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ITALIANI ALL'ESTERO - INFORMAZIONE - ON.FEDI(PD/ESTERO) AL CGIE:"CREARE UNA RETE TRA LE IMPRESE CHE FANNO COMUNICAZIONE PER UNA NUOVA PRESENZA DEGLI ITALIANI NEL MONDO"
(2013-09-27)
L'on. Marco Fedi, deputato eletto nelle file del PD nella circoscrizione Estero Australia, Oceania, Africa e Asia ha inviato alla Commissione Continentale dei Paesi anglofoni extra-Europei del CGIE, riunita in questi giorni negli USA, una nota, non potendo partecipare per gli impegni parlamentari in corso in questi giorni.
Fra i diversi argomenti affrontati dall'on. Fedi, uno particolarmente sentito dagli operatori dell'informazione per gli italiani all'estero. Afferma FEDI "Nell'era della comunicazione globale e locale ? doveroso porsi in una logica di confronto tra le istituzioni e i soggetti protagonisti dell'informazione per disegnare una nuova strategia di presenza nel mondo. Dobbiamo innanzitutto migliorare il presente, che significa rivedere i criteri che attualmente ripartiscono esigue risorse a tante pubblicazioni periodiche edite in Italia e nel mondo, che meritano maggiore attenzione e maggiore disponibilit? economica.
I criteri non possono escludere tante testate che fanno informazione elettronica, radiofonica e televisiva. Il tema di fondo, tuttavia, ? un altro: creare una vera rete tra le imprese che fanno comunicazione nel mondo, metterle in condizione di sviluppare piani e progetti comuni, accomunando anche risorse e investimenti, garantendo quindi un sostegno nel coordinamento e nel rapporto con l'Italia. Questa prospettiva, nel medio e lungo termine, pu? garantire la continuit? vera dei quotidiani editi nel mondo, delle iniziative nazionali, trasformandole in iniziative internazionali, collegate o collegabili tra loro e con imprese italiane.
Il sostegno alle associazioni, ai gruppi d'interesse, alle comunit? locali che producono informazione per i loro iscritti o per comunit? territoriali, dovrebbe arrivare anche da altre fonti, da un riconoscimento delle associazioni e del loro insostituibile ruolo, anche nell'informazione. Quindi strumenti normativi diversi per scopi e obiettivi diversi. Infine il pluralismo. Le voci originali vanno tutelate, rafforzate e quindi occorre ripensare il modo in cui valutiamo le differenze e la qualit?, incoraggiando anche chi cerca di aprire nuove prospettive nelle lingue locali.
Ritengo infine particolarmente urgente una riflessione su Rai Internazionale e sulle sue prospettive.(27/09/2013-ITL/iTNET)
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