Direttore responsabile Maria Ferrante − sabato 20 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - AUSTRIA - A COLLOQUIO CON MICHELA GHISETTI PER LA SUA 'PRIMA' ALL'ALBERTINA MUSEUM. "SONO UN'ITALIANA CHE HA CHIUSO LE PORTE DIETRO DI SE'...ORA SPERO LA COLLABORAZIONE CON L'ITALIA DIVENTI IL MIO FUTURO"

(2021-12-01)

Un’artista italiana che dal 1992 vive in Austria, una donna che ha lavorato quasi nell’ombra per anni, piu’ attenta a sperimentare nuovi mezzi e a esprimere le sue istanze che ad esporre il suo  lavoro.  Stiamo parlando di Michela Ghisetti (1966), bergamasca di origine ma viennese di adozione, a cui l’Albertina, il prestigioso museo della capitale austriaca, dedica dal 17 dicembre al 20 marzo 2022 una grande mostra che delinea il suo articolato percorso tra pittura figurativa ed astratta, tra scultura e installazioni.

"Ho lasciato la mia citta’ subito dopo essermi diplomata all’Accademia Carrara e mi sono trasferita a Vienna per vedere se c'era qualcosa di piu’ oltre i confini. Li' mi sono iscritta come ospite all’Accademia di Belle Arti, la mia intenzione era di rimanere solo un anno, poi invece ho preso il diploma e alla fine sono ancora qui … Negli anni, il lavoro e’ diventato sempre piu’ intenso, e’ stato apprezzato sino ad arrivare a questo importante riconoscimento di una personale all’Albertina. E’ la mia prima mostra istituzionale, precedentemente avevo esposto solo in alcune gallerie, ma non tantissime,  perche’ , pur lavorando sempre, sono stata molto presente come mamma. Pochissime poi le mostre in Italia: sono stata un'italiana che ha chiuso le porte dietro di se’ dopo essere partita. Volevo rimanere anonima, creare una situazione di silenzio per trovare nuovi semi”.  Cosi’ Michela Ghisetti racconta il suo percorso di vita e di artista in un’intervista in anteprima ad Italian Network sottolineando il suo desiderio attuale di riavvicinarsi all’Italia.

"Adesso e’ diverso, piu’ passa il tempo e piu’ le radici diventano autentiche, tanto da sperare che la collaborazione con il mio paese diventi un tema per il mio futuro. Questa voce che mi suggerisce di riavvicinarmi all'Italia sta diventando infatti sempre piu’ forte. E’ finito il mio esilio," ha aggiunto l’artista soffermandosi sulla mostra viennese.
“E’ una retrospettiva molto complessa che illustra il mio percorso camaleontico a livello stilistico, il mio desiderio di spaziare che talvolta può disorientare. Ci saranno sia lavori fotorealistici che astratti, riuniti insieme a secondo del periodo e dello stile. E poi un'installazione monumentale, creata ad hoc per questa mostra, formata da due collane con perle in vetro soffiato infilate in corde enormi. E ancora un gruppo di bambole realizzate espressamente per questa rassegna che saranno presentate come in una sfilata di moda” spiega Ghisetti sottolineando come, al di la’  dei vari mezzi espressivi utilizzati, il lavoro su carta sia sempre stato una costante nella sua produzione.

"Prima erano disegni su sottilissima carta giapponese, poi ho realizzato tanti disegni molto grandi su sfondi scuri in cui usavo dei pastelli intensi. Ora la carta e’ diventata piu’ spessa e la utilizzo per creare acquarelli astratti cromaticamente molto forti realizzati con la tecnica del pointillisme e del dripping. Nel tempo poi i disegni talvolta si sono mescolati ai collage e adesso i collage sono
diventati oggetti tridimensionali.
Quanto ai dipinti sono molto sporadici e sempre di piu’  presentano rilievi, sporgenze create con la pasta della pittura. Ho sperimentato tanti mezzi, la carta pero’ e’ sempre rimasta,” precisa Ghisetti evidenziando come la sua produzione, sebbene stilisticamente diversa, sia legata insieme da un fil rouge concettuale.

"A livello formale, in tutti i miei lavori ritorna il cerchio che con la sua linea rotonda sento molto femminile, fertile, adatto alla donna. Per quanto riguarda il mio messaggio di artista, c’e’ sempre stata l’urgenza di dare spazio alla donna a livello culturale, sociale e politico, al femminismo e al femminino. Sino ad un certo punto della mia vita, ho vissuto questi due concetti in modo
contrastante: pensavo che o si era femminista oppure femminile. Adesso invece per me i due concetti sono la stessa cosa ed entrambi li ritrovo nei miei lavori siano questi i volti femminili realizzati con pastelli che le creazioni astratte.
In fondo  - aggiunge - quello che mi interessa realmente e’ essere espressiva: prima raccontavo giocando con il surrealismo ora esagero molto con i colori, mi esprimo attraverso questi milioni di puntini rotondi che rimandano sempre al cerchio, al doppio concetto di femminilita’ e di femminismo,” afferma l’artista.

"Allestita per lo più in ordine cronologico, la mostra allinea un’ottantina di opere che ripercorrono la venticinquennale carriera artistica di Michela Ghisetti", esordisce Antonia Hoerschelmann, curatrice della mostra e della sezione di Arte Moderna e Contemporanea dell’Albertina, sottolineando "Mai nessun museo aveva dedicato una rassegna al lavoro di Michela Ghisetti, noi siamo i primi ! 
"Abbiamo nella nostra collezione permanente - spiega - alcune sue opere che sono state esposte nella sezione contemporanea diverse volte, abbiamo così deciso di organizzare questa personale che si sarebbe dovuta inaugurare a marzo dello scorso anno ma abbiamo dovuto rimandare a causa della pandemia."
" Abbiamo scelto lavori-chiave che esemplificano bene le varie fasi del suo percorso e sottolineano il legame che esiste tra le sue creazioni di ieri e quelle attuali," illustra ad Italian Network Antonia Hoerschelmann.

"La mostra si snoda in tre sale molto diverse: in una presentiamo le sue prime opere, in un’altra quelle piu’ recenti mentre nella terza abbiamo selezionato i lavori che illustrano al meglio le idee dell'artista riguardo la posizione della donna nella societa’, sull’importanza del rispetto nella diversita’ e sul diritto all'uguaglianza,” spiega la curatrice, sottolineando la liberta’ di pensiero
che contraddistingue Michela Ghisetti.
“E’ un'artista molto aperta, brillante, pronta ad accogliere e reinterpretare suggestioni diverse, come alcune influenze africane che ritroviamo nella serie di bambole realizzate con materiali differenti, create ad hoc per questa mostra all’Albertina,” osserva Antonia Hoerschelmann.

"Colpisce, infine, quella sua capacita’ di astrazione che si riscontra anche nelle sue opere piu’ figurative e realistiche,"  conclude la curatrice auspicando che dopo Vienna la mostra possa essere presentata anche in un museo italiano per far sì che questa artista cresciuta artisticamente all’estero possa essere scoperta ed apprezzata anche nel suo paese d’origine.

La mostra è visitabile dal 17 dicembre al 20 marzo 2022 (01/12/2021- Letizia Guadagno -ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07