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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PREVIDENZA 2016 - IL PUNTO DI FULVIA COLOMBINI(PREVIDENZA INCA CGIL):"DALLA NO TAX AREA AL PART TIME, VII SALVAGUARDIA ESODATI, PENSIONE PERSONALE SCOLASTICO"

(2016-01-18)

  "Avevamo chiesto una modifica della Legge Fornero Abbiamo ottenuto con la legge di Stabilità 2016 un complesso di provvedimenti che, però, riguardano gruppi di persone significativi, ma non numerosissimi."  Lo afferma ad Italian Network/Italialavorotv, Fulvia Colombini, del Collegio di Presidenza del Patronato INCA CGIL e responsabile della Previdenza, commentando le innovazioni sul fronte previdenziale.

NO TAX AREA per coloro che hanno più di 75 anni, che passa da 7.750 euro all'anno a 8.000 euro, e per quelli che hanno meno di 75 anni da 7.500 a 7.750. Un piccolo ritocco ad un parametro da tempo non ritoccato,  e che invece dovrebbe esserlo in ogni legge di stabilità, come noi chiediamo, in modo da mantenere e semmai incrementare il bacino degli assicurati. Questo è stato solo un piccolo "contentino", commenta la sindacalista del Patronato INCA

Altro provvedimento, la cosiddetta sperimentazione del PART TIME negli ultimi tre anni della vita lavorativa.
Per i lavoratori e lavoratrici a cui mancano tre anni per raggiungere l'età dell'anzianità - 66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 anni e 7 mesi per le donne - possono scegliere di ridurre il proprio lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
  A costoro l'INPS accredita figurativamente i contributi come se lavorassero tutto il giorno in modo da arrivare al requisito della pensione, senza avere una decurtazione dell'assegno previdenziale.
Il datore di lavoro  i contributi che dovrebbe pagare per il lavoratore li versa in busta paga alla persona che potrà lavorare gli ultimi tre anni a metà tempo e guadagnare intorno al 65% di quello che guadagnava lavorando a tempo pieno.

  Di per sé - spiega Colombini - è un provvedimento che potrebbe essere anche positivo, bisogna però vedere da quante persone sarà utilizzato come forma di staffetta generazionale:  escono più anziani, o comunque riducono il loro impegno  lavorativo, per poter fare entrare quelli più giovani. 
  Non è, però, automatico che - a fronte della riduzione dell'impegno lavorativo del lavoratore anziano -  l'azienda si impegni ad assumere dei giovani. E poi dovremo vedere in quanti ricorreranno in quanto tutte le famiglie hanno magari in casa un figlio che invece non trova lavoro, è disoccupato, e allora lo stipendio dei genitori o del padre o della madre anche anziano serve a mantenere più generazioni. 
Quindi, sulla carta l'opzione può anche andare bene ma bisognerà vedere se sarà utilizzata o se riguarderà, come è stato nel passato, numeri molto piccoli, che non saranno in grado di spostare, sul piano del mercato del lavoro, i numeri delle assunzioni"

L'iniziativa al momento riguarda solo il lavoro privato. Per il pubblico al momento non è previsto e - sottolinea l'esponente del Patronato INCA CGIL - non so francamente se sarà previsto. Il pubblico ha, d'altra parte, problemi diversi,  come la stabilizzazione di tutti coloro che sono entrati come precari in questi anni e che si trovano a non essere stati mai assunti in pianta stabile perché c'è il blocco degli organici;  perché bisogna ridurre la spesa pubblica. E quindi non so se  sarà mai utilizzato  anche per il pubblico".

E' stata poi introdotta la settima salvaguardia per gli ESODATI, ma stiamo già parlando dell'ottava, perché gli esodati rimasti sono stimati dall INPS intorno a 50.000 e questa settima salvaguardia è stata pensata per consentire di andare in pensione a circa 26.000 persone.  Quindi ne rimane ancora un'altra metà che è scoperta. Per costo stiamo chiedendo un'altra salvaguardia .
Anche in questo caso avevamo chiesto al Governo un impegno a fare finalmente un'opzione strutturale che riguardasse tutti,ma anche questo non lo abbiamo avuto.
  Possiamo dire però che sostanzialmente i requisiti della sesta salvaguardia vengono mantenuti e  viene introdotta anche una quota di lavoratori edili che in precedenza erano stati esclusi.
Quindi ci saranno queste ulteriori 26.000 persone che nel corso del 2016 potranno maturare i requisiti e quindi il diritto al pensionamento all'inizio del 2017.

Infine, un'ultima postilla riguarda  il pensionamento del personale della SCUOLA, all'incirca 1.200 persone, Insegnanti che hanno ricevuto da parte dell'INPS il diritto ad andare in pensione perché rispetto alle regole della sesta salvaguardia potevano andare in pensione addirittura il primo settembre del 2015,  ma per una serie di lungaggini non è stata messa in pratica.  Con la  legge di stabilità 2016 è stato definito che queste 1.200 persone potranno esercitare questo loro  diritto fino al primo settembre del 2016." conclude Fulvia Colombini ribadendo il fatto che tali provvedimenti vanno incontro alle esigenze di gruppi limitati di cittadini che potranno così accedere alla pensione. (18/01/2016-ITL/ITNET)

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