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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - RIFORME - DE SANTIS(PRES.ITAL UIL):"NESSUN DUALISMO FRA PATRONATI. P.A. NATURALE INTERFACCIA". E L'ITAL RILANCIA: NUOVE SEDI, SERVIZIO LEGALE INDEBITI. PUNTO COMA ALL'ESTERO..."

(2015-02-18)

  Un 2014 dal finale "tempestoso" con l'ipotesi di drammatici tagli al Fondo Patronati inserita nel contesto della Legge di stabilità 2015, in parte alla fine rientrati. Un inizio d'anno che si apre alle attese dei decreti attuativi della riforma dei Patronati che la stessa Legge di stabilità ha avanzato in alcune delle sue linee essenziali. Sull'argomento il dibattito è in atto, e non solo fra Governo, Patronati e istituti previdenziali, quant'anche fra gli stessi patronati e, per meglio dire,  fra raggruppamenti di Patronati (CE.PA, C.I.P.A.S, C.I.P.L.A e CO.PA.S ) espressioni di identità e realtà diverse.

A testimoniare tale diversità l'analisi avanzata dal rappresentante dei Patronati del CIPLA nei giorni scorsi circa la necessità di un superamento del dualismo esistente fra "la posizione di chi esprime un  'dogma' intangibile  a sostegno di un modello di front office per la Pubblica Amministrazione e la posizione di chi afferma "dobbiamo aggiornarci" e "rimettere al centro le esigenze del nuovo welfare" per il comune obiettivo di dare efficaci risposte alle attuali esigenze del cittadino.  Un'analisi in cui non tutti i Patronati si riconoscono.

Non la condivide il Presidente del Patronato ITAL UIL, Gilberto De Santis, che - nel corso di una intervista con Italialavorotv/Italiannetwork (vedi:      ) - ha affermato: "Non capisco neanche la problematica. L'attività del patronato serve ad assistere e tutelare i cittadini per far valere i loro diritti nei confronti della pubblica amministrazione. Chiudere  la porta alla pubblica amministrazione ?  E' invece  opportuno che una struttura che si interfaccia tra cittadini e P. A. abbia rapporto con tutti e due i soggetti interessati. Non capisco, dunque, cosa significhi superare il dualismo, non lo capisco proprio"

Quanto alla necessità di una più flessibile risposta alle esigenze piu' attuali e diversificate dei cittadini - la stessa che viene colta da patronati "apri e chiudi", non certificati come altri enti di Patronato...ma molto attenti alle esigenze del mercato, avanzata dallo stesso esponente del CIPLA  (a cui aderiscono Organizzazioni del Lavoro autonomo ndr.), il Presidente dell'ITAL UIL ha commentato "non capisco di cosa si stia parlando"  Ed ha, poi, precisato  "a tali esigenze i Patronati del CEPA danno gia' delle concrete risposte attraverso altre strutture di servizi  ad hoc che offrono questo tipo di assistenza "  Un esempio ?  "i CAAF".  Piuttosto, ha chiosato " è che loro vorrebbero fare tutto, noi facciamo le cose per cui siamo chiamati dalla legge".

A proposito di Legge, il Ministro del Lavoro Poletti, nei giorni scorsi ha annunciato che a breve saranno predisposti i decreti attuativi della riforma dei Patronati e che i Patronati saranno chiamati a confronto. Quali le sue preoccupazioni sul merito ?

"Più che una preoccupazione un auspicio", dichiara il Presidente del Patronato ITAL:  "come c'è scritto anche nel decreto "sentiti i patronati" significa che ragioneranno con noi che conosciamo il territorio, le istanze dei cittadini, il  come e in che modo migliorare l'assistenza alle persone.  Se poi pensano di fare i decreti chiusi in una stanza dove loro si parlano e non hanno il contatto con la realtà, questo sarebbe un errore sia per il ministero che per i patronati. Ma non credo che questo avvenga!"

Nel dibattito sul taglio al Fondo patronati erano emerse preoccupazioni circa il mantenimento delle sedi di Patronato all'estero. Per quanto riguarda l'Ital ci saranno dei cambiamenti in tal senso oppure una razionalizzazione della struttura permetterà il mantenimento delle sedi ?

"Quello che non vogliamo sicuramente fare è chiudere le sedi all'estero, precisa De Santis,  perchè  in moltissimi casi - e lo abbiamo sempre detto - con la chiusura dei Consolati sono l'unico riferimento per i nostri cittadini che hanno bisogno non solo di far valere i loro diritti ma anche  di risolvere i loro problemi nei Paesi di residenza. Certamente il taglio è stato immotivato. E' stato sì contenuto ma è stato, comunque, un errore da parte del Governo. Noi faremo in modo, anche con altri sacrifici da parte dei nostri operatori all'estero, di fare si che non venga meno l'assistenza alle persone. Per questo motivo vorremmo che si concludesse la convenzione con il ministero degli Affari Esteri, affinchè venga riconosciuto in maniera ufficiale il ruolo del patronato, avendo anche la possibilità di interloquire meglio con i connnazionali all'estero".

Prossimamente l'ITAL UIL assumerà la responsabilità pro tempore del CEPA, sarà questo uno dei punti nodali sui quali vi impegnerete ?
"La responsabilità del CEPA deriva da una turnazione fra i Patronati aderenti" precisa De Santis, sottolineando poi " ma abbiamo avuto sempre un rapporto corale" puntualizza il sindacalista della UIL. "Dunque non cambia qualcosa quando c'è un altro presidente. E' sempre un lavoro collegiale, di squadra, di un gruppo che fa gli interessi più generali del patronato e dei suoi assistiti".

E a proposito di estero, quali saranno i prossimi impegni e su quali aree sarete maggiormente presenti ?
"Continueremo le iniziative che pensiamo siano importanti, fondamentali. Abbiamo anche istituito un ufficio legale apposito per andare incontro ai problemi che possono insorgere, ad esempio sugli indebiti INPS. Per cui i pensionati quando ricevono richiesta di indebiti dall'INPS potranno rivolgersi all'Ital che darà gratuitamente l'assistenza sia in italia che all'estero. Una iniziativa molto importante. Ci impegneremo nei rapporti con le comunità italiane all'estero. Quest'anno ci saranno le elezioni dei COMITES e solleciteremo i nostri connazionalo ad andare a votare perchè in democrazia la partecipazione è fondamentale e cercheremo di avere un rapporto più costruttivo con le strutture che verranno elette in modo che l'ITAL sia un punto importante di raccordo tra gli italiani all'estero e l'Italia."

Circa i prossimi appuntamenti...?
" A breve - annuncia il Presidente dell'ITAL - ci sarà un'iniziativa in Belgio sull'assistenza ai cittadini che hanno parenti in condizioni terminali e che sono in coma irreversibile, per cui  hanno bisogno di molta assistenza, sia i malati, a cui penserà  la struttura sanitaria  italiana, sia i parenti ai quali saremo vicini perchè hanno bisogno di tante cose: informazione, assistenza e punti di riferimento.
Entro marzo organizzeremo un convegno a Bruxelles, il primo di una serie di iniziative in quest'ambito. A Londra stiamo realizzando un progetto sui giovani. Non dimentichiamo che ci sono 500.000 giovani italiani a Londra. Si tratta di un progetto interessante e quando sarà pronto ne parleremo diffusamente".

Avevate preannunciato l'apertura di nuove sedi all'estero...
"Stiamo vedendo di organizzare sedi in Albania, in Romania, ed in altri paesi in cui ci stanno chiedendo l'assistenza". Vedremo come riusciremo in qualche modo ad essere presenti nonostante il taglio che è stato fatto dal Ministero." dichiara De Santis

  La vostra presenza in Nord Africa ed in altre aree critiche...
"Mi sembra molto difficile in questo momento realizzare iniziativa stabili in quei paesi, E' un rischio eccessivo e poi non sono queste, purtroppo,  le priorità per i cittadini che vengono a lavorare in Italia e per gli italiani che stanno là, Priorità è la sicurezza e di fronte a quella tutte le altre questioni passano in secondo piano".conclude il Presidente del Patronato ITAL UIL.(18/02/2015-ITL/ITNET)

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