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SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - INCA/SPI CGIL - PEDRETTI (SEGR.GEN.SPI): "PRIORITA' PREVIDENZA: GIOVANI E DONNE. TUTELA INDIVIDUALE: SOSTENERE FUNZIONI ED APPARATO PATRONATO INCA. RIVALUTAZIONE NON E' FISSA ANZIANI"

(2019-03-18)

  Intervenendo alla presentazione del Bilancio Sociale 2017 il Segretario Generale del Sindacato dei Pensionati IVAN Pedretti ha sostenuto pienamente l'intervento della Presidente del Patronato Morena Piccinini sull'apporto delle categorie in una sistema integrato a rete con le categorie proposta  dall'INCA

"Sul tema delle tutele individuali non siamo un sindacato a rete. Sindacato a rete significa che le Camere del Lavoro devono avere  una funzione centrale nel governo del sistema che le determina, ma così non è ed è un punto vero sul quale bisogna lavorare. Tanto più in una situazione politica esponenziale per chi è impegnato nella tutela individuale.
All'INCA si chiede molto, anche impropriamente,  poi, se vogliamo provare a garantire i diritti delle persone, anche nelle situazioni di maggior difficoltà bisogna provare a farlo. Ma, allora  bisogna rafforzare  finanziariamente nelle funzioni che negli apparati il patronato. E lo dico con il forte impegno del sindacato pensionati, oltre che per interesse proprio, anche  nella dimensione della tutela individuale in parte costruita, ragionata e sviluppata con l'INCA o con il CAAf per altri versanti . 
Come citava Morena Piccinini, l'esperienza degli sportelli sociali è stata importante producendo risposte positive, ma anche tante aspettative e se non siamo pronti e preparati c'è il rischio che il tam tam di alcune soluzioni non proprio positive ci ritornino indietro negativamente.

Il secondo tema sul quale puntare per Pedretti è: "che bisogna sempre sapere che alcune funzioni che sono affidate, sono funzioni che lo Stato, ovvero la Pubblica Amministrazione, sposta nella sua attività ad un soggetto terzo. In questo caso, l'INCA, ma lo fa non solo con il Patronato sindacale, ma anche con soggetti privati. Difatti - ha evidenziato Pedretti - c'è una corsa a costituire nuovi Patronati e nuovi Caf al di fuori dalle storiche aree confederali con il rischio di una forte corporativizzazione sociale del territorio.  Di qui l'esigenza di soffermarsi approfonditamente su questi temi, anche per chiarire le contraddizioni latenti anche fra noi. In questo senso Pedretti ha messo in guardia su alcune soluzioni nella sanità integrativa, laddove si possono creare situazioni di diseguaglianza sociale fra chi ha un trattamento e chi non lo ha.  E,  considerando che due terzi della societa' italiana e' composta da anziani.....  per cui quando affronto certi  problemi previdenziali devo sapere quali sono le priorita'.  E  le priorità, a mio avviso, sono due : le nuove generazioni e le donne.

Certo, è  vero che c'e' anche il resto, ma se noi non riusciamo a costruire una risposta per le nuove generazioni il sistema previdenziale non sta in piedi. Parlo del sistema previdenziale a ripartizione . Per cui nelle discussioni con il Governo deve essere chiara la risposta principale sulle nuove generazioni- E cioè  per quanto riguarda  il lavoro flessibile saltuario,  la fiscalità generale lo deve assumere l'onere perchè altrimenti quei ragazzi arriveranno all'età previdenziale come soggetti poveri".

Ma la domanda che pone oggi il Segretario Generale dello SPI è, tuttavia: "E se a fianco ci mettiamo reddito di cittadinanza o pensioni di cittadinanza a quei giovani perchè dovrebbe interessare di versare i contributi, se alla fine la loro  pensione sarà' più bassa della pensione di cittadinanza? Be, guardate che li perdiamo...!  Per cui nella discussione sulla riforma Fornero "quota 100" diventa un paliativo . Ecco perchè nel dibattito devo sapere qual'è l'effetto di certe azioni. E l'effetto, circa le misure assunte  l'effetto è complicatissimo.... "

Infine  " …..ogni governo prova a dare qualche specchietto. Adesso provano con quota 100, ma la discussione vera sarebbe cosa si fa a proposito dei giovani e delle donne. 
In particolare per le donne:  o riducono  il lavoro di cura o non arriveranno mai ad una carriera lavorativa piena.
Quindi, nell'ambito della discussione contrattuale, ci si dovrebbe battere perchè le donne abbiano  più salario rispetto agli uomini, mentre sono arretrate di circa  20 anni.  Ma se non si riesce ad alzare la dimensione retributiva... contribuisce di meno e le pensioni sono piu' basse.
Se poi fa il figlio e sta a casa e non le viene riconosciuto, perde un pezzo di pensione. E se ha un parente non autosufficiente le tocca assisterlo e perde un altro pezzo di carriera. Ebbene gliele vogliamo riconoscere o no queste attività. Io penso si debba fare e penso che siano punti prioritari, ribadisco,  i giovani e donne.

Infine, il sistema di rivalutazione. Chiarisce Pedretti "non è una fissa degli anziani" e "non è che garantisca il potere di acquisto, garantisce meglio,però,  rispetto a tutti i prodotti che hanno messo in campo, comprese le operazioni che stanno facendo adesso. Perché - spiega - adesso abbiamo avuto l'aumento della rivalutazione inserita sul vecchio accordo, alle vecchie condizioni di legge, poi, però,  hanno fatto il blocco".  Quindi, "adesso hanno dato i soldi,  fra tre mesi ce li tolgono ma non ce li tolgono prima delle elezioni, subito dopo le elezioni." Per non lasciare dubbi chiarisce "Teoricamente dovrebbero recuperare i soldi dei pensionati ad aprile, ma non lo fanno ad aprile, lo fanno a giugno, dopo le elezioni.
Eppure, stiamo  parlando di pensioni, di 1.530 euro lordi, il che vuol dire che sono 1150 euro netti, fa presente il Segretario Generale dello SPI, commentando " Non sono pensioni ricche e d'oro, perché l'80% dei pensionati italiani mediamente ha una pensione di 800 euro, e la fascia delle cosiddette pensioni dei ricchi è poca roba e si recuperano pochi soldi, mentre, il blocco delle rivalutazioni vale due miliardi e mezzo. (18/03/2019-ITL/ITNET)

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