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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PICCININI(PRES.INCA ):"PATRONATI PUNTO DI RIFERIMENTO FONDAMENTALE DI UN FORTE PROCESSO DI MOBILITA' ITALIANI IN TUTTI I PAESI. RIDOTARE STRUTTURE RAPPRESENTANZA ITALIANI NEL MONDO

(2013-06-24)

Due giornate a Roma per i responsabili ed operatori del Patronato INCA a Roma. ?Un appuntamento annuale di verifica dell?attivit? ed in vista dell?attivit? futura, alla luce dell?attuale momento storico-sociale che sta cambiando profondamente, come ? risultato con grande evidenza nel corso dell?incontro - afferma Morena Piccinini, presidente del Patronato INCA CGIL ad Italialavorotv/Italiannetwork (video on line: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1516)

?Perch? ? fa presente la sindacalista della CGIL - all?interno della dimensione dei Paesi europei emerge chiaramente come la dimensione della crisi non interessa soltanto l?Italia ma anche Paesi che fino ad ora erano stati considerati abbastanza al di fuori della contingenza. ? In buona sostanza, prosegue Piccinini, si  determina una situazione per la quale la stessa condizione di precarieta? dei lavoratori ormai non e? piu? patrimonio tipico ed esclusivo del nostro Paese ma si sta  diffondendo?.
Inoltre, evidenzia una ripresa pesante della mobilit? dei cittadini  e dei lavoratori italiani - e non solo dei giovani  laureati - come avveniva qualche anno fa e derivante dalla ricerca di opportunita? migliori o dalla curiosit? e dalla predisposizione individuale e culturale. Oggi siamo in presenza di grandi numeri di persone non solo giovani ma anche di et? matura.?
E ? fa presente la sindacalista ? ?Non ? insolito vedere come gli esodati, spesso ritrovatisi in una situazione di disperazione,  cerchino occasioni di lavoro magari nei Paesi limitrofi,  chiedendo appoggio a lontani parenti.

Quindi, siamo in presenza di un processo che ritorna ad essere molto ampio e nella dicussione di oggi ci siamo detti che la mission dell?INCA in Italia ed all?estero ? soprattutto ?esserci?, di essere punto fondamentale per tutti i lavoratori ed i pensionati che incontrano questa fase di difficolt? economica e punto di riferimento della difficolt? della rete di protezione sociale che costruiamo o per la quale rendiamo pi? agevole l?accesso alle prestazioni sociali indipendentemente dal fatto che questa attivit? ci sia o meno riconosciuta dal punto di vista economico. E di esserci allo stesso modo in qualsiasi Paese del mondo  per i lavoratori gi? insediati da tempo, ma anche per i nuovi lavoratori che arrivano oggi , e per chi viene da altri Paesi magari non di nazionalit? italiana ma che ? coinvolto con processi di collegamento dell?attivit? in Italia.?

Naturalmente, fa presente la Presidente del Patronato INCA ?E? necessario che cambi anche l?assetto organizzativo, anche perch? la nuova emigrazione non ? accompagnata dai processi del passato in termini di ?rete di accompagnamento? e di protezione sociale. Ormai non deriva da accordi bilaterali, non deriva da reti organizzate .  Le persone si muovono attraverso contatti Internet . Quindi, ? oggettivamente pi? difficile costruire reti per? ? la sfida che dobbiamo cogliere come l?abbiamo colta ? con una scelta politica - in Italia. Oggi ne stiamo discutendo con tutto il mondo e vogliamo vincere questa sfida politica in tutto il mondo?.

In questo senso, il recente decreto di riforma offre ulteriori garanzie (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1506). ?Abbiamo fortemente voluto il Decreto che, seppure non riconosce totalmente l?attivit? che abbiamo svolta, tuttavia, esprime un principio: ?ogni prestazione che transita attraverso il patronato e che viene inoltrata tramite il patronato e quindi ? tracciabile attraverso la rete del Patronato, deve avere, anche se un minimo, un riconoscimento, anche di valore economico.?

?Questo decreto, fino ad ora, prosegue la Presidente dell?INCA, lo abbiamo analizzato soprattutto per l?attivit? in Italia ma ci sono parecchie voci che vengono esercitato dall?attivit? di Patronato all?estero. Ne cito una in particolare: con l?operazione di inizio anno dell?INPS, sostenuta da una legge, l?Istituto ha deciso di non inviare pi? il CUD ai pensionati e uesta decisione ha determinato un grosso contraccolpo in termini di attivit? sui pensionati in Italia, ma supplita dalla rete dei CAAF o dalla rete familiare che si ? fatta parte attiva o dalla rete dei patronati. Il pensionato italiano all?estero, invece, ha solo uno strumento: il patronato ed ha  bisogna riaffermare il suo diritto per  poter avere accesso a questa certificazione. Parlo del CUD, ma vorrei parlare ancora di pi? dell?ODSM che permette al pensionato all?inizio d?anno si sapere qual?e? l?importo della sua pensione e di come ? composta questa pensione.
Ecco,queste voci che abbiamo letto finora come sostegno all?attivit? in Italia vanno riviste come sostegno e possibilit? di espansione dell?attivit? all?estero. Purtroppo, proprio all?estero siamo ad uno stadio in cui molte procedure telematiche sono ancora precluse perch? l?INPS mette delle barriere. Per cui quello che in Italia ? normale attraverso l?uso della strumentazione telematica paradossalmente risulta molto piu? difficile dall?estero, laddove dovrebbe essere invece facilitato l? accesso alla rete telematica. "

Poi, "Abbiamo verificato per l?ennesima volta l?agibilit? di quei mercati del lavoro e la possibilit? che stanno offrendo sul versante occupazionale?, fa presente la Presidente del Patronato INCA in riferimento al recente viaggio che ha portato una delegazione della Presidenza in Canada e Stati Uniti. 
?Oggi il Canada ? ritornato ad essere uno dei grandi Paesi attrattivi per l?immigrazione italiana e devo dire che anche l? ci sono diverse attivit? che si stanno espandendo fino alla campagna che ? in procinto di essere varata delle immigrazione non perfettamente regolare . Questo ci fa dire che in realt? i problemi che abbiamo in Italia hanno molte similitudini rispetto a quanto avviene anche negli altri paesi?
E Piccinini, fa presente il permesso di soggiorno a punti che c?? in Canada con in Italia, il fatto che  si stia organizzando per la regolarizzazione della immigrazione  irregolare ? e chiede ai patronati di farsi parte attiva e  noi siamo andati a rappresentare che cosa significa per i patronati in Italia intervenire sul tema del permesso di soggiorno?.
Quindi, in realt?, il mondo ? grande ma i temi sono spesso simili.

Idem per quanto riguarda gli Stati Uniti- prosegue la sindacalista -  dove abbiamo trovato una realt? molto vivace, con tanti italiani che sentono il legame con l?Italia. Ora  noi dobbiamo decidere se vogliamo continuare ad essere cos? poco accoglienti e ospitali verso i nostri connazionali e verso i nuovi cittadini tanto da fare in modo che questi percorsi di vita e di lavoro diventino talmente stabilizzati da diventare reversibili, o invece lavoriamo perch? queste esperienze che si costruiscono anche all'estero possano essere esperienze che diventano utili per queste persone per poter essere poi messe a frutto qualora vogliano tornare anche nel nostro paese. Questo ? il punto della discussione all'interno dell'INCA nel rapporto con le istituzioni dei diversi paesi, con l'associazionismo, ma ancor pi? questo ? il punto della nostra dimensione politica italiana nei rapporti con la nostra politica e con le nostre istituzioni,che devono pur dare un segnale di vita?.

Quanto alla rappresentanza, il Comitato per le questioni degli Italiani all?estero in Senato ha riaperto il dibattito sulla riforma dei Comites e CGIE, dunque sulla rappresentanza, ? prossimo il Seminario del CGIE sul tema, quale la posizione dei Patronati ?
  "Noi abbiamo le rappresentanze che ci sono state riconosciute insieme anche alla rappresentanza della CGIL, in seno al Consiglio Generale degli Italiani all?estero,  comunque il protagonismo primo ? degli eletti all'estero. Credo, quindi, che si riproponga il problema di mettere in valore queste rappresentanze, ormai da troppo tempo lasciate con poche risorse, pochi strumenti e pochi spazi decisionali e di conseguenza di efficacia nella rappresentanza. Anche perch? ? afferma la Presidente del Patronato INCA - sappiamo bene che non sempre ? stato facile il rapporto tra eletti, cio? tra le forme della rappresentanza,  dove  esse si esprimano, se prevalentemente ed esclusivamente nella sede o in una pluralit? di sedi. Noi crediamo alla pluralit? di sedi!
Pensiamo debba essere affermato il principio di una positiva collaborazione dialettica tra rappresentanza parlamentare e rappresentanza sociale e che questa rappresentanza sociale debba avere un?interlocuzione diretta  con l'insieme del Parlamento, con l'insieme delle istituzioni italiane.
Pensiamo anche che debbano essere ridotate di risorse per poter permettere la funzionalit? delle stesse, perch? sembra quasi che si voglia mettere in atto un?azione di consunzione.

Dunque, con il nuovo parlamento e con il nuovo governo  dobbiamo tentare di cambiare questa impostazione. Sappiamo bene che le risorse sono ridotte, ma se poi accanto alle risorse ridotte c'? anche una ridotta volont? politica ? chiaro che si chiude il cerchio della consunzione. Quindi, noi ci battiamo perch? questo non avvenga ?conclude la Presidente del Patronato INCA CGIL. (24/06/2013-ITL/ITNET)

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