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ITALIANI ALL'ESTERO - COMMISSIONE BICAMERALE - PARLAMENTARI ESTERO: LE RAGIONI DI UN IMPEGNO UNITARIO- FANTETTI: NOI PRESIDIO ARCHITETTURA COSTITUZIONALE E ISTITUZIONALE" RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE"

(2019-11-28)

  Le ragioni dell'impegno unitario per l'istituzione di una Commissione Bicamerale "permanente" per gli Italiani all'estero sono state al centro dell'intervento di 14 dei 18 parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero nel corso di una Conferenza stampa indetta presso la Sala stampa della Camera. Una Commissione Bicamerale "permanente" e non un "Comitato" ha stigmatizzato Gianni Lattanzio, moderatore dell'incontro con la stampa,  "per recuperare la piena funzionalità della rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero, lesa dalla riduzione dei parlamentari dalla legge di riforma costituzionale recentemente varata " ha  precisato Lattanzio.  (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=60187  circa gli Elementi legislativi e regolamentari previsti dalla Costituzione e dai regolamenti parlamentari a fondamento dell'istituzione di una Commissione Bicamerale).

Un'iniziativa trasversale, "storica" dopo il tentativo ad inizio legislatura sfumato nel nulla, ha ricordato lo stesso Lattanzio, che ha oggi visto la partecipazione dei Senatori  Laura Garavini (Italia Viva), Francesco Giacobbe (PD), Alderisi e Fantetti (FI), e degli On.li Billi (che ha annunciato anche l'adesione del collega  Luis Roberto Di  San Martino Lorenzato d'Ivrea ) (LEGA), Fitzgerald Nissoli (FI), Ungaro e Care' (Italia Viva),  Siragusa (M5S), Fusacchia (+ Europa), Schiro' e La Marca (PD).   

L'approvazione della riforma costituzionale rappresenta un vero e proprio vulnus della democrazia" ,ha affermato la sen. Laura Garavini (Italia Viva), essendo, oltretutto, aumentati del 70%  dal 2006, anno in cui la Circoscrizione estero ha votato la prima volta.  Ebbene, a  fronte di un incremento così significativo, il Parlamento ha deciso di ridurre drasticamente il numero dei loro eletti, creando un vuoto democratico e uno squilibrio di rappresentanza che purtroppo, nel tempo, avrà delle conseguenze”.  "Per questo – ha sottolineato Garavini – è ancora più importante renderci artefici della nascita di una Commissione Bicamerale  in questa legislatura per monitorare la situazione degli italiani all'estero ed essere propositrice di una serie di interventi normativi a favore dei connazionali all'estero."

"Una proposta che ereditiamo da colleghi che ci hanno preceduto" ha ricordato la parlamentare sottolineando come ella stessa si sia fatta interprete di una proposta ereditata dal collega della passata legislatura on.Gianni Farina. " Una proposta che fino ad oggi non ha trovato quell'intento comune e trasversale di tutti i gruppi. A parte forse il MAIE." ha proseguito Garavini "Per cui ci siamo rallegrati della proposta lanciata dal collega Massimo Ungaro, ritenendo tutti opportuna la creazione di una Commissione Bilaterale a fronte della recente riforma costituzionale
 
Garavini nel suo intervento ha, d'altra parte, stigmatizzato come spesso non si tratti di argomenti settoriali che interessano solo gli italiani oltrefrontiera, ma, al contrario, riguardano tutto il Paese".  Ovvero "parliamo di  questioni come la promozione del made in Italy e della lingua e cultura nel mondo, la tassazione sugli immobili posseduti in Italia, il turismo di ritorno e tante altre voci delle quali si fanno promotori gli italiani all’estero., ma ne beneficia l’intero sistema Paese.  In buona sostanza una proposta di tutti e non di parte"  ha concluso la senatrice vice Presidente Vicario del Gruppo Itavia Viva - PSI).

"Soddisfazione" è stata espressa dall'on. Simone Billi (Lega) per l'impegno trasversale ed unitario, non di parte,  raggiunto con i colleghi degli altri gruppi parlamentari sulle questioni relative agli italiani all'estero, condividendo le ragioni dei colleghi della necessita' di una maggiore incisivita' nel contesto parlamentare".

"Per noi tutti e' fortemente simbolico che si sia raggiunto trasversalmente un clima positivo e la volontà, che mi è sembrata sincera, di giungere al risultato dell'istituzione di una Commissione Bicamerale entro questa legislatura " ha dichiarato l'on. Angela Schiro', sottolineando " Vogliamo lavorare sul serio e vogliamo contrastare la deriva di delusione e sfiducia intervenuta dopo la riduzione, pesante e ingiusta, dei parlamentari della circoscrizione Estero".

"Io sono nata italiana all'estero non voglio accettare di non poter esercitare il diritto di voto attraverso i rappresentanti in Parlamento. Mentre di fatto si tenta di ridurre un diritto di cittadinanza a un mero diritto di tribuna. A ciò noi rispondiamo aggiungendo uno strumento di rappresentanza capace di pesare nelle dinamiche parlamentari e nelle scelte di governo. Nei nostri gruppi da soli non riusciamo ad avere maggior peso sulle dinamiche parlamentari, per
portare vecchie  nuove esigenze di una emigrazione che cambia alla concreta attenzione dell'Aula.
Il problema è proprio questo: far pesare di più il nostro mondo e fare in modo che si possano positivamente condizionare le scelte strategiche, le misure e gli interventi con le possibilità che la ramificata presenza degli italiani nel mondo offre al nostro Paese. 

Per la parlamentare eletta dalla Circoscrizione Estero in Europa la Bicamerale potrebbe divenire, tra l'altro, un importante organismo di  monitoraggio dell'attuale realta' migratoria italiana. Uno strumento per leggere e interpretare correttamente le tante novità che si vanno manifestando sia sul versante delle generazioni degli italo-discendenti che su quello delle nuove emigrazioni.
Per Schirò l'iniziativa unitaria risponde ad un primo passo concreto verso la ricerca di nuove forme di rappresentanza. Facciamole diventare concretezza stabilendo nuove forme di raccordo. " Nel mio progetto di legge - ha poi fatto presente  a latere della Conferenza stampa - come abbia previsto anche una presenza a titolo consultivo di alcuni componenti del CGIE. "E’ il momento di riunire le forze e anche questo è un modo per farlo” ha poi concluso l'esponente del Partito Democratico".

"Sull'incisività dei numeri riguardanti gli italiani all'estero ha indirizzato l'attenzione dei media il Sen. Raffaele Fantetti (Forza Italia) : parliamo di 6 milioni di italiani all'estero. Oltre il 10% dei cittadini italiani residenti nella Penisola. Anche se - ha fatto notare - si tratta di un dato sottostimato: probabilmente infatti,  rappresentiamo oltre il 15% della popolazione italiana e  questo ci da diritto ad essere rappresentati in Parlamento".

"Fantetti - eletto dalla Circoscrizione Estero in Europa - ha, quindi, rappresentato l'architettura della rappresentanza istituzionale afferente agli italiani all'estero, pensata  dal legislatore, riconoscendo l'eccezionalità del fenomeno migratorio che non ha pari nel mondo, come una Piramide alla cui base ci sono i Comites, espressone di grandissima democrazia che pochi Paesi hanno. Una rappresentanza democratica elettiva, naturale che pochi Paesi hanno- ha spiegato Fantetti - al si sopra della quale c'e'  il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero ed al culmine  c'è la rappresentanza parlamentare. Quindi noi non potremo mai accettare che venga indebolito, per non dire cancellato, nessuno di questi presidi istituzionali degli italiani all'estero. Quindi, ha esemplificato  Fantetti,  è chiaro che ci opporremo sempre - se saremo coerenti come eletti all'estero - e quindi avremo una efficacia di azione insieme. Non potremo quindi accettare che non vengano rieletti i rappresentanti dei Comites, che il CGIE non venga fatto funzionare o che vengano ridotti i finanziamenti del CGIE, non potremo accettare che la delegazione delala Circoscrizione estero non sia in grado di essere parlamentarmente efficace. Il che vuol dire che in un sistema bicamerale perfetto, come quello italiano, per esserlo bisogna essere presenti in entrambi i rami del Parlamento.
Prima lo eravamo in modo inefficace nel senso che il Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, pur non avendo il rango di Commissione parlamentare, aveva una certa autonomia, il Comitato della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, che aveva un rango ancora inferiore, non lavoravano di concerto. Adesso ci è stato tolto persino il Comitato del Senato per cui ci ritroviamo in una situazione di estrema debolezza.

Da qui  l'interesse generale, molto apprezzabile di tutti i 14 parlamentari qui presenti, per rilanciare una vera e propria commissione permanente in cui giocheremo un ruolo che siamo interessati ad aprire a tutti i colleghi che sono tantissimi sia alla Camera che al Senato".  Ha fatto presente Fantetti,

L'esponente di Forza Italia  ha portato all'attenzione due funzioni principali sulle quali esercitare il mandato: "presidiare i capitoli finanziari. E lo stiamo facendo adesso nella manovra di bilancio, ad esempio, lavorando per trovare le coperture assieme ai colleghi , che non sono qui - 'male per loro - ma sono presenti nel Governo, per cercare le coperture in Commissione Bilancio dopo l'inammissibilità dell'emendamento da loro presentato.  Quindi o qui si lavora insieme o non si va da nessuna parte." ha commentato Fantetti.

L'altra funzione riguarda gli aspetti istituzionali della difesa della rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero.
Con la modifica costituzionale, ci troveremo la situazione in cui 6 milioni di italiani AIRE saranno rappresentati da 4 senatori ed 8 deputati. Ebbene, non c'è nessuna assemblea elettiva al mondo tranne forse in Cina - dove pero' i criteri sono diversi - in cui 6 milioni di persone possano essere rappresentati solo da 4 persone in Parlamento. Con lo stesso criterio tutto il Parlamento italiano dovrebbe essere rappresentato da 40 senatori.
Quindi noi abbiamo elaborato un ricorso che intendiamo presentare insieme alla Corte Costituzionale, avvalendoci dell'apertura che è stata consentita dall'apertura del Giudice Cartabria della legittimità anche in capo ai parlamentari di presentare questi ricorsi e soprattutto del fatto che riteniamo che siano stati violati i cosiddetti principi supremi dell'ordinamento costituzionale.  Noi riteniamo che il principio di rappresentanza democratica sia un principio supremo e che quindi non posa essere 'attaccato' neanche da una procedura - formalmente corretta - di una modifica costituzionale."  Questa, dunque, l'occasione lampante per testimoniare la ragion d'essere della nostra azione di presidio dell'architettura costituzionale ed istituzionale che abbiamo ricevuto e che cercheremo di difendere." ha concluso il senatore Fantetti.

Decisamente chiaro, nella sua fluidità, l'intervento della senatrice Francesca Alderisi (Forza Italia) che auspica il dibattito non rimanga fra gli addetti ai lavori e si possa un domani allargare anche alle modalità del voto all'estero.
Poi "Sono 20 anni che sento parlare sempre degli stessi argomenti di quali non si vede mai una soluzione concreta."  Dall'altra, però, l'auspicio che l'iniziativa unitaria possa scalfire la scarsa considerazione che si evince nei confronti dell'emigrazione italiana.  Emigrazione di cui non si conoscono nè termini e nè potenzialita'.    Elementi che - anche noi rappresentanti dei nostri connazionali all'estero conosciamo solo in parte - ha ammesso la stessa senatrice , eletta dalla Circoscrizione Estero in Nord e Centro America - sottolineando la recente scoperta della vasta comunità italiana,  la seconda d'America, a Miami. 
Infine, il ricordo del Ministro degli Italiani all'Estero che gia venti anni fa' pensava ad una  Bicamerale e l'auspicio di un'azione che riesca a raggiungere gli obiettivi che l'iniziativa trasversale a favore degli italiani all'estero si propone.

"Condivide la proposta  dell'intervento trasversale avanzato dall'on. Massimo Ungaro l'on. Nicola Care' (Italia Viva) , che "sostengo fermamente in quanto essenziale" e non solo per i 6 milioni di italiani iscritti all'AIRE, quanto anche per i 70 milioni di italici.  Italici che per il parlamentare eletto nella Circoscrizione Australia-Oceania, Asia, Africa, proveniente dall'Australia, rappresentano un'importantissima  realtà sia sotto il profilo commerciale, come artefici di buona parte dei 470 miliardi di export italiano, che dal punto di vista culturale.  Si tratta di seconde, terze ed anche quarte generazioni di origine italiana che non parlano italiano ma dell'Italia amano i prodotti , le tendenze, la cultura e sono in grado di trasmettere questo amore per l'Italia grazie anche alle posizioni apicali che hanno raggiunto nei piu' diversi settori ed nteressi.
Quanto al ruolo dei Comites e del CGIE, degli Istituti italiani di cultura, Carè plaude al loro impegno nei confronti di queste generazioni di origine italiana, che spesso non parlano nemmeno la lingua italiana ma continuano a sentire una speciale contiguità grazie ai valori trasmessi dall'emigrazione italiana  nel mondo.

  Sembra quasi chiedere una conferma all'unitarietà nella trasversalità dell'iniziativa che i parlamentari si apprestano ad affrontare, l'on.Francesca  La Marca (PD), che vorrebbe vedere lo stesso impegno nei confronti della legge di bilancio, sul finanziamento ai Comites, alle spese generali del CGIE, sull'IMU - per il quale si stanno facendo passi indietro, sottolinea. Ma a parlamentare eletta dalla Circoscrizione estero Nord e Centro America -  avverte anche qualsiasi iniziativa viene recepita come 'sprecata' se rivolta all'estero. E dunque ? "Occorre  sensibilizzare gli italiani in Italia , i colleghi parlamentari , che spesso ci guardano come un fenomeno folkloristico - avverte. Il rischio è, purtroppo, di rimanerlo. Dunque, occorre più una bicamerale che si rivolga agli italiani in Italia che a coloro che sono all'estero.

“Ho messo al centro del mio intervento due cose: l’esigenza di essere uniti tra di noi per tutelare gli interessi del nostro mondo; fare in modo che nell’opinione pubblica italiana esso sia meglio compreso e rispettato." dirà poi a latere dell'iniziativa. "Bisogna agire, dunque, con convinzione e determinazione per evitare una deriva di pessimismo e, nello stesso tempo, dobbiamo dotarci di uno strumento innovativo che incida concretamente negli orientamenti parlamentari e nelle decisioni del governo che ci riguardano.
Uno strumento che, per la sua stessa composizione e per le posizioni che assume, ci aiuti anche a vincere l’indifferenza delle classi dirigenti del nostro Paese e la disattenzione dell’opinione pubblica nei confronti di milioni di connazionali che vivono fuori dai confini.
Infine, soprattutto, la Bicamerale ci può aiutare ad ottenere un più convinto riconoscimento da parte dell’Italia del valore che la presenza di milioni di suoi cittadini e discendenti può avere per i suoi stessi interessi”.

Per il Sen. Francesco Giacobbe (PD, eletto dalla Circoscrizione Estero Australia/Oceania, Asia ed Africa)  l'iniziativa può essere intrapreso solo se si procede trasversalmente. Altrimenti inutile affrontarla. D'altra parte - fa presente - in Senato sulla legge di Bilancio questa trasversalità l'abbiamo raggiunta autonomamente  per coprire tutti gli argomenti attinenti agli italiani all'estero. Come una serie di emendamenti sono stati co-firmati trasversalmente. Segno che si può lavorare insieme  se si individuano i temi specifici su cui lavorare per il bene degli  italiani all'estero ma anche degli italiani in Italia.

Quanto all'iniziativa per la nascita di una Bicamerale per il Senatore del PD occorre rendersi conto che  lo si fa non per gli interessi degli italiani all'estero ma per gli italiani in Italia.

Ammette, d'altra parte, il Senatore: "Non siamo stati in grado di convincere i parlamentari eletti in Italia dell'enorme potenziale che risiede nelle comunità italiane all'estero. Di quello che  puo' fare il potenziale di questo grande network in termini di esperienza ed expertise. Dunque, se riusciamo a sensibilizzare la societa' italiana, diventa tutto piu' facile
Circa i fondi ? Giacobbe afferma " si trovano e li si trovano anche in periodi di crisi"

Per Alessandro Fusacchia (Piu' Europa) è evidente il paradosso "vogliamo fare squadra al netto delle profonde divisioni politiche come in una battaglia sindacale, ma  dobbiamo convincere prima di tutto italiani e parlamentari. Ma l'immagine che c'e'  dei rappresentanti degli  italiani all'estero è che piu' facciamo squadra e.... " Ed allora ?  Dobbiamo affrontare i singoli temi  e soprattutto individuare le priorita' che  abbiamo in una dimensione ampia a livello  istituzionale . In ogni caso occorre superare l'immagine  ottocentesca  che hanno i cittadini dell'emigrazione italiana e spiegare anche il trend dell' emigrazione attuale. E'  un'occasione unica  di sensibilizzazione su un tema di grave disagio per il Paese, perchè - sottolinea l'esponente di + Europa - è  un'emorragia patologica che incide nella carne viva del Paese.

Poi una visione europea " Io sono stata eletto in Europa ma la cosa interessa anche fuori UE. Anche altri Paesi della UE  hanno rappresentanze dei cittadini all'estero. Invito a stabilire contatti serrati con loro, se li mettiamo insieme comincia a diventare una comunita' ampia e le conquiste per i cittadini di domani sono conquiste dei  cittadini europei" conclude Fusacchia, dando il là ad un'idea di sicuro interesse "perchè non estendere "l'art bonus" anche agli Istituti di cultura Italiani all'Estero ?  E perchè non utlizzare quei fondi alla formazione sulla nuova cultura dei giovani artisti italiani ? Facciamo capire che il nostro Paese non è solo 'patrimonio', ma è cultura viva ed attualità. Si potrebbe gia' inserire nella legge di Bilancio !".

Per Fucsia Fitgerald Nissoli, eletta dalla Circoscrizione Estero - Nord e Centro America- nelle fila di Forza Italia - introdurre un rappresentanza estera nei Consigli regionali è una buona idea, anche sul ' mai di dirlo sono composte da straordinarie persone.  E non si tratta solo di "cervelli in fuga"  ma di "cervelli in viaggio" .

Il dubbio: "Talvolta mi chiedo se con due legislature  sono riuscita a fare qualcosa. Di una cosa, pero', mi sono resa conto: che il  nostro lavoro e' di poco interesse.C'e' un vuoto d'avanti a noi.  Speriamo che questa  sia la volta buona "  Quando mandero' gli emendamenti ai colleghi  mi aspetto un impegno serio perchè  mi interessa presentare risultati concreti agli italiani all'estero".

  L'On. Elisa Siragusa, esponente degli M5S - che  ha  appena depositato  il proprio disegno di legge sulla Bicamerale, la n.2270 - ricorda come nacque l'idea di lavorare insieme grazie all'invito del Senatore Fantetti,  poi pero',  non ne parlammo piu'. Non ci fu la forza di portare avanti l'iniziativa .

Circa la legge di riforma costituzionale, Siragusa, pur essendo esponente degli M5S, non condivide - come i suoi colleghi - il taglio netto dei parlamentari eletti all'estero, dal quale si aspetta "grandi criticita'".

Quanto alla Bicamerale, "ne parlammo perchè Ungaro l'aveva  ripreso in mano per dar vita al progetto . Le proposte cambiano ma gli obiettivi sono gli stessi." ammette la parlamentare eletta nella Circoscrzione estero - Europa. Purtroppo, pero', - aggiunge -  spesso lavoriamo in mondi separati. E poi non tutti sono in Commissione Affari Esteri. Ovvio, quindi che una commissione ad hoc permetterebbe di lavorare sistematicamente sui temi degli italiani all'estero, che  sono tantissimi." Tuttavia, Siragusa opera un distinguo "Quando parliamo di sei milioni di italiani all'estero, dobbiamo fare attenzione al fatti che un po' piu' della metà sono emigrati, gli altri hanno acquisito la cittadinanza per  jus sanguinis. E' un po' un problema verificare i numeri di questa presenza all'estero. Con la bicamerale la questione si puo' affrontare".
In conclusione ?  Siamo tutti d'accordo su un testo unico per la Bicamerale. Pero' se non riusciamo a portare a casa questo risultato dovremmo chiederci se abbiamo potere in questo parlamento. Ma, 'daltra parte, non saprei giustificare un motivo per cui questa commissione non possa partire.

Infine, l'on. Massimo  Ungaro (Italia Viva) assicurando l'opportunita' di una iniziativa congiunta - alla quale chiede siano partecipi anche Luciano Vecchi del PD, Longo del PSI e Luis Roberto Lorenzato della Lega  - e Norberto Lombardi per il CGIE. Anche il CGIE ha presentato delle proposte "Oggi rilanciamo congiutamente la proposta in risposta alla riforma costituzionale che rischia di creare  un danno sproporzionato agli  italiani all'estero. Ed in ogni caso se saremo di meno dovremo contare di piu', tenendo ben presente che non siamo sindacalisti. Rilanciamo, dunque, tutti insieme la nostra proposta dimostrando di essere capaci di lavorare insieme.
Prossima Tappa ?  La richiesta di un incontro congiunto con i Presidenti di Senato e Camera. Sulle due vie citate: la legislativa e la regolamentare, noi penseremmo a quella legislativa. Di una cosa è certa l'esponente di Italia Viva : "sappiamo fare rete quando ce n'e' bisogno. Spero di portare qualche risultato a casa".

Quanto all'ipotesi europea, sulla quale ha aperto Fusacchia : noi sosteniamo la mobiltà dei diritti ma è retorico pensare di rappresentare tutti i cervelli all'estero e di pensarci in maniera olicentrica." conclude Ungaro. (28/11/2019-ITL/ITNET)

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