Direttore responsabile Maria Ferrante − mercoledì 1 maggio 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

SINDACATI ITALIANI NEL MONDO – BARBAGALLO (SEGR.GEN.UIL):”INSIEME GIOVANI E VECCHI ARRIVIAMO PRIMA DOVE VOGLIAMO “ SINDACATO + VOLONTARIATO PER UN “SISTEMA DI SOLIDARIETA’” APPUNTAMENTO A BARI.

(2015-07-03)

  “La società del nostro paese sta cambiando profondamente ma il paese non si sta adeguando alla società. Noi continuiamo a dire che il paese è cambiato ma che dobbiamo cambiare pure noi, perché se non cambiamo da soli ci cambiano gli altri, e se ci cambiano gli altri ci fanno a loro immagine e somiglianza. E a noi, probabilmente, non piacerebbe. Ma – il dato di fatto è che - la società sta cambiando, tant'è che il record negativo di natività e l’invecchiamento della popolazione comporterà di ridisegnare il sistema di welfare di questo paese”.  E l’avvertimento a più riprese lanciato dal Segretario Generale della UIL Carmelo Barbagallo e ribadito in occasione della firma dell’accordo fra la UIL Pensionati, del  Patronato ITAL UIL e l’Università telematica Pegaso,  per l’alfabetizzazione informatica dei pensionati aderenti alla UIL e dei loro familiari.

Ed il Segretario Generale coglie l’occasione, prima nel corso della conferenza ed in seguito con i giornalisti, di un rendez vous sulle politiche di welfare del Governo Renzi.
Prima considerazione, “l'unica cosa buona, ma fatta a metà, gli 80 euro dati ai bassi redditi. Se solo avesse chiesto a noi gli avremmo spiegato che dare 80 euro ad una famiglia con tre redditi al di sotto del tetto e non darne nessuno ad una famiglia al di sopra del tetto avrebbe impoverito quest’ultima. Era sbagliato e i dati statistici  dell’indagine presentata oggi da Renato Mannheimer lo confermano: le famiglie monoreddito si sono impoverite”.

Inoltre, prosegue Barbagallo  “quando abbiamo detto che bisognava estendere gli 80 euro ai pensionati perché sono i veri ammortizzatori sociali del paese - la prima risposta dell'indagine -  perché sono impegnati in un lavoro familiare di supplenza con i nipoti; in ogni famiglia dove c'è un disoccupato, cassintegrato, esodato od  un giovane in cerca di occupazione, i pensionati suppliscono al reddito familiare. Ma Renzi ha il problema di  dare gli 80 euro prima ai lavoratori attivi che ai pensionati. Poi si sono lamentati che gli 80 euro non si sono tradotti in consumi, perché sono serviti per pagare IMU, TASI, tasse locali e quant'altro, piuttosto che fare la spesa. E che il paese si sta impoverendo... “

In Italia – ricorda il Segretario Generale della UIL - per anni è stata rappresentata la condizione per cui i pensionati sono considerati un peso per il paese, e non è vero! perché le pensioni se le sono pagate solo i lavoratori e i datori di lavoro- Anzi, lo Stato ha fatto cassa rubando soldi ai pensionati. Ma è stata  rappresentata come un costo. Per chi !” chiede il sindacalista, che ricorda, tra l’altro, “come sindacati abbiamo chiesto la separazione tra l'assistenza e la previdenza ed  i pensionati e le imprese si fanno carico anche dell'assistenza.”

Dulcis in fundo: “Poi ci hanno fregato 18 miliardi, ma quando li hanno fregati erano poca cosa, quando ce li dovevano ridare sono diventati  molti!. 
E però l'immagine che viene data al paese è che  lo Stato si fa carico della previdenza. Ci spiegassero come ! Hanno fatto sempre cassa, e l'ultima riforma Fornero fa cassa fino al 2020 per 80 miliardi. Intanto  18 sono stati già dichiarati incostituzionali. E non ce li vogliono manco restituire !  E la tragedia sapete qual è ? Che siccome non c'è alternativa rischiamo di cadere dalla padella alla brace”.

“Io vorrei – afferma Barbagallo - che questo governo si rendesse conto che è ora di farsi aiutare dalle forze sociali dalle forze intermedie e dal sindacato: Noi chiederemo a  Renzi di venire a settembre a Bari a discutere con il sindacato e probabilmente qualche cosa gliela potremmo spiegare visto i risultati che sta ottenendo. Non solo elettorali, ma anche di  credibilità !.”

“Come fare allora per trasformare una risorsa che viene considerata un costo in una risorsa attiva ?
Per il Segretario Generale della UIL “non solo cercando di avere  idee nuove per una condizione diversa. Abbiamo detto che bisogna dare flessibilità in uscita e stabilità per i giovani, anche perché  i giovani non fanno più figli non avendo certezze nel futuro, ma se continuiamo così non ci sarà sistema di welfare che tenga quando diventeremo un popolo di anziani. Non basteranno manco gli immigrati che arrivano a coprire i posti di lavoro. Spero sempre che i professori si mettano a studiare come fare. Intanto abbiamo dato noi ai nostri ricercatori qualche input.
Ed, a proposito, un ricercatore nel nostro paese costa alla collettività e alle famiglie 800.000 euro, e oggi lo regaliamo ai nostri competitor, perché i giovani se ne vanno a lavorare all'estero”.

Quanto alla “flessibilità in uscita siccome l'aspettativa di vita continua ad aumentare nonostante i tagli alla sanità - cioè nonostante tentino di ammazzarci, ma noi siamo resistenti. Glielo spiego sempre -. ma per fare il reddito siamo arrivati al punto che accudivamo bene gli anziani in famiglia in special modo quelli non autosufficenti, non per i servizi che non ci sono, ma perché sapevamo che era un reddito familiare, fino ad arrivare al punto che anche se morivano facevamo finta di niente. Prima succedeva solo al sud, adesso succede anche al nord, perché la famiglia monoreddito è una famiglia con l'esodato, il cassintegrato e se non tiene bene il pensionato e se non lo fa sopravvivere rischia di avere un problema non di poco conto….”
.
Oggi il governo, il “ministro della disoccupazione” dice che vuole parlare della flessibilità in uscita, ma ho l'impressione che lui la flessibilità di cui vuole parlare sta nel fatto che alcune imprese gli hanno detto che per alcuni lavori non possono tenersi lavoratori di 55, 60, 65 anni.
Avremmo dovuto decidere noi, ma dovevamo andare in Europa a contrastare questa impostazione, perché le aziende volevano svecchiare il personale mandandolo in pensione, poi ci hanno accusato….”

Cosa diranno, allora, al governo nell’incontro sulla flessibilità nei prossimi giorni  ? chiede Italialavorotv /Italiannetwork . “vogliamo il turnover per dare spazio ai giovani nel lavoro e perché alcuni lavori non si possono fare ad una certa età”. Se vuole far pagare meno agli imprenditori facendo pagare ai pensionandi, e non solo la loro uscita flessibile ma anche il resto,  non siamo per niente d’accordo”.

“Certo – ammette il leader della UIL -  nel pubblico è stato fatto di tutto e di più. E,  attenzione, nel pubblico solo lo Stato non pagava i contributi normalmente ! Poi veniva a scaricarci le tasse e i debiti nelle casse dell'INPS.” Ed a proposito, Barbagallo non ha alcuna remora ad identificare “l'INPS come una discarica indifferenziata: tutte le casse che sono in deficit le scaricano all'INPS e poi dicono che c'è qualche problema economico.”

“Ma perché non si inverte (il sistema: ndr.) visto che abbiamo un Presidente del Consiglio che vuole “cambiare verso” sulla flessibilità ? domanda Barbagallo, rispondendo tono su tono alla linea del Premier  Renzi, che riassume in poche parole “non il posto fisso ai giovani e anziani al lavoro tutti fino ad una stessa data, anche se le loro attività sono diverse”. Mettiamoci  invece d'accordo – dice il sindacalista -  e  cominciamo a discutere dei lavori,  che una volta si chiamavano, “usuranti”, che non possono essere espletati fino a una certa età. Pensiamo all'uscita flessibile,  invece di parcheggiare nel giardinetto il pensionato aspettando che muoia presto così si risparmia l'INPS. Perché non fargli  curare il giardinetto facendo così  un lavoro socialmente utile ? Quello stesso lavoro che nel passato lo abbiamo fatto fare ai giovani creando precarietà in modo che i giovani non avessero futuro.

Però nessuno vuole mettere mano a queste cose, mentre,  nel mondo si parla di nuova rivoluzione industriale 4.0. Ma in Italia manco se ne parla . Ed in Europa non si tiene ancora conto di quello che si sta realizzando nel resto del mondo.” Barbagallo sottolinea  “gli americani ci hanno fatto pagare la crisi finanziaria, spacciatori di titoli tossici, e la rivoluzione industriale 4.0 significherà che ci sarà un cambiamento del sistema di lavoro e avremo nuovi lavori, nuove società, nuove condizioni per le quali non saremo preparati” lascia intendere il leader della CGIL, aggiungendo che la stessa Germania avrà i suoi problemi, visto e considerato che le tecnologie della società digitalizzata sono e saranno in mano agli americani.” 

Ed allora “perché non cominciamo a pensare a costruire la nuova società e il nuovo futuro. Perché non cominciamo a dare risposte all'invecchiamento attivo degli anziani, che possono diventare una risorsa e non un peso ? Perché non cominciamo a discutere di come rifare il welfare ? “ e Barbagallo ricorda come nel passato il sistema di welfare abbia funzionato tanto da permettere all’operaio Fiat di Termini Imprese, a differenza dell’operaio tedesco della Volkswagen che pure guadagnava il doppio, di poter mandare il figlio all’università, sia pure con un po’ di sacrificio.
“Oggi è l'esatto contrario, perché ci hanno impoverito. Su queste cose dovremmo discutere”.

Ed a proposito della Germania, è dei giorni scorsi l’incontro fra sindacati italiani e tedeschi a Berlino, cosa ne pensa del sindacato tedesco ? gli chiediamo. “Andando alla IG metal è venuto fuori che su 600.000 dipendenti che la  Volkswagen? ha in giro per il mondo per contratto non possono licenziare nessuno e noi qui parlavamo dell’art.18. In Germania – spiega il sindacalista della UIL -  considerano i lavoratori una risorsa umana. In Italia vengono, invece, considerati un costo e persone da sfruttare.  Ebbene, stigmatizza Barbagallo “Bisogna togliersi questo vizio e fare in modo che le imprese, i lavoratori, i sindacati ed i governi possano discutere il futuro del Paese.”

Poi, il Segretario generale della UIL accenna “Stamattina si parlava del volontariato, io ho cominciato a prendere contatti con tutto il mondo del volontariato a partire da “emergency”. L’abbiamo lasciato un po' ai margini e non ho capito mai perché. Lo abbiamo lasciato in mano all'estremismo piuttosto che permettere,  di essere, assieme al nostro,  un sistema di solidarietà.”  “Vuol dire – spiegherà poco dopo ad Italialavorotv/Italiannetwork  - “stare in mezzo alla gente, ai lavoratori, fare rete, fare sindacato dei cittadini e trovare in queste forze vitali le energie per cambiare il Paese, veramente”  Ricorda Barbagallo “proveniamo come sindacato da una società di mutuo soccorso, dobbiamo ritornare a fare il mutuo soccorso.

E, conclude, a proposito della storia degli anziani e dei giovani, c'è un proverbio masai - che ho imparato a Firenze -  “i giovani corrono veloci,  gli anziani conoscono la strada”. E io aggiungo “se mettiamo assieme i giovani e gli anziani arriviamo prima dove vogliamo andare”. Conclude chiudendo la “giornata”. (03/07/2015-M.F.-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07