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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEEKEND ITALIA - DALL'ANTICA DAUNIA "STELEA" DI KEZIAT INTERPRETA I SIMBOLI DEL PASSATO E LI TRASFORMA IN VISIONI CONTEMPORANEE" AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI MATTINATA (FG)
(2025-07-31)
Stelèa, l’ultima creazione dell’artista Keziat inaugura il I° agosto al Museo archeologico nazionale “Matteo Sansone” di Mattinata (FG) a cura di Marilena Morabito. “Stelèa, nuove visioni dal mondo antico” è realizzata in collaborazione con Adrifest, il festival culturale diffuso del Mare Adriatico, l’esposizione è promossa dalla Direzione regionale Musei nazionali Puglia.
Prendendo ispirazione dalle stele daunie, l’artista ha dato vita a Stelèa, figura che interpreta i simboli del passato e li trasforma in visioni contemporanee, attraversando epoche, linguaggi e dimensioni. È un corpo in viaggio: un percorso interiore, onirico, rituale; un passaggio tra mondi, dalla memoria ancestrale alla realtà virtuale, tra natura primordiale e desiderio attuale di connettersi con essa.
Attraverso disegni su varie superfici, video installazioni, segni, forme e presenze, Stelèa si fa medium tra l’origine e il presente, tra il mito e l’identità. Una figura che non appartiene a un tempo solo ma a una continua metamorfosi.
Kezia Terracciano, in arte Keziat nasce a San Severo (Puglia) e attualmente vive a Roma. Le sue opere, realizzate con le biro su diverse superfici, le sue video animazioni, performance e scenografie teatrali sono state esposte e presentate in gallerie, musei e festival internazionali a Venezia, Roma, Parigi, Firenze, New York, Hong Kong, Amsterdam, San Francisco, Washington Dc, Kuala Lumpur, Helsinki, Singapore, Bangkok, Giacarta, Penrith (Sydney), Miami, Sarajevo, Johannesburg.
Nel 2018 ha realizzato la performance Music for your Eyes presso il prestigioso The Centre for the Less Good Idea di Johannesburg, fondato e diretto da William Kentridge. “L’opera di Keziat visualizza mondi che uniscono realtà diverse e trasporta negli abissi nascosti dell’animo umano.” Il Corriere della Sera
«Il nuovo progetto espositivo dell’artista pugliese Keziat», sottolinea la curatrice Marilena Morabito, «rafforza il suo immaginario visionario e fiabesco attraverso una figura ibrida ed errante, ispirata alle stele daunie. In un dialogo tra epoche, simboli e linguaggi, l’artista intreccia inchiostro, tessuti, proiezioni e video installazioni per dare vita a un viaggio interiore e rituale che attraversa la memoria ancestrale e la realtà contemporanea, tra natura primordiale e paesaggi digitali».
«L’idea della mostra nasce come una sperimentazione – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, arch. Francesco Longobardi – e sottolinea come l’arte contemporanea sia in grado di reinterpretare il passato attraverso nuove forme ed espressioni artistiche, consentendo di rendere i musei luoghi vivi, dove nuove idee e interazioni con le opere diventano possibili e vengono condivise con tutti».
“L’artista – commenta la direttrice del Museo archeologico nazionale “Matteo Sansone” di Mattinata, Annalisa Treglia, ispirata dalla forza evocativa delle scene incise sulle stele daunie ha creato attraverso le sue opere nuovi racconti e immagini, dimostrando come il passato non sia un’eredità immobile, ma una materia viva, che attraverso l’arte può trasformarsi e continuare a creare nuovi significati.
In collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Puglia, l’Adrifest presenterà altri due eventi: il concerto del violinista Luca Ciarla, al Parco archeologico di Siponto, il 22 agosto 2025, e la performance Music for Your Eyes, con Keziat, la danzatrice argentina Gisela Fantacuzzi e il trombettista italo americano Gabriel Oscar Rosati, presso il Museo archeologico nazionale e Castello di Manfredonia, in data 5 settembre.
La mostra, ad ingresso gratuito, dal 1 agosto al 15 novembre 2025 è aperta da Martedì a Domenica 9-13, 17-20
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Stelèa è l’ultima creazione dell’artista pugliese Keziat, una figura ibrida ed errante, sospesa tra tempo e materia. Ispirata dalle stele daunie, interpreta i simboli del passato e li trasforma in visioni contemporanee, attraversando epoche, linguaggi e dimensioni. È un corpo in viaggio: un percorso interiore, onirico, rituale. Un passaggio tra mondi, dalla memoria ancestrale alla realtà virtuale, tra natura primordiale e desiderio attuale di connettersi con essa. Attraverso disegni su varie superfici, video installazioni, segni, forme e presenze, Stelèa si fa medium tra l’origine e il presente, tra il mito e l’identità. Una figura che non appartiene a un tempo solo ma a una continua metamorfosi.
Kezia Terracciano, in arte Keziat nasce a San Severo (Puglia) e attualmente vive a Roma. Le sue opere realizzate con le penne su diverse superfici e le video animazioni sono state esposte a Venezia, Roma, Parigi, Firenze, New York, Hong Kong, Amsterdam San Francisco, Washington Dc, Kuala Lumpur, Helsinki, Singapore, Bangkok, Miami e Johannesburg. Dal 1996 al 2008 l’artista disegna numerosi fumetti e illustrazioni per importanti case editrici e nel 2006 inizia a collaborare con la Violipiano del musicista e produttore Luca Ciarla, realizzando performance interdisciplinari di musica, danza, teatro e arti visive. Visionaria prende corpo nel 2009 con una serie di disegni realizzati a penna su grandi superfici di carta o tela e diventa anche un progetto espositivo internazionale in collaborazione con il MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, il Centro Culturale Elsa Morante di Roma, la Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York, la Sabiana Paoli art gallery di Singapore e l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam.
Nel 2018 Keziat presenta la performance Music For Your Eyes a Johannesburg (Sudafrica), presso il prestigioso The Centre for the Less Good Idea di William Kentridge, seguito da una personale nella galleria Via Umbria di Washington DC, a cura di Mary J. Sollway e al Kimonos Art Center di Paphos (Cipro). Nel 2019 il suo progetto In_Visible viene presentato al MACRO, Museo di arte contemporanea di Roma. Dal 2021 collabora come video artista e scenografa per lo spettacolo de “L’Asino” di Jesper Halle, “Figli di Abramo” di Svein Tindberg e “The Game” scritto e diretto da Gianluca Iumiento in collaborazione con il Teatro Nuovo di Pisa, che ha debuttato recentemente al prestigioso War Theatre di Sarajevo. (31/07/2025-ITL/ITNET)
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