadro.

Ovviamente, non essendo temi marginali, capisco che si possa considerare tattica la mia dichiarazione iniziale “non parliamo di riforma”. Però, ritengo che ci si possa  comprendere.

Innanzitutto, un tema grossissimo, che non attiene alla struttura delle riforme previdenziali ma che attiene ad un grande problema sociale: le pensioni minime sono troppo basse. Un intervento di riqualificazione è ovviamente un intervento molto oneroso. Quindi va valutato in un arco temporale di riguardo ma non c’è dubbio che questo era presente nella valutazione complessiva non solo del Governo ma anche dell’opinione pubblica.  Nella scorsa legge di stabilità abbiamo operato un primo parziale recupero ponendo fine all’ingiustizia della differenza della no tax area tra i lavoratori  dipendenti che erano a quota ottomila ed i pensionati che erano al di sotto. Ed abbiamo dato una risposta di “equiparazione”. Una parziale risposta perché il problema di fondo in tale contesto è che noi abbiamo non solo un numero elevatissimo di pensioni minine e non adeguate ad un livello di vita complessivo. Non sfugge a nessuno l’importanza del tema ma anche la dimensione di questo problema che quindi va affrontato con tutta la prudenza del caso.

Il secondo tema è più di ricalcolo ma non c’è dubbio che il permanere dell’equivoco tra assistenza e previdenza c’è tutto. Dobbiamo riuscire a fare una operazione di chiarezza. Non c’è dubbio che è vero che la previdenza anche in un sistema contributivo sostanzialmente regge se stessa ma l’assistenza no. E quindi c’è necessità di chiarezza. Però è evidente quanto sia delicata la questione perché dal momento in cui si affronta la separazione bisogna capire quali sono i bisogni che sono modificati nel Paese e la percezione delle persone. Quindi è un tema rilevante dal punto di vista dell’approccio sociale, non per la dialettica sindacati/parti sociali/Governo ma è molto più complessa perché riguarda la struttura della distribuzione sociale.

Il terzo tema riguarda la ricongiunzione: quando Damiano era Ministro e Domenico Proietti ed io eravamo negoziatori, abbiamo portato a casa la totalizzazione, ma non è ancora la ricongiunzione, che oggi è onerosa . Bisogna trovare delle soluzioni perché è un tema che prima o poi va affrontato proprio perché non consente, in un mercato del lavoro come quello che abbiamo, la stabilità definitiva.

Il quarto tema: è la previdenza complementare, che va rilanciata. Ne ho parlato con il Ministro Poletti. Anche per avviare una nuova campagna. Ne ho parlato anche con la Presidenza del Consiglio e con il Sottosegretario Nannicini perché  a questo punto – dopo le incertezze di questi ultimi due anni – nei quali, da un lato, abbiamo aumentato le tasse sui fondi, dall’altro abbiamo consentito sconto degli investimenti in economia reale, il problema della tassazione è un tema che si pone imprescindibile e che va affrontato.  E’ chiaro però che questo significa, anche per un  approccio  più determinato, che noi continuiamo ad avere di fatto – salvo un settore specifico – tutto il mondo pubblico ancora al di fuori dalla previdenza complementare .

Infine, il quinto tema è la flessibilità in uscita.Premesso che – come ho detto prima –  non considero praticabile  una soluzione strutturale rispetto al rapporto tra uscita ed attesa di vita, penso invece  che la riforma Fornero sia molto rigida ma, per fortuna, non lo penso più io o Cesare Damiano che siamo cofirmatari di una proposta, ma lo pensa l’insieme del Governo e lo pensano i sindacati anche se con diverse eccezioni. Quindi la discussione è matura”.
Il Sottosegretario Baretta ha, però, voluto sottolinearne un aspetto relativo non solo  dal versante previdenziale ma anche dello sviluppo. Le aziende, soprattutto,in un momento di ripresa economica debole ma certa, hanno bisogno di un ricambio del mix generazionale, che va fatto con il minore trauma possibile e, quindi, una soluzione che consenta come riuscire ad anticipare rispetto ad un’età che va verso i 67 anni di uscita è un contributo sia dal lato sociale che dal lato industriale,  dello sviluppo e della crescita .

Ora, come affrontare questo problema ? Innanzitutto, come Governo pensiamo di realizzare il provvedimento nella legge di stabilità. Quindi abbiamo un po’ di tempo per non rincorrere gli annunci, salvo quello strutturale che il Governo ha già affrontato dichiarando che è intenzionato ad affrontare il tema, per avviare una discussione di merito, la più equilibrata possibile. Il presidente del Consiglio lo ha detto che ci saranno una serie di incontri con le parti sociali, i sindacati e con chi ha competenza, per poter definire l’assetto.
A questo punto i problemi che abbiamo di fronte sono due, ha fatto presente il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, affrontando proprio in questa veste la questione, a partire “dal calcolo attuariale”. “Dobbiamo fare in modo che anche nel rapporto con l’Europa si possa trovare una soluzione che sia possibile con l’equilibrio dei conti.. – ha dichiarato Baretta.

Il secondo è la cassa: viene poco considerato questo aspetto ma, invece, è importantissimo perché se un lavoratore esce un anno due/tre anni prima della maturazione dei requisiti  c’è da chiedersi come possa vivere, mangiare…. Dunque, ha bisogno di un reddito sostitutivo o di una anticipazione. E quindi il problema della cassa, dal punto di vista del bilancio pubblico è molto, molto serio in questo particolare frangente storico.....(13/05/2016-ITL/ITNET)

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