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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - ESPRESSIONE DELL'IMPRENDITORIA ITALIANA CHE ORIGINA DAL SUD IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA VINCENZO BOCCIA

(2016-03-31)

  Eletto dal Consiglio Generale di Confindustria viene dal Sud il nuovo Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Salernitano, 52 anni, laureato in Economia e Commercio, imprese nel settore tipografico

In Boccia si sono sentiti rappresentati gli imprenditori di Piccola Industria che in Boccia hanno visto il profilo di un industriale manifatturiero, autorevole e indipendente, carismatico e di comprovata attitudine alla leadership, di lunga militanza associativa, con un’approfondita conoscenza del Sistema e della tecnostruttura; una personalità caratterizzata da una forte attitudine alla delega, all’ascolto dei territori, alla sintesi delle diverse sensibilità, con grandi capacità comunicative.

Vincenzo Boccia è stato fortemente sostenuto, fra l'altro,  dal sistema confindustriale pugliese per la sua "visione concreta e innovativa, capace non solo di sintetizzare in modo efficace gli interessi delle imprese, ma soprattutto di dare centralità allo sviluppo del sistema produttivo italiano e aumentarne la competitività".  Vincente la sua linea di una profonda riorganizzazione delle strutture associative, per dare ancora più efficacia all’azione di Confindustria.

Ma anche i Giovani Imprenditori hanno riconosciuto in Boccia quella "visione innovativa e concreta, capace di sintetizzare in modo efficace gli interessi di grandi, medie e piccole imprese e di dare centralità allo sviluppo del patrimonio manifatturiero e competitività al sistema dei servizi".

Boccia ha già ricoperto numerosi incarichi. Da Squinzi ha avuto l'incarico per il settore del Credito e Finanza nel Comitato di presidenza.

La sua proposta vincente su quella di Alberto Vacchi, coetaneo, bolognese ed imprenditore della meccanica, oltre che presidente di Unindustria bolognese, l'ha spuntata per soli 9 voti su 192.

Boccia - che assumerà l'ncarico il 25 maggio prossimo - ha sottolineato di voler puntare su "una Confindustria che vuole essere corresponsabile della crescita del paese". Una linea che lo porterà al coinvolgimento di più colleghi possibile nella squadra e nell'assemblea per aprire "una nuova stagione di corresponsabilità e impegni".

Un'azienda che ha 55 le Arti Grafiche Boccia rappresentano un'esperienza di  notevole interesse nel panorama imprenditoriale italiano e soprattutto del Mezzogiorno d'Italia. E, come nota il Professor Castronovo, autore del volume “Arti Grafiche Boccia. Un’impresa italiana all’avanguardia” edito da Laterza,  l'obiettivo di eccellenza perseguito dall'azienda, attraverso la difficile transizione dettata dalla rivoluzione digitale, ha rappresentato la chiave di un percorso di successo."

Con oltre 40 milioni di fatturato nel 2014, cresciuto negli ultimi 5 anni del 20% circa, Arti Grafiche Boccia è una delle industrie leader nel settore a livello continentale. Si caratterizza per la presenza nello stabilimento di Salerno di alcuni dei più innovativi impianti, in alcuni casi prime installazioni in assoluto in Europa. Arti Grafiche Boccia stampa quotidiani, riviste specializzate, cataloghi, stampati per la grande distribuzione organizzata, etichette e cluster per i comparti dell’agroalimentare, del beverage e del pet food.

L’azienda, fondata negli anni sessanta, è stata sempre all'avanguardia per intuizioni e scelte imprenditoriali. Nel 2015 l'azienda occupava  circa 150 addetti. Suo punto di forza la costante ricerca dell'innovazione: negli ultimi cinque anni ha investito oltre 54 milioni in macchinari e tecnologie

La narrazione  di Castronovo si snoda nell’arco di oltre mezzo secolo. La piccola azienda artigiana fondata da Orazio Boccia agli inizi degli anni sessanta è diventata una delle imprese del settore più internazionalizzate, presente in dieci paesi di tre continenti.
Un’appassionante vicenda umana oltre che aziendale. Una dinamica realtà produttiva nata dal nulla, grazie alla passione, alla tenacia e all’intelligenza di uno “scugnizzo”: Orazio, orfano di padre e vissuto per anni nel “Serraglio”, come veniva etichettato allora l’orfanotrofio Umberto I.

La lunga battaglia per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda, una scommessa che nei primi decenni viene vinta grazie al coraggio e alla determinazione con cui Orazio persegue la sua visione di impresa sociale, refrattaria a compromessi clientelari, proiettata sulle commesse dei privati e sul mercato, privilegiando sempre la qualità delle produzioni.
La fase molto critica vissuta agli inizi degli anni novanta e la svolta nella gestione, con l’ingresso al vertice aziendale dei due figli di Orazio, Vincenzo e Maurizio. L’introduzione di criteri di conduzione manageriali moderni e il consolidamento dell’innovazione con il conseguente acquisto di macchinari d’avanguardia, spesso prime installazioni assolute in Europa.
La diversificazione produttiva e l’apertura di sedi commerciali all’estero, in Francia, Inghilterra, Nord Europa.

I riconoscimenti come il Cavalierato del Lavoro a Orazio e l’ascesa in Confindustria di Vincenzo, diventato Presidente della Piccola Industria e successivamente del Comitato Credito e Finanza. Le celebrazioni come la manifestazione per i “Cinquanta più uno anni” dell’Azienda, con il messaggio di apprezzamento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Il nuovo modello della Fabbrica dell’Eccellenza, che unisce all’ottimizzazione dei costi e delle mansioni lo spirito di squadra, nella condivisione di un progetto di crescita produttiva e valoriale.
Queste e tante altre vicende sono raccontate con lucida analisi ma anche con passione per il mondo dell’industria e delle piccole imprese che crescono. Una sfida che sarà riproposta ad Expo e che nasce dalla vocazione innata di chi sa coniugare i valori dell’impresa con quelli della responsabilità sociale e del rischio. (31/03/2016-ITL/ITNET)

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