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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - BIENNALE VENEZIA- LEONE D'ORO A LILIANA CAVANI BARBERA (DIRETT.):"IL SUO UNO SGUARDO POLITICO NEL SENSO PIU' ALTO DEL TERMINE". CONGRATULAZIONI MIN.SANGIULIANO

(2023-03-27)

Sono stati attribuiti alla regista Liliana Cavani e all’attore Tony Leung Chiu-wai i Leoni d’Oro alla carriera della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.

“Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima", ha dichiarato, nell’accettare la proposta, Liliana Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia già nel 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario, e poi più volte con Francesco d’Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1969), tra gli altri, fino a Il gioco di Ripley (2002) e Clarisse (2012).

“Liliana Cavani è una delle più importanti espressioni del cinema italiano. La sua opera è un inno alla libertà”. Lo ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, apprendendo la notizia del conferimento del Leone d’oro alla carriera alla regista da parte dell'80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

“Con lei ho stabilito un proficuo scambio di idee e ne sono lieto. È un'artista poliedrica che ha segnato il mondo della televisione, del teatro e della musica lirica”, ha aggiunto il Ministro che ha incontrato Liliana Cavani per il 90esimo compleanno e nei giorni scorsi in occasione dell’omaggio a Giancarlo Giannini.

A proposito di questi riconoscimenti, il Direttore Alberto Barbera ha affermato: “Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film.

Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall'urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste  e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità. 

I personaggi dei suoi film sono calati in un contesto storico che testimonia una tensione esistenziale verso il cambiamento, giovani che cercano risposte a quesiti importanti, soggetti complessi e problematici nei quali si riflette l’irrisolto conflitto fra individuo e società. Il suo è uno sguardo politico nel senso più alto del termine, anti-dogmatico, non allineato, coraggioso nell’affrontare anche i più impegnativi tabù, estraneo alle mode, refrattario ai compromessi e agli opportunismi produttivi, aperto invece a una fertile ambiguità nei confronti dei personaggi e delle situazioni messe in scena. Una feconda lezione che è insieme di estetica e di etica, da parte di una protagonista del nostro cinema, che ne definisce la perenne modernità”.

Liliana Cavani

Nata a Carpi (Modena), laureata in lettere antiche all'Università di Bologna, diplomata al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, Liliana Cavani realizza a partire dal 1962 importanti documentari alla Rai su tematiche forti, fra i quali Storia del Terzo Reich (1962), L'età di Stalin (1963), La casa in Italia (1964), Philippe Pétain: processo a Vichy, che ottiene il Leone d'Oro per il documentario alla Mostra di Venezia nel 1965. Esordisce nel lungometraggio nel 1966 con il film per la tv Francesco d’Assisi, protagonista Lou Castel, opera con cui ottiene la notorietà, presentata alla Mostra di Venezia e premiata come miglior film al Festival di Valladolid.  Le figure storiche di cui Liliana Cavani si occupa la interessano per l’attualità del loro insegnamento, che offre modelli non violenti di contestazione degli ordini esistenti.

Ciò avviene anche nel caso del successivo Galileo (1968), girato per il grande schermo e in concorso alla Mostra di Venezia, dove accanto al ritratto dello scienziato, emerge l'inquieta figura di Giordano Bruno. Vi si legge il conflitto seicentesco fra scienza e religione allusivo a quello moderno fra individuo e potere. Gira poi I cannibali (1969), con Pierre Clémenti e Britt Ekland, presentato alla Mostra di Venezia, opera metaforica che allude al “cannibalismo” del potere rispetto alle spinte antagoniste della società. Realizza poi nuovamente per la tv L’ospite (1971), interpretato da Lucia Bosè, inchiesta sul disagio mentale che partecipa alla Mostra di Venezia, e Milarepa (1974), in concorso al Festival di Cannes, sull’esperienza mistica di un eremita tibetano. Ottiene un notevole successo di critica e pubblico con Il portiere di notte (1974), interpretato da Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, sul rapporto fra un ex torturatore delle SS e una prigioniera ebrea, vissuto nuovamente anni dopo la fine della guerra.

Il film riprende il tema dell'analisi del potere intrecciato all'ambiguità della natura umana. È del 1977 Al di là del bene e del male, sul rapporto privato tra Nietzsche e Lou Andreas Salomé, seguito da La pelle (1981), tratto dal romanzo di Curzio Malaparte. Prima del successo internazionale di Interno berlinese (1985), tratto da Tanizaki Jun'ichir?, torna a partecipare alla Mostra di Venezia nel 1982 con un nuovo film sul tema della follia, Oltre la porta.

In seguito è ancora al Lido con Dove siete? Io sono qui (1993), premiato con la Coppa Volpi per la migliore attrice ad Anna Bonaiuto, e nel 2002 con il thriller Il gioco di Ripley, con John Malkovich. Sulla figura di Francesco torna nel 1989 con il film omonimo interpretato da Mickey Rourke, e nel 2014 con un nuovo film per la tv. È del 2012 la partecipazione alla Mostra di Venezia con il cortometraggio Clarisse, che vince il Premio Pasinetti. Nello stesso anno ottiene un David di Donatello speciale. Nel gennaio scorso Liliana Cavani è stata festeggiata al Ministero della Cultura in occasione del suo compleanno. (27/03/2023-ITL/ITNET)

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