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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - FOTOGRAFIA - ALLA BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2021 DI BOLOGNA LA FOTOCAMERA PUNTA SUL MONDO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE DEL FOOD

(2021-11-16)

Dal 14 ottobre al 28 novembre torna la spettacolare Biennale Foto/Industria 2021 di Bologna, la prima Biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’Industria e del Lavoro, giunta alla sua quinta edizione con il titolo FOOD.
Una manifestazione a valenza nazionale e internazionale diretta da Francesco Zanot e organizzata da Fondazione MAST con dieci mostre aperte gratuitamente in musei e palazzi del centro storico e una al MAST

Tra i principali argomenti trattati nelle mostre in programma, che ripercorrono un secolo di storia dagli anni Venti ad oggi figurano: l’industria alimentare e il suo impatto sul territorio; il rapporto tra cibo e geografia; la meccanizzazione della coltivazione e dell’allevamento; la questione del grano; l’evoluzione del cibo nel corso del tempo; l’alimentazione organica e naturale; la cucina; le tradizioni locali; i mercati; la pesca nei mari e nei fiumi.

Tre artisti italiani: Ando Gilardi, tra le figure più eclettiche e originali della storia della fotografia italiana, protagonista della mostra “Fototeca” al MAST con una combinazione di reportage fotografici e materiali estratti dal pioneristico archivio iconografico che ha fondato nel 1959; Maurizio Montagna con il lavoro “Fisheye”, realizzato appositamente per questa Biennale e dedicato al fiume Sesia e alla sua valle, (Collezione di Zoologia del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna) e Lorenzo Vitturi (“Money Must Be Made”, su Balogun, il mercato più grande e complesso di Lagos in Nigeria, Palazzo Pepoli Campogrande).

Otto artisti stranieri: Hans Finsler considerato tra i padri della fotografia oggettiva degli anni ’30 (“Schokoladenfabrik”, serie realizzata nel 1928 su commissione dell’azienda dolciaria Most, San Giorgio in Poggiale); Herbert List, fotografo tedesco membro della Magnum Photos (“Favignana”, 40 immagini sulla mattanza dei tonni nell’isola nel 1951, Palazzo Fava); il francese Bernard Plossu (“Factory of Original Desires”, spezzoni di vita in tutto il mondo e ritratti legati a persone e cibo nella quotidianità, Palazzo Fava); Mishka Henner (“In the Belly of the Beast”, una selezione di tre progetti sul rapporto tra uomo, animali e tecnologia realizzati utilizzando materiali preesistenti, Spazio Carbonesi); il giapponese Takashi Homma (“M + Trails”, immagini delle facciate dei negozi di McDonald’s in paesi lontani accostate a una sequenza sulle tracce di sangue lasciate dai cacciatori di cervi in Giappone, Padiglione Esprit Nouveau); l’olandese Henk Wildschut (“Food”, immagini delle nuove tecnologie per una produzione sempre più massiccia e intensiva dell’industria alimentare, Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, Palazzo Paltroni); l’artista americana Jan Groover nota per le sue nature morte (“Laboratory of forms“, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, una retrospettiva di tutta la sua carriera a partire dalle celebri nature morte riprese nella cucina della sua abitazione); la ricercatrice e attivista palestinese Vivien Sansour (“Palestine Heirloom Seed Library”, un progetto per salvaguardare antiche varietà di semi e proteggere la biodiversità, Palazzo Boncompagni).

La pubblicazione che accompagna la Biennale Foto/Industria 2021 costituisce allo stesso tempo il catalogo delle mostre in programma e un libro di cucina autonomo e funzionale, con lo chef e scrittore Tommaso Melilli che interpreta le immagini e i temi di ogni mostra attraverso una ricetta originale.(16/11/2021-ITL/ITNET)

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