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CULTURA ITALIANA NEL MONDO -FRANCIA - A PARIGI GRANDE MOSTRA SUL "PERUGINO. MAESTRO DI RAFFAELLO". LA CURATRICE VITTORIA GARIBALDI NE PARLA CON ITALIAN NETWORK

(2014-08-19)

  Arte e Cultura italiana in Francia: dopo un?assenza di pi? quarantacinque anni torna a Parigi, al Museo Jacquemart-Andr? dal 12 settembre al 19 gennaio 2015, un artista del Rinascimento italiano, apprezzato esponente della cultura italiana in tutto il mondo. Stiamo parlando di Pietro Vannucci, detto il Perugino  (1450-1523),  maestro apprezzato per i suoi dipinti armoniosi, delicati, luminosi.

?In precedenza Parigi aveva ospitato un'unica esposizione sul maestro umbro, nel 1979 al Louvre.  Il pubblico francese  conosce poco  questo importante esponente del Rinascimento, che viene ricordato soprattutto come il maestro di Raffaello,?  afferma in un?intervista ad Italian Network/Italialavorotv  Vittoria Garibaldi, curatrice della mostra e Direttrice della Galleria Nazionale dell?Umbria a Perugia.

?Eppure  non ? stato sempre cos?. In passato Pietro Vannucci, questo il nome del Perugino era un artista apprezzato e molto noto in Francia. Non ? un caso che Napoleone durante la sua Campagna d?Italia requis? una trentina di  sue opere. Dipinti che una volta giunti in Francia furono distribuiti tra il Louvre e  i vari  musei dipartimentali. E non furono pochi gli artisti  nell?Ottocento, come Jacques-Louis David, che si ispirarono a lui.  La sua fama dur? per? sino ai primi del Novecento, dopodich? ? sceso un velo sul suo nome ed oggi ? un artista che, pur essendo abbastanza presente nelle collezioni museali francesi, ?  tutto da riscoprire,? continua la curatrice sottolineando l?importanza di questo momento ?divulgativo?.

Per questo progetto espositivo che regaler? dunque  grandi sorprese al pubblico francese, il Museo Jacquemart-Andr? propone una quarantina di dipinti del Perugino  insieme ad una decina di lavori del Raffaello.

?E? la prima volta che vengono accostate opere del Perugino e del Raffaello e sar?  un confronto  diretto molto interessante. L?ipotesi che Perugino sia stato il maestro di Raffaello ancora  divide, infatti,  gli studiosi. E se nel catalogo sono rappresentate entrambe le posizioni, saranno i  visitatori osservando le loro opere, le une accanto alle altre,  a farsi una loro idea.  Per quanto mi riguarda, sono propensa a credere al Vasari che nei suoi scritti affermava che Raffaello, dopo aver perso il padre a 11 anni,  and? a bottega dal Perugino. D?altra parte come non notare i tanti ?ricordi? del Perugino nella Pala di San Nicola di Tolentino, una delle prime opere di Raffaello? ?Ricordi? che non sarebbero stati possibili se Raffaello avesse avuto una formazione solo urbinate,? afferma Vittoria Garibaldi.
?E a dire il vero anche lo stesso Perugino  non ignorer? quello che far? Raffaello. Senza contare che ambedue risentiranno di altri influssi come, per esempio, dello sfumato di Leonardo,? continua la  curatrice precisando come in occasione della mostra  sono state svolte  ricerche archivistiche ed studi su vari aspetti della produzione del Perugino che hanno portato alla pubblicazione di diversi  documenti  e contratti.

La mostra  che si articola in otto sezioni allestite cronologicamente si apre  con i  primi lavori del Perugino eseguiti a Perugia e a Firenze, influenzati dall?arte di Piero della Francesca e di Andrea del Verrocchio. Segue la sezione dedicata alle Madonne, un ?leit motiv? della sua carriera;  e quella sull?importante soggiorno romano durante il quale lavora alla Cappella Sistina. La quarta e quinta sezione si concentrano sugli anni della maturit? tra Firenze e Venezia mentre la sesta sezione presenta i suoi rari lavori a carattere profano. ?Perugino, maestro di Raffaello?? ? invece il tema della settima ed ottava sezione in cui si possono apprezzare influenze e rimandi.

Tanti i capolavori in mostra prestati dalla Galleria Nazionale dell?Umbria, dagli Uffizi, dalla Pinacoteca di Deruta, dalla Royal Collection Trust, dal Louvre, dalle National Gallery di Washington e di Londra.

?Del Perugino abbiamo  l?incredibile ?Madonna con Bambino? della National Gallery di Washington  e la ?Madonna della Consolazione? della Galleria dell?Umbria.  E ancora il  bellissimo dittico  del ?Cristo coronato di spine? da Campione d?Italia. Ci sono inoltre ?Apollo e Dafne?  e ?La lotta di Amore e Castit?? entrambi dal Louvre, due  dipinti di soggetto profano, un genere poco approfondito dal maestro umbro nonostante il Vasari avesse precisato nei suoi scritti che il Perugino era ateo,? spiega la curatrice.

Quanto alle opere di Raffaello da non perdere le due predelle della Pala ?Oddi? dalla Pinacoteca Vaticana; ?Santa Caterina d?Alessandria?; e ancora ?San Francesco? e il ?Sant?Antonio?. E infine, la Pala di ?San Nicola di Tolentino?  che viene ricostituita per la prima volta  con i tre diversi ?brani? provenienti dal Museo di Capodimonte, dal Louvre e da Brescia.

Organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici dell?Umbria con il supporto dell?Istituto Culturale Italiano a Parigi e patrocinata dall?Ambasciatore italiano in Francia, Giandomenico Magliano, la mostra si svolge presso il Museo Jacquemart-Andr?, un?istituzione che vanta una notevole collezione di arte rinascimentale italiana e  ha ospitato negli ultimi anni diverse mostre sull?arte italiana come quella su Canaletto e Guardi nel 2012, su Beato Angelico nel 2011 e un?altra sui Primitivi italiani nel 2009. (19/08/2014-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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