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ITALIANI ALL'ESTERO - ARGENTINA - ROMANELLO(MAIE- CGIE): "IL PARTITO DEMOCRATICO IN ARGENTINA: DUE IDENTITA' SCISSE"

(2016-01-22)

Che la battaglia fra i partiti e formazioni politiche  per le prossime elezioni amministrative in alcune delle maggiori città italiane e che lo sguardo alle elezioni politiche del 2018 sia sempre più attento, è più che evidente anche sul fronte degli italiani all'estero, laddove strategie e posizioni si evolvono, a destra come a sinistra, al centro o non si sa bene cosa,  in modo non sempre chiaro e sicuramente ben piu' complesso, nonostante gli italiani in Italia della complessità siano maestri, giacchè si sviluppa a cavallo fra situazioni, partiti e personaggi politici locali, oltre che italiani 

Buon ultima sul fronte Sud America è il confronto a distanza fra  MAIE e PD Argentina, questa volta sul neo Presidente argentino di origini italiane Macrì, ma anche  la sua ragion politica, alleanze con esponenti della comunità italiana, disomogeneita' della comunità italiana nel dibattito politico sulle candidature alle presidenziali, rapporto Italia/Argentina nell'attuale momento storico.

In tale contesto, scrive da Mendoza Marcello Romanello, esponente del MAIE e riconfermato rappresentante della comunità italiana al Consiglio Generale degli Italiani all'Estero  "A ben quaranta giorni dall’insediamento di Mauricio Macri alla Presidenza, la Segreteria del Partito Democratico-Argentina sembra finalmente essersi resa conto che gli argentini hanno scelto un Presidente “di origine italiana e calabrese”, che essendo nientemeno che “ il nipote dell’indimenticabile dirigente della collettività Tonino Macri” si merita gli auguri di buon lavoro e l’auspicio “di riportare l’Argentina tra i paesi più produttivi al mondo.”
Romanello fa, quindi, presente che "Parole di elogio al nuovo Presidente non sono mancate nell'ultimo comunicato stampa dei giorni scorsi,  nel quale si segnala ben chiara la necessità che il nuovo governo “riponga in marcia un paese (l’Argentina) tanto caro agli italiani.”

Tuttavia, ricorda l'esponente del MAIE estrapolandone alcune affermazioni che " in una nota di dicembre, "non smentita dalla Segreteria argentina  "il Partito Democratico di Buenos Aires commentando la vittoria di Macri al ballottaggio l’aveva qualificata “una rivoluzione conservatrice”, “un errore”  che comporterà “un grande trasferimento di reddito  verso i settori economicamente più concentrati."    Ma "non solo" commenta Romanello, "Tanti erano i mali che avrebbe comportato per l’Argentina l’elezione di Macri, che il Partito Democratico locale - in quella stessa nota -  riteneva finiti “gli anni di progresso economico, sociale e civile, che hanno avuto come risultato l’inclusione di molte persone.” Ma auspicava “prima o poi, il popolo argentino e le forze che lo rappresentano, tra cui il Pd – Buenos Aires, resisteranno all’avanzata della destra.”

E Romanello si domanda "Ma è quello stesso PD Argentina che ora ritiene che “ Le esigenze argentine di un rilancio su vasta scala della produzione agricola,  ben si conciliano con le esigenze italiane di esportare know how e macchinari di ultimissima generazione per la trasformazione dei prodotti agricoli.” 
Dunque, prosegue l'esponente del MAIE “Il Pd Argentina sarà lo sprone necessario affinché i due governi riprendano una collaborazione cessata da anni non certo per volere italiano.”

  E commenta sarcasticamente  "Sembra davvero che il PD Argentina sia in preda ad un’isteria politica da ricovero!"

Rincarando la dose, poi, sostiene  "L’odio del Partito Democratico Buenos Aires (il più rappresentativo per la quantità di italiani residenti in questo  paese sudamericano) verso Mauricio Macri si era già manifestato lo scorso luglio. Nella pagina di Facebook del Partito Democratico Buenos Aires si può leggere ancora oggi il comunicato distribuito a tutta la comunità italiana dell’Argentina a firma di Alfredo Llana  Buenos Aires si può leggere ancora oggi il comunicato distribuito a tutta la comunità italiana dell’Argentina a firma di Alfredo Llana –segretario PD Buenos Aires- che con un epico titolo “No a nome nostro”  defenestrava l’accordo tra il MAIE e il Presidente Macrí.....

In quel comunicato - prosegue il MAIE  il Partito Democratico dopo aver affermato che “Macrí non è precisamente il miglior esempio del contributo che l’emigrazione italiana fece al nostro paese (l’Argentina)” e qualificato come “la brutta copia di Berlusconi” perché senza scrupoli e senza ideologia ma  “senza la capacità né l’inventiva del Berlusconi originale”, chiariva che il sostegno del Maie alla candidatura di Macrí non rappresentava quello della comunitá italiana dell’Argentina....

  Infine Romanello avanza  "Questo cambio di atteggiamento del PD locale non sarà dovuto forse alla prossima visita dell’8 febbraio del Presidente Renzi in Argentina?

E conclude "Resta solo da capire quale delle due è la personalità primaria e quale la secondaria;  e siccome a nessuno giova un Partito incapace di rappresentare la comunità italiana in Argentina, ci auguriamo che ben presto qualcuno trovi la terapia giusta per ricomporre le due identità scisse del Partito democratico in Argentina." afferma l'esponente del MAIE. (22/01/2016-ITL/ITNET)

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