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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO AL PRES. NAPOLITANO "DANNO IRREPARABILE' PER TUTELA CITTADINI TAGLIO L.STABILITA' FONDO PATRONATI. E' PRELIEVO FISCALE AI LAVORATORI. LIMITI COSTITUZIONALITA'"

(2014-10-24)

  I Patronati aderenti ai tre raggruppamenti del CEPA (ACLI, INCA, INAS E ITAL), CIPAS (ENAS, ENCAL, EPAS, INPAL e  SIAS) e COPAS (ACAI, CLAAI, ENAC, FENALCA, LABOR E SENAS) hanno inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano una lettera in cui sottolineano gli irreparabili effetti che  deriveranno all'attivit? di tutela dei Patronati nei confronti dei cittadini e dei lavoratori qualora venga confermato il pesantissimo taglio - oltre il 35% - al Fondo Patronati.
Nel messaggio, inoltre, i Patronati segnalano "irragionevolezze" (tagli lineari ad invarianza delle offerte dei servizi) e "incongruenze" (si taglia e al contempo si chiede un incremento del servizio).

Di seguito il testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:

"Illustrissimo Signor Presidente,
ci permettiamo di interpellarLa per sottoporre alla Sua attenzione l?enorme danno che deriverebbe da quanto previsto dall?articolo 26 comma 10 della Legge di stabilit?.
Quanto prospettato danneggia in maniera irreparabile l?attivit? di tutela svolta dai patronati, attivit? che Lei stesso ha dimostrato di apprezzare concedendo l?Alto Patronato della Presidenza della Repubblica all?evento di celebrazione del decennale della legge n.152/2001, che regola il nostro lavoro.
Cento anni di impegno solidale in Italia e all?estero rischiano di essere azzerati in un attimo.

In particolare la norma risulta viziata da pesanti limiti di costituzionalit? e rischia di portare al licenziamento di un numero di operatori di patronato che potrebbe aggirarsi attorno a 4000-5000 persone, oltre a precludere ai cittadini la possibilit? di ottenere assistenza gratuita per far valere i propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, nell?erogazione di tutte le prestazioni pensionistiche ed infortunistiche.
Non vi ? dubbio, infatti, che questa norma, trattenendo i fondi al bilancio dello Stato, si traduce in un vero e proprio prelievo fiscale a carico dei lavoratori che hanno versato contributi.
Una quota di quest?ultima, infatti, non verrebbe pi? destinata alle specifiche finalit? previdenziali ma, al pari delle entrate tributarie, a finanziare lo Stato nella sua generalit? o, come in questo caso, dirottata per soggetti che nulla hanno a che fare con il sistema previdenziale.

Inoltre, dal confronto tra l?entit? dei tagli proposti ed i livelli minimi di servizio, richiesti dalla legge, emerge la completa irragionevolezza della norma. Infatti, il taglio lineare del finanziamento non ? possibile ad invarianza di attivit? offerte, a maggior ragione in presenza di una richiesta di ampiamento della copertura territoriale del servizio, parte di un processo di riforma avviato dalla legge n.228/2012 in discussione al Ministero del Lavoro. N? la copertura di tale attivit? pu? essere affidata a privati o richiesta a pagamento (sentenza Corte Costituzionale n. 42/2000).

La messa in discussione del ruolo e delle funzioni del patronato, attraverso la riduzione delle risorse, costituisce il cuore di tale sentenza, in cui la Corte ha gi? stabilito che un intervento simile viola l?articolo 38 della Costituzione.
Illuminanti, a tale riguardo, sono le riflessioni del professor Giuliano Amato, sulla legittimit? dei tagli ai patronati nel suo parere ?pro veritate?, consegnato al Governo Monti.

Il dispositivo, cos? come costruito, preclude l?accesso alle somme destinate ai patronati per il rimborso dell?attivit? gi? svolta dal 2011 in poi, violando cos? il principio di legittimo affidamento della legge.

L?ampiezza e le modalit? dell?intervento finanziario sui patronati e, in particolare, l?abbattimento di somme di pagamento di attivit? gi? effettuata negli anni precedenti, rendono inevitabile la fine del ?sistema patronati? che, ricordiamo, ha assistito nell?ultimo anno 15 milioni di persone, per l?accesso ai diritti sociali.
Abbiamo supportato gli enti previdenziali ed il Ministero degli Interni nel processo di riorganizzazione interna, - che ha avuto come architrave la digitalizzazione dell?accesso alle prestazioni - facilitando la canalizzazione delle domande e garantendo la coesione sociale in un momento di forte lacerazione, dovuto alla crisi economica.

Inoltre oggi il ?sistema patronati? gestisce circa il 90% dell?invio delle istanze telematiche, in un Paese in cui il tasso di alfabetizzazione informatica ? tra i pi? bassi nei Paesi occidentali.

Per i cittadini all?estero, poi, rappresentiamo un punto di riferimento nel rapporto con enti ed istituzioni italiani, impedendo che i nostri connazionali vengano lasciati soli, soprattutto oggi che i Consolati sono sottoposti a forti riduzioni di risorse e personale.

Ci preme segnalarLe che il sistema patronati con la sua azione, in questi anni, ha contribuito significativamente alla politica di razionalizzazione dell?utilizzo delle risorse pubbliche, dal momento che ? con l?ampliamento delle attivit? attribuite dal legislatore ? ha permesso per lo Stato un risparmio annuo di oltre 657 milioni di euro, cio? di 564 milioni di euro per l?Inps, 63 milioni di euro per l?Inail e 30,7 milioni di euro per il Ministero degli Interni.

Questa norma avr? un forte impatto sulle finanze pubbliche - in quanto i suddetti risparmi non saranno pi? garantiti - e sui cittadini, in termini di capacit? di accesso alle prestazioni. Emerger? quindi la necessit? di rivolgersi ad intermediari a pagamento, dal momento che lo Stato non potr? pi? garantire la gratuit? dell?assistenza e della tutela, che ha affidato da quasi 100 anni ai patronati. Il rischio di gravare anche economicamente sulla parte pi? debole della popolazione, cos?
provata dalla crisi, porter? alla creazione di uno Stato sociale per censo, in cui chi avr? le possibilit? economiche per far valere i propri diritti si trover? in vantaggio rispetto a chi non le ha. Inevitabilmente assisteremo ad un acuirsi delle tensioni sociali per le quali Lei, pi? volte, ha dimostrato preoccupazione.

Noi ? e con noi tutti coloro che non hanno un approccio ideologico su questo tema ? sappiamo che in questi anni abbiamo svolto un ruolo fondamentale sotto molteplici punti di vista, in favore della qualit? della vita sociale dei cittadini.

Siamo certi che Lei potr? valutare attentamente Le ragioni di costituzionalit? e di merito che Le abbiamo illustrato.... " concludono i Presidenti pro tempore dei tre raggruppamenti dei Patronati, Fabrizio Benvignati(CEPA), Alfonso Luzzi (Pres. CIPAS), Leonardo Maiolica (COPAS).(24/10/2014-ITL/ITNET)

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