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SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - EUROPA - MELGARI(COMITATO ITALIA ICE NON AUTOSUFFICIENZA): "CI SIAMO ASSUNTI RESPONSABILITA' DI DARE UN CONTRIBUTO NOTEVOLE A QUESTA SFIDA EUROPEA"

(2013-09-10)

  Il 5 settembre scorso ? stata presentata alla Commissione UE una proposta di petizione per un? ICE - legge di iniziativa popolare europea - per "il diritto per tutti i cittadini europei ad essere curati nella dignita' e per tutta la vita"  dalla Ferpa, la Federazione Europea dei Sindacati dei pensionati e degli anziani?, illustrata ad Italialavorotv/Italiannetwork dal suo Segretario Generale, l?italiano Bruno Costantini (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1567) .
In ragione dell?iniziativa ognuno dei 7 Paesi promotori dell?iniziativa, fra cui l?Italia, nazione da cui ? stata fortemente sostenuta e promossa all?interno della stessa FERPA, ha istituto un Comitato promotore della raccolta delle firme. Coordinatore del Comitato per l?Italia ? il sindacalista dello SPI Livio Melgari, responsabile del Dipartimento Internazionale del Sindacato dei Pensionati della CGIL, delegato dagli altri sindacati italiani dei  Pensionati presenti all?interno della FERPA (FNP-CILS e UILP-UIL). A Livio Melgari Italialavorotv/Italiannetwork ha chiesto quali saranno i prossimi passi nel nostro Paese a sostegno dell?iniziativa.. (vedi: http://www.youtube.com/watch?v=Fxq763f1_y4 )

 
?Si tratta di una sfida eccezionale anche per l'Italia, nonostante siamo stati  i promotori ed i piu? convinti assertori all?interno del sindacalismo europeo di  quest?iniziativa. Per questo motivo ci siamo assunti la responsabilit? di dare un contributo notevole a questa sfida.? 547.000 le firme il cui contributo ? richiesto  all?Italia. ?Si tratta, per?, di un numero minimo, fa presente Melgari, che spiega come il numero delle firme venga calcolato in base al numero dei parlamentari eletti?.
?Il problema ? per? che nel sindacalismo europeo non sono presenti tutti i 27 paesi dell'Unione europea, nella FERPA, ad  esempio,  i paesi presenti sono una ventina, e alcuni di questi paesi hanno strutture di sindacalismo molto deboli, ovvero  assolutamente non in grado di perseguire l?obiettivo della raccolta di migliaia di firme. Perci? in Italia ci siamo unitariamente impegnati a raccogliere diverse centinaia di migliaia di firme in pi? perch? con il nostro lavoro dovremmo anche sopperire a tutti quei paesi che non sono in grado di dare un contributo a questa iniziativa. ?Che rimane comunque ? aggiunge il coordinatore del Comitato italiano - una grande battaglia europea per tutti e 20 i paesi sindacalizzati dove c'? un sindacato pensionati che partecipa, anche se non tutti saranno in grado di dare questo contributo. Di conseguenza, noi in prima persona dovremmo cercare di realizzare questo obiettivo sapendo che abbiamo di fronte un percorso non facile anche perch? ci vengono chiesti una serie di atti di non secondaria importanza per i quali ci stiamo organizzando?.

Raccolta cartacea e raccolta on line di firme. Sul fronte on line come avverr? ?
?Per firmare on line la petizione ci sar? un sito web unico, realizzato dalla FERPA in diverse lingue. Tuttavia, spiega il Coordinatore del Comitato per l?Italia della petizione, considerata la peculiarit? dell?iniziativa e, nonostante la conoscenza del web sia molto diffusa tra le classi di anziani, saremo anche molto impegnati sulla raccolta cartacea delle firme.
Ad oggi  - afferma Melgari - abbiamo gi? predisposto il materiale cartaceo ma attendiamo il via libera del Ministero dell?Interno per la certificazione della modulistica . E sar? proprio il Ministero dell?Interno, una volta raccolte le firme, ad effettuare un controllo a campione e sulla base del riscontro del numero di firme non considerate valide ci sar? una riduzione del numero di firme raccolte. Se ad esempio, il Ministero dovesse riscontrare una percentuale del 3% di firme non valide nel controllo a campione ridurra? del 3% il complesso delle firme raccolte.  Per cui dovremmo tenere conto anche di questo rischio nella raccolta. Di qui la necessit? di raccogliere un numero di firme superiore alla quota destinata all?Italia.  Saranno, pertanto, numerose le iniziative per far conoscere soprattutto presso la cittadinanza anziana questa opportunit?.

Tuttavia, precisa il sindacalista dello SPI, al momento il Comitato sta solo ?scaldando i motori? in quanto dobbiamo attendere lo ?start? della Commissione Europea. Una volta avuto il via dalla Commissione procederemo ad avviare procedure ed iniziative che stiamo elaborando.  Le spiego:  poich? lo stesso modulo cartaceo deve riportare giorno, logo e codice assegnato dalla Commissione Europea, fino al momento dell?approvazione non possiamo produrre i moduli per la raccolta delle firme e quindi solo successivamente potremo chiedere al Ministero dell?Interno la certificazione del modulo ed avviare cos? concretamente la raccolta delle firme.
Naturalmente a quel punto ci sar? un grosso lavoro organizzativo da parte del Comitato perch? tutte le strutture siano pronte, per cui dovremo formare dei coordinatori a livello territoriale che siano in grado di dare utili risposte a quanti si presenteranno per firmare la petizione".

Una sfida che per il sindacalista dello  SPI ha il pregio di intrecciarsi con due grandi eventi : il congresso della CGIL, portando all?interno del dibattito della Confederazione, in particolare dello SPI ma anche degli altri sindacati,  il tema dell?Europa, della non autosufficienza e dell?invecchiamento sociale di questo continente. Dall?altra, l?iniziativa collima con il percorso delle elezioni europee. Di conseguenza due momenti che tirano in causa il sindacato e la politica perch? si misurino non tanto sull?ingegneria europea  quanto piuttosto su un problema reale, come l?invecchiamento, perch? possa essere sostenibile dalla Svezia, agli ultimi Paesi entrati nell?Unione come la Croazia. "(10/09/2013-ITL/ITNET)

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