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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - CAMPAGNE RED ESTERO/CEV - MALPASSI(INCA-SEDI ESTERO):"AL VIA PRIMA SPERIMENTAZIONE PER LA CAMPAGNA CERTIFICAZIONE ESISTENZA IN VITA"

(2015-02-17)

"Questo - afferma il sindacalista della CGIL - è uno degli esempi che fanno comprendere come il ruolo dei Patronati all'estero sia fondamentale, perchè se ci fosse una interlocuzione diretta tra le istituzioni italiane e quelle dei Paesi di residenza dei pensionati, che accertasse il decesso dei nostri cittadini non ci sarebbe bisogno della certificazione spontanea da parte del pensionato che dica di essere ancora in vita e non ci sarebbe bisogno di un Patronato che all'estero aiuta a compilare un modulo che per lui è complicato ed una procedura che spesso è farraginosa. Siccome, però, è evidente che questo ancora non c'è in maniera diffusa, temo che per molto e molto tempo ancora il nostro ruolo sia indispensabile."

Secondo voi che cosa osta a questi sviluppi piu' innovativi al passo con i tempi ?
Per l'esponente del Patronato INCA "Questo dipende dall'evoluzione dei singoli Paesi non soltanto dall'Italia ma anche dei meccanismi di controllo e certificazione che c'è in ciascun Paese Quindi non è un problema che dipende soltanto dall'Italia, Spesso dipende dagli altri Paesi e sicuramente anche dalla lentezza di alcune procedure di comunicazione, Da anni si sta aspettando che il processo di comunicazione telematica fra tutti gli istituti previdenziali europei arrivi ad un punto di compimento, però spesso viene rinviato. Ecco, questi sono i fattori che impediscono di essere al passo con i tempi".

E' cambiata la platea dei certificatori ?
"E' confermata la stessa platea dello scorso anno. A quattro anni dall'inizio del rapporto con Citi Bank è molto più ampia per il coinvolgimento di diversi soggetti amministrativi locali e non soltanto i Consolati e va verso soggetti che sono molto più facilmente arggiungibili sia da parte del pensionati che dai nostri operatori."

In alcune realtà anche il Patronato è ente certificatore ?
"Non come Patronato, spiega il responsabile delle sedi di Patronato all'Estero - se gli operatori di patronato hanno una certificazione locale riconosciuta l'operatore può certificare ma non in quanto operatore di Patronato."

Passando alla campagna dei Red Estero, quali difficoltà avete riscontrato nella precedente campagna e siete riusciti a dipanare nel rapporto con l'INPS ?.

"Quest'anno si è riproposto il problema che l'INPS ha deciso di non inviare la prima comunicazione ad inizio campagna red estero ma lo farà successivamente solo quando vedrà quanti non hanno ancora risposto, come aveva fatto lo scorso anno. Il che significa che di nuovo i Patronati devono informare i connazionali all'estero del fatto che è cominciata la campagna Red e che devono fare il RED. Sono oltre 200.000 i pensionati chiamati a quest'obbligo, altrimenti ci sarà la sospensione della pensione. Noi stiamo cercando di semplificare con l'INPS le procedure sia per i nostri assistiti che per gli operatori di Patronato. Mi dispiace dire che, tuttavia, la procedura è cambiata ma in modo più complesso per gli operatori di Patronato in quanto va scannerizzato ed allegata al momento della trasmissione anche la dichiarazione di Patrocinio , che ovviamente è d'obbligo , ma che oggi viene sia trasmesso con ulteriore aggravio dei tempi: un quarto d'ora per ciascun Red. E se questo non viene fatto il Red del pensionato non viene accettato. Considerato che sono 200.00 si pensi quanto tempo viene perso per questa ulteriore procedura, di cui non si sentiva l'esigenza, anche perchè la quantità delle pratiche viene riconosciuta dall'INPS ai patronati e quindi è l'INPS che certifica. Noi abbiamo chiesto che fosse rivista questa decisione. Non abbiamo avuto risposta ma continueremo a chiederlo."

Gli esiti della precedente campagna sono stati positivi rispetto al passato ?
"Ormai è una prassi abbastanza consolidata quindi c'è un'abitudine del pensionato il quale sa che in questo periodo dell'anno deve presentare il RED. Anche gli elenchi dell'INPS sembra che vadano man mano "pulendosi" rispetto a quando abbiamo cominciato con questa modalità, ormai da alcuni anni. Oggi gli elenchi sono più snelli, più esatti, come le risposte, tant'è che la percentuale è molto più alta rispetto a quella del passato.

Ci sono problemi specifici di area ?
Paradossalmente c'è una risposta più puntuale ed immediata da parte dei nostri connazionali nei Paesi extraeuropei e, forse proprio per la ontananza sono più attenti a quello che succede in Italia. Non ci sono problemi specifici riguardo all'area, più che altro possono essere a macchia di leopardo...(17/02/2015-ITL/ITNET)

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