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DIRITTI DEI CITTADINI - FISCO E GIUSTIZIA - DAL CNEL: ITALIA ULTIMA IN MATERIA FISCALE TASSE E SISTEMA GIUDIZIARIO - RELAZIONE AL PARLAMENTO SU SERVIZI P.A.

(2014-12-11)

  La nostra Pubblica Amministrazione non è proprio un modello internazionale in materia fiscale ma anche il nostro sistema giudiziario è ancora troppo lento. E’ quanto sostiene il Cnel nella relazione al Parlamento sui servizi delle pubbliche amministrazioni.

L’Italia è infatti nelle ultime posizioni mondiali per quanto riguarda il fisco, in quanto l'alto prelievo si unisce al maggior numero di ore necessario per pagare, siamo al 138/o posto. L'Italia inoltre è l’unico Paese dell’Unione Europea al di sopra sia della pressione tributaria media, sia del numero medio di ore richieste per gli adempimenti fiscali.
Siamo inoltre quartultimi fra i Paesi Ocse, per quanto riguarda la capacità del sistema di far rispettare le regole con equità. Dopo noi Grecia, Turchia e Messico.
Per il Cnel “l'anomalia italiana risiederebbe soprattutto nei tempi di lavorazione dell'Iva”. Quella del Cnel è la V relazione presentata a Governo e Parlamento sui livelli e la  qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini. Anche la politica ambientale “soffre di mancanza di coordinamento tra governo, stato, ed enti locali ed è per questo variabile, flessibile e contraddittoria”.

Altra anomalia è relativa alla giustizia civile. Agli ultimi posti anche gli indici nel consentire ai cittadini di risolvere le controversie in modo accessibile, efficiente ed effettivo, imparziale e indipendente, in assenza di discriminazioni e pratiche corruttive. L'Italia è al terz'ultimo posto, prima solo di Turchia e Messico.

“Emerge in tutta evidenza - scrive il Cnel - l'enorme ritardo del sistema giudiziario italiano, le cui caratteristiche di onerosità e soprattutto di inefficienza contribuiscono sicuramente alla scarsa fiducia nello stesso che si è appena visto caratterizzare il nostro Paese. Nel 2012 la durata media dei procedimenti (primo grado) è stata di 564 giorni, più del doppio di quella  media per i Paesi Ocse (251) con un costo medio nell'anno pari a quasi il 30% del valore della controversia: una percentuale simile a quella osservata in Giappone dove, però, la durata media dei processi è minima (107 giorni), un quinto di quella italiana. Un sistema giudiziario efficiente è condizione essenziale per comprimere i costi economici dell'attività di impresa e i rischi connessi e, quindi, per favorire la propensione all'investimento'”.

Il Cnel sottolinea comunque che la situazione sta migliorando anche se lentamente: l'Italia è passata tra il 2013 e il 2014, dai 1.210 giorni di durata della causa a 1.185 giorni (per effetto della riduzione delle pendenze e dell'introduzione del processo civile e telematico) e che il numero delle procedure necessarie in un giudizio civile da 41 si sono ridotte a 37 (effetto delle semplificazioni introdotte negli ultimi anni). (11/12/2014-ITL/ITNET)

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