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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PERCORSO CONDIVISO PATRONATO INAS CISL E FISASCAT CISL PROMOZIONE II° PILASTRO E PREVENZIONE MALATTIE PROFESSIONALI . PETTENI (PRES. INAS) RAFFORZARE TUTELA GLOBALE

(2019-11-13)

  Si consolida la collaborazione tra il Patronato della Cisl e la federazione sindacale del commercio, turismo e servizi. L’Inas e la Fisascat Cisl hanno siglato a Roma il protocollo sulla prevenzione delle malattie professionali e sulla promozione del secondo pilastro previdenziale nonchè in materia di assistenza sanitaria integrativa.

Con l’intesa, che segue l’accordo nazionale siglato nei mesi scorsi dalla federazione di prima affiliazione Fist Cisl, la Fisascat Cisl si impegna a coinvolgere il Patronato nelle attività assembleari, di formazione e di informazione riservate agli operatori e ai delegati sulle prestazioni previdenziali ed assistenziali e di assistenza sanitaria integrativa di interesse per le lavoratrici ed i lavoratori dei settori rappresentanti, compresi gli agenti e i rappresentanti di commercio - ai quali sarà offerto un servizio di verifica ad hoc dei requisiti per l’accesso alle prestazioni erogate dalla Fondazione Enasarco - i promotori finanziari e le guide turistiche con servizi dedicati.

A tutto tondo il convolgimento della categoria cislina che si impegna anche nella progettazione e nella realizzazione di nuovi strumenti informatici finalizzati alla interazione con il Patronato nella gestione dei processi condivisi, dal caricamento delle domande Naspi al riconoscimento dell’infortunio fino alla verifica della posizione contributiva ma anche sul sostegno al reddito e sui trattamenti riservati alla famiglia, dal congedo di maternità all’erogazione degli Anf.

L’Inas si impegna a indirizzare i lavoratori presso gli oltre 60 sportelli #Opendoors organizzati a livello territoriale dalla Fisascat Cisl funzionali alla divulgazione dei contenuti della contrattazione nazionale e integrativa di settore e degli strumenti di welfare erogati dal sistema della bilateralità su sostegno al reddito, previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa. Il Patronato orienterà inoltre le lavoratrici ed i lavoratori di commercio, turismo e servizi colpiti da infortunio o malattia professionale presso centri medici ad alta specializzazione per effettuare gli accertamenti necessari al riconoscimento del nesso di causalità tra l’attività lavorativa e la patologia.

La Fisascat Cisl commenta positivamente il rinnovato rapporto di collaborazione con il Patronato Inas. «Il potenziamento delle sinergie – ha dichiarato il segretario generale Davide Guarini -~consentirà una maggiore divulgazione della cultura previdenziale e di promuovere al meglio il secondo pilastro pensionistico e i fondi di previdenza complementare per i lavoratori del terziario privato, settore prevalente dell’economia italiana». «La collaborazione – ha sottolineato il sindacalista - sarà volta anche ad assicurare un sistema di tutele per infortuni e malattie professionali progettando inoltre servizi ad hoc e consulenze personalizzate sulle molteplici opportunità di welfare offerte dalla contrattazione di settore ai vari livelli».

Per il Presidente Inas Cisl Gigi Petteni «questo nuovo passaggio – a distanza di meno di un anno dalla firma dell’accordo quadro tra Inas e Fist Cisl – esprime bene la volontà di confermare un percorso condiviso che unisce la tutela collettiva garantita dalla categoria e quella individuale fornita dal patronato: oggi confermiamo un impegno importante, riflettendo sulla strada fatta insieme e affinando gli strumenti necessari a rafforzare l’assistenza globale che stiamo costruendo per tutti i lavoratori iscritti alla Fisascat». «La sinergia a cui abbiamo dato vita ruota attorno a temi fondamentali come la diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro, la certezza della giusta pensione, la verifica dei contributi, l’importanza di ricorrere alla previdenza complementare e ai servizi previsti dalla bilateralità: per questo, con il nuovo accordo – ha concluso Petteni - ci impegniamo a stare sempre più sul territorio, vicino ai lavoratori, anche in azienda, in modo da mettere sempre la persona al centro del nostro lavoro congiunto». (13/11/2019-ITL/ITNET)


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