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SICUREZZA SOCIALE E PATRONATI - TAGLI PATRONATI - NORI (DIRETT.GEN.INPS):"FRETTA E SUPERFICIALITA'...VIZIO ITALICO. INPS SENZA PATRONATI NON IN GRADO DI SERVIRE 40 MILIONI DI CITTADINI..."

(2014-11-18)

  "Prima sentivo parlare di "attacco". Io non so se sia un attacco al Welfare od un attacco alle organzzazioni sindacali. Io ci leggo molto di piu' superficialita', da questo punto di vista, che è forse peggiore rispetto ad un atteggiamento di tagli indiscriminati, spesso effettuati con fretta e superficialità." Ad affermarlo il Direttore generale dell'INPS, Mauro Nori, intervenendo al Congresso dell'ITAL UIL, che ha visto riunito a Roma alla vigilia del Congresso della UIL gli esponenti giunti dall'Italia e dall'Estero per il V congresso della UIM, cui è seguito quello del Patronato. Un "semplice saluto" aveva anticipato poco prima Nori entrando subito in argomento davanti ad una platea di rappresentanti sindacali  con in dosso casacche che illustrano con chiarezza l'esito che i cittadini soffrirebbero con il taglio al fondo Patronati.

Un saluto in cui Nori esprime con estrema chiarezza i connotati dell'iniziativa al centro della mobilitazione dei Patronati ma anche le preoccupazioni degli enti previdenziali ed assistenziali che direttamente ed indirettamente vengono coinvolti dall'"operazione tagli" 
Afferma Il Direttore Generale dell' INPS  "E' vero che è un vizio italiano, quello di passare dai rituali stantii da cui non sono immuni nemmeno le organizzazioni che, in qualche modo, compongono il mondo del welfare ed altro, ma sicuramente, da questo punto di vista e' vizio anche italico affrontare problemi complessi oscillando dall'eccessivo lassismo ad uno stato di rigore. E, naturalmente, quando parlo di rigore e di superficialita' parlo di tagli che avvengono spesso e volentieri in maniera acefala nell'ambito del welfare."

  L'alto dirigente dell'INPS, d'altra parte, vuol essere latore di notizie rassicuranti "Da notizie che ho e che avrete anche voi il taglio non è quello che era stato ipotizzato. Si sta lavorando,  anche grazie alla sensibilità di un Ministro che viene dall'associazionismo e che nei confronti dei corpi intermedi, del sistema dei servizi e delle organizzazioni sindacali ha un'attenzione particolare. Ed io so per certo che si sta studiando una riduzione di questo taglio straordinaria".

Quanto al ruolo dei Patronati "non parlero' del ruolo del Patronato perchè  lo do per scontato come do per scontato la capacità che ha il Patronato nel momento delicato anche per l'INPS, in cui all'ampliamento dell'attività dell'Ente hanno fatto seguito tagli straordinari anche per l'INPS".  In estrema  sintesi siamo sulla stessa barca...

E, Nori aggiunge "Badate bene: i tagli che intervengono sulla struttura dell'INPS,  non sono dati dell'Istituto ma sono dati  Eurostat"  e spiega dati alla mano "L'INPS spende un punto e sette meno della Francia - però si dice che l'amministrazione francese funziona ma è spendacciona -  ma spende anche un punto e mezzo meno della Germania per l'ambito degli Enti pubblici che si occupano di pensioni
Ed esemplifica: "Noi saremo a fine anno 29.000, in Francia sono 120.000 - per nove enti - ed in Germania, facendo solo pensioni - perchè l'assistenza è affidata ai Lander - sono 80.000 persone.

Dunque, dati alla mano "l'Istituto senza le organizzazioni di Patronato non sarebbe in grado di servire 40 milioni di cittadini italiani, un milione e mezzo di aziende e poco meno di due milioni di lavoratori autonomi."

E, tuttavia, "Voglio pero' dirvi che questi fatti ci possono dare anche un'opportunità. Non tutte le cose negative poi alla fine hanno un risvolto totalmente negativo." Perchè, secondo Nori, "dobbiamo ripensare in Italia ad un welfare più generale e non  dobbiamo ripensarlo più sotto forma di mera prestazione economica". Inoltre "sempre piu' abbiamo a cuore che la risposta del welfare sia una risposta minimale perchè molto spesso è la possibilità per gli anziani, per persone bisognose, oltre a prestazioni di carattere economico, che fanno di un Paese la possibilità di considerarsi civile " E questo "anche in un Paese in cui i tagli devono ridurre la platea degli interventi".

Infine, Nori soggiunge "Ecco, io vorrei che noi raccogliessimo pero' le opportunità di controllare con maggior puntualità ed efficacia che le prestazioni previdenziali vadano effettivamente a chi ne ha bisogno e su questo campo abbiamo in Italia ancora molto, molto da lavorare. Dobbiamo lavorare meglio affinchè le prestazioni previdenziali che sono diventate sempre piu' complesse, siano piu' chiare".
"Ricordo che la domanda che si faceva quindici anni fa' all'interno delle sedi era "quando vado in pensione", perchè non si conosceva perfettamente la risposta. L'importo di pensione era abbastanza noto, il calcolo retributivo, bastava sommare gli anni di lavoro, e l'importo previdenziae.
Oggi quando si chiede "quando andro'  in pensione" bisogna cominciare a fare l'analisi della storia  del soggetto, bisogna individuare le possibili opzioni all'interno della carriera lavorativa, se è un'azienda privata, la possibilità di riscattare, la convenienza a fare una ricongiunzione, l'opportunita' di rimanere qualche anno di piu' al lavoro oppure avere la possibilità di uscire. Ecco questo testimonia ancora una volta il modello di complessità a cui e' legato il nostro lavoro.  E quindi lo straordinario lavoro che fanno le sedi di Patronato" afferma l'alto dirigente dell'Istituto Nazionale dei Previdenza, che aggiunge  "Però deve essere anche visto come un'opportunità e proprio per la complessità della materia sempre crescente, perchè più le società si specializzano, più sono complesse e più diventano fragili.

  Dunque, è la qualità l'obiettivo che dobbiamo raggiungere e l'obiettivo che deve raggiungere anche il sistema dei Patronati perchè solo attraverso la qualità si riuscirà anche a selezionare le risorse e ad avere anche risorse per i patronati che sanno lavorare da tempo con qualità" (18/11/2014-ITL/ITNET)

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