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CULTURA ITALIANA NEL MONDO...e non solo - FILIPPINE - CON LA MOSTRA LIVING EARTH: CONTEMPORARY PHILIPPINE ART A MILANO UN PONTE TRA DUE NAZIONI

(2019-04-24)

Living Earth: Contemporary Philippine Art è il titolo della mostra aperta da 6 maggio al 12 maggio, 2019, allestita al MAC di Milano organizzata dalla  Pintô International che  introduce al pubblico italiano e internazionale i lavori di 26 artisti contemporanei filippini.

La mostra intende creare un ponte tra le storie di due nazioni, Filippine e Italia, distinte ma interconnesse, favorendo un dialogo artistico su alcuni temi universali: patria, migrazione, identità.

La mostra sarà visibile dal 6 al 12 maggio presso l'organizzazione culturale milanese MAC in collaborazione con la Fondazione Maimeri, ed è co-curata da Luca Beatrice, curatore del Padiglione Italiano 2009 della Biennale di Venezia, e Patrick D. Flores, direttore artistico della Biennale di Singapore 2019 e recedentemente curatore del Padiglione delle Filippine 2015 della Biennale di Venezia.

La mostra prende come punto di partenza il lavoro di Leon Pacunayen (nato nel 1934), un artista filippino immigrato in Italia negli anni '60 e tuttora residente a Perugia. "Montagne che abbracciano la terra, cieli aperti e nuvole che galleggiano": con queste parole vennero descritti i delicati acquerelli di Pacunayen dalla gallerista Lyd Arguilla, che negli anni ‘60 fondò la Philippine Art Gallery a Manila, al tempo centro nevralgico del modernismo nel paese. Partendo dal contributo di Pacunayen alla storia dell’arte filippina, la mostra di Pintô International a Milano esplora la profonda influenza dell’artista sul panorama contemporaneo del suo Paese. Questo dialogo però si espande a elementi che valicano i confini nazionali filippini, evidenziando l’influenza globale della tecnica artistica italiana: le atmosfere malinconiche e tonalità cupe della pittura di Pacunayen, che si ritrovano in molta dell’arte filippina di oggi.

Tra i punti salienti della mostra, l’iconico dipinto Mother (1999) di Mark Justiniani, artista rappresentante delle Filippine alla Biennale di Venezia del 2019. Nebuloso, seppur fosforescente, il dipinto di Justiniani, che appartiene pintoart.org alla collezione permanente del PintôArt Museum, rimanda a uno spazio onirico non dissimile a quelli caratteristici dell'arte di Pacunayen. Esempio dei lavori più precoci dell'artista, l'opera è echeggiata dai dipinti di Elmer Borlongan ed Emmanuel Garibay, artisti con cui trascorse i suoi anni di formazione e con cui fondò la corrente del realismo-sociale nelle Filippine dei tardi anni '80, subito dopo la caduta della dittatura dei Marcos. Queste opere sono contrapposte a dipinti di artisti come Manuel Ocampo, uno degli artisti filippini criticamente più riconosciuti internazionalmente, e Rodel Tapaya, le cui opere sottolineano il senso di trasformazione e trasportoattraverso il suo realismo magico. Melanconiche, cupe e intrise di mistero, le scene figurative di Johanna Helmuth sono ritratti ipnotici di momenti tipici della vita contemporanea nelle Filippine. Helmuth, vincitrice dell'Ateneo Art Award 2018, assegnato annualmente a un artista under 36, è affiancato da altri talenti emergenti come Jayson Oliveria, pioniere di un approccio gestuale alla pittura che evita espressamente la perfezione.

Questa la lista degli artisti presenti in mostra:
Renz Baluyot. A. Barrioquinto, Elmer Borlongan, Zean Cabangis, Keb Cerda, Jigger Cruz, Marina Cruz, Ronson Culibrina, Igan D'Bayan, Dale Erispe. Ed ancora: M. Andy Garcia,  E. Garibay, Johanna Helmuth
Winner Jumalon,Mark Justiniani. Senza dimenticare John Marin, Raffy Napay, Gabi Nazareno, Manuel Ocampo e Jayson Oliveria; insieme a Jim Orencio, Lee Paje, Dexter Sy,Rodel Tapaya e Olan Ventura


Luca Beatrice è critico d’arte, curatore, docente in storia dell’arte all’Accademia Albertina di Torino e allo IAAD di Torino e Bologna. Già curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2009, di recente ha curato in Italia retrospettive di Andy Warhol, Edward Hopper, Jackson Pollock, le collettive Easy Rider, Warhol & Friends, London Calling.

Patrick D. Flores è professore presso il Dipartimento di studi d'arte dell'Università delle Filippine, che ha diretto dal 1997 al 2003, e curatore del Museo Vargas a Manila e Adjunct Curator presso la National Art Gallery di Singapore. Nominato Direttore Artistico per la Biennale di Singapore 2019, Patrick ha curato il Padiglione delle Filippine alla Biennale di Venezia 2015, e nel 2018 è stato inserito tra le 100 personalità più influenti nell'arte contemporanea al mondo da ArtReview. Patrick ha anche curato la mostra Under Construction: New Dimensions in Asian Art nel 2000 e la Biennale di Gwangju (Position Papers) nel 2008. È stato Visiting Fellow alla National Gallery of Art di Washington, DC nel 1999 e Asian Public Intellectuals Fellow in 2004. Con Pintô International, Patrick è stato consulente curatoriale per Pintô Manhattan Manila nel 2017.

A proposito di Pintô International  è una fondazione e galleria d’arte fondata nel 2017 a New York con la missione di promuovere l’arte contemporanea filippina. Nata per complementare nel panorama artistico internazionale la missione della sua istituzione gemella – il museo e fondazione Pintô Art Museum nelle Filippine – Pintô International è l'entità con base a New York che dirige la programmazione di mostre ed eventi globali di Pintô. L'organizzazione pianifica  mostre trimestrali, ed un programma di residenze per artisti ed eventi culturali mensili, noti come Pintô Sessions, nella sua sede nell’East Village a Manhattan. Pintô produce anche una serie di mostre internazionali in concomitanza con fiere d'arte, biennali e altre iniziative artistiche globali che contribuiscono a promuoverne la missione di diplomazia culturale. L'organizzazione fornisce supporto critico agli artisti della regione con l'intenzione di incoraggiare il loro più ampio sviluppo professionale e, a sua volta, un maggiore apprezzamento per il loro lavoro da parte di curatori internazionali, scrittori, collezionisti e dalla comunità artistica contemporanea. (24/04/2019-ITL/ITNET)

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